Carlo Zauli – Scultore ceramista designer

Informazioni Evento

Luogo
MIDEC - MUSEO INTERNAZIONALE DESIGN CERAMICO
Lungolago Perabò 5, Laveno-Mombello, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Ve/Do – 14:00-19:00
Sa 10:00-13:00 / 14:00-19:00

Vernissage
15/07/2018

ore 11

Biglietti

intero 5 euro, ridotto 3 euro

Artisti
Carlo Zauli
Curatori
Lorenza Boisi, Matteo Zauli
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra a Laveno Mombello focalizza la personalità di Carlo Zauli (Faenza, 1926 – 2002) quale artista di riferimento nella scultura in ceramica del secondo Novecento.

Comunicato stampa

La mostra a Laveno Mombello focalizza la personalità di Carlo Zauli (Faenza, 1926 – 2002) quale artista di riferimento nella scultura in ceramica del secondo Novecento.
Per la prima volta la figura di Zauli sarà indagata ponendo l’accento sugli elementi di dialogo tra la propria ricerca scultorea, per la quale egli è maggiormente conosciuto, e il design, nel quale si è cimentato per oltre trent’anni, fondando, tra le altre cose, un’azienda di piastrelle di riferimento internazionale negli anni ‘60 – ‘70 ed ‘80: “LaFaenza”.
Vasi e sculture in ceramica, spesso rivestiti con il celebre smalto “bianco Zauli”, piastrelle d’epoca, disegni preparatori, piccole sculture in edizione limitata, rare fotografie di mobili e complementi d’arredo disegnati dall’artista faentino comporranno così un singolare progetto di mostra che si pone come un unicum assoluto nella propria vicenda espositiva.
Una mostra che ci restituisce per la prima volta quella eterogeneità che caratterizzava Zauli, la cui ricerca spazia tra la scultura, la grafica, l’architettura – con la quale le sue opere sono spesso nate in dialogo – e la progettazione oggettuale che lo portò a realizzare non soltanto pavimenti e rivestimenti per la storica “LaFaenza”, ma vasi per la Rosenthal e mobili autoprodotti.
Un sistema di forme espressive che ruotavano tutte attorno alla propria ricerca oggettuale e scultorea, ed alla storica bottega-studio in via della Croce, luogo nel quale già prima di lui si producevano ceramiche d’arte e che oggi è diventato il Museo Carlo Zauli.
Attorno al rapporto dialogico struttura – natura che caratterizzava fin dai primi anni ‘60 il proprio linguaggio, fiorivano così in un clima di massima condivisione e di lavoro d’equipe – come da tradizione delle grandi botteghe rinascimentali – lavori monumentali, vasi sconvolti, piccole sculture in edizione limitate, linee grafiche per pavimenti e rivestimenti, oggetti di arredo che portavano tutti con sé il respiro della grande scultura.