Emanuela Fiorelli / Paolo Radi
Due mostre personali, con un numero elevato di opere, allestite in contemporanea: Emanuela Fiorelli e Paolo Radi (Roma, rispettivamente, 1970 e 1966), hanno esposto molte volte assieme, non solo e non tanto perché sono congiunti anche nella vita, quanto piuttosto perché i loro lavori, sebbene di gran lunga diversi, ben si accostano e, reciprocamente, si potenziano.
Comunicato stampa
Due mostre personali, con un numero elevato di opere, allestite in contemporanea: Emanuela Fiorelli e Paolo Radi (Roma, rispettivamente, 1970 e 1966), hanno esposto molte volte assieme, non solo e non tanto perché sono congiunti anche nella vita, quanto piuttosto perché i loro lavori, sebbene di gran lunga diversi, ben si accostano e, reciprocamente, si potenziano.
Fiorelli lavora con fili di cotone o elastici a “disegnare” nello spazio, a costruire strutture “geometriche” o, meglio, “volumetriche”, dove domina la linea retta e dove mai appare la linea curva.
Radi, invece, ama il cerchio, la sfericità, finanche il vortice, ma quello che più colpisce nei suoi lavori è l’aspetto “luminoso”. Se Fontana andava al di là della tela alla ricerca dell’infinito, Radi fa emergere verso l’esterno non solo le forme ma anche una luce che si diffonde in esse e fuori, quasi un “Fiat lux. Et lux facta est”.
Così si può dire che la retta e la curva, caratteristiche l’una di Fiorelli e l’altra di Radi, si compensano e creano un’armonia di grande effetto, estetico ed emozionale.
Inoltre, se la Fiorelli “racchiude” in strutture (seppur trasparenti) le sue elaborazioni, Radi vuole far “fuoriuscire” in avanti le sue opere, quasi offrendole totalmente all’osservatore.
In Entrambi gli artisti c’è comunque l’invito ad entrare nei loro affascinanti gorghi di linee e di luci.
Negli splendidi ed evocativi spazi medioevali della Rocca di Umbertide, questi artisti possono esprimere compiutamente e in maniera efficacissima le loro poetiche.
La Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea ancora una volta, continuando la sua più che trentennale storia, offre al pubblico, anche ora, un’esposizione di alto livello.
L’iniziativa si è potuta realizzare grazie al contributo di Kromya Art Gallery di Lugano.