Pià d’artista
I cinque Comuni della bassa Valle Stura – Gaiola, Moiola, Rittana, Roccasparvera e Valloriate ospitano un particolare evento che si situa tra la performance e la residenza artistica.
Comunicato stampa
I cinque Comuni della bassa Valle Stura - Gaiola, Moiola, Rittana, Roccasparvera e Valloriate - da lunedì 16 a venerdì 20 luglio 2018 ospitano un particolare evento che si situa tra la performance e la residenza artistica.
Il progetto prevede un itinerario che collega i cinque capoluoghi comunali e che verrà percorso a piedi da un artista. Ad ogni tappa l’artista sarà ospitato localmente e incontrerà il pubblico che vorrà intrattenersi con lui, realizzando nel contempo qualche sua opera.
Questo si ricollega ad una tradizione molto diffusa nel territorio alpino ed in particolare nella bassa Valle Stura. Qui sono presenti numerose pitture murali sulle facciate delle case delle borgate, realizzate appunto da artisti itineranti che si fermavano sul posto appena il tempo per finire il proprio lavoro, ricompensati con vitto ed alloggio oltre a qualche contenuta retribuzione.
L’obiettivo dell’iniziativa, attraverso la rivisitazione di questa tradizione, è quello di favorire una nuova sensibilità nei confronti dell’arte che rappresenta un importante elemento di crescita culturale locale, di collante tra i membri delle varie comunità e di presa di coscienza nei confronti del territorio e del suo patrimonio storico ed ambientale. Non ultimo è infine l’intento di pubblicizzare e far conoscere questi luoghi che, tra le loro diverse modalità di fruizione (percorsi escursionistici, cicloturistici, fuoripista e con racchette da neve nel periodo invernale), potranno offrire anche le “passeggiate dell’artista”.
Pià – orma, impronta – è il segno che l’artista lascia fisicamente sul terreno durante il suo tragitto. Questo diventa metafora non solo delle trasformazioni che l’uomo ha prodotto sul territorio che ha percorso ma anche dei segni e delle modificazioni che l’artista produce, attraverso il suo lavoro, nelle comunità che intercetta.
Per altri versi, l’artista, attraverso le tappe del suo cammino, getterà un ponte tra le persone facendo viaggiare con sé storie, racconti e situazioni raccolti lungo la strada, come succedeva per i pittori itineranti che risalivano le valli. E così come quei pittori lasciavano una traccia del loro passaggio attraverso l’affresco votivo che il loro cliente commissionava, l'artista lascerà una propria traccia, donando all’ospite una delle opere che lì avrà realizzato.
Il progetto è nato in collaborazione con Marco Porta, un artista di Casale Monferrato che con la valle Stura ha una frequentazione di lunghissima data. Marco Porta percorrerà a piedi l’itinerario che unisce i cinque comuni e si fermerà ogni sera per lavorare ed intrattenersi con la comunità che lo ospita.
Il percorso e i luoghi di incontro saranno:
Lunedì 16 luglio, Moiola
Pernottamento: casa privata
Incontro alle ore 20,30 presso il circolo Saben, loc. Campo Sportivo 1, Moiola
Martedì 17 luglio, Rittana
Pernottamento: casa privata.
Incontro alle ore 20,30 presso l’ex Canonica, via Roma 6, Rittana.
Mercoledì 18 luglio, Valloriate
Pernottamento: albergo Fungo Reale
Incontro alle ore 20,30 presso la palestra comunale di arrampicata (o in caso di maltempo nella sala consiliare), Valloriate.
Giovedì 19 luglio, Gaiola
Pernottamento: l’Ostello del Pelerin.
Incontro alle ore 20,30 presso la sala Tiboldo del Centro polifunzionale La Gramigna, via Piave 3, Gaiola.
Venerdì 20 luglio, Roccasparvera
Pernottamento: B&B “Pisolo e i persi pien”.
Incontro alle ore 20,30 presso la panetteria “La Fame”, piazza Castello 3, Roccasparvera.
Marco Porta nasce a Casale Monferrato nel 1956. Vive e lavora tra Casale e Demonte, nelle Alpi Marittime. Laureato in Matematica presso l'Università degli Studi di Torino, inizia a operare come artista nel 1990, anno dal quale si sussegue una intensa attività espositiva. Ha tenacemente rappresentato, usando sovente il site-specific, le radici del suo territorio, ricco di storia e cultura e ha indagato, con la leggerezza propria del linguaggio poetico, la complessità delle strutture della natura proposta come metafora della ricerca degli equilibri esistenziali che ciascun uomo persegue.
“Cerco nella natura punti di riferimento per orientarmi, sostenermi, per mantenere in vita il mio essere autentico nel suo percorso temporale. Non cerco di piacermi, vivo nella permanente condanna di me stesso, ma stabilisco continui legami con la vita nella sua dimensione piena, complessa, contradittoria. E’ un viaggio in una notte consapevolmente senza alba. L’assenza di un momento epifanico peraltro non significa la necessità di fermarsi né per questo il singolo passo viene depauperato nel suo valore” (Marco Porta “Seduto nella mia ombra”, Casale Monferrato, 2013)