Plus from Revolution

Informazioni Evento

Luogo
STAZIONE FERROVIARIA SOLARUSSA
09077 Solarussa , Solarussa, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
29/07/2018

ore 19,30

Generi
arte contemporanea, collettiva

Una mostra di arte contemporanea dal titolo PLUS FROM REVOLUTION.

Comunicato stampa

Inaugura domenica 29 luglio 2018 alle ore 19.30, nella piccola galleria STOPOVER Art - STAZIONE FERROVIARIA di SOLARUSSA, una mostra di arte contemporanea dal titolo PLUS FROM REVOLUTION.

L’evento, curato dall’Associazione Artistica Askosarte e dalla Pinacoteca Comunale Carlo Contini di Oristano è realizzato con il patrocinio della Regione Sardegna, del Comune di Solarussa e dello IAL Sardegna.

L’esposizione artistica è un prolungamento della mostra 68/Revolution, memorie, nostalgie, oblii, allestita dal 28 luglio al 7 ottobre 2018, nella Pinacoteca di Oristano, sempre in collaborazione con Askosarte e interna al Dromosfestival 2018:
Gli artisti in mostra sono:
TEATROBALOCCO (MAURA ESPOSITO – SILVIA TESTA), MICHELE MEREU, VALERIA MULEDDA, SABRINA OPPO, ELEONORA TODDE, THEO PUTZU, QUARTIERINO BLATTA (PAOLA PORCU - TANIA ZOCCHEDDU), RAFFAELA CARCANGIU E NICKO STRANIERO.
I testi sono di Alice Rivagli (Askosarte)

L’allestimento di Plus from Revolution è curato dagli allievi dello IAL Sardegna S.r.l. impresa sociale di Oristano, avviso lavoras - por 2014 – 2020, iscritti al Corso Regionale “Allestimento della Vetrina/display”.
La mostra resterà aperta dal 29 luglio al 12 agosto 2018 e sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 18.30 alle 20.00.
Telefono 342 0063562

IL TEMA
Plus from Revolution commemora, e insieme analizza, quel periodo che è definito comunemente come “il sessantotto”.
Di quegli anni dirompenti e creativi si ricercano tracce ed esiti nella produzione artistica contemporanea attraverso i diversi linguaggi dei 9 artisti invitati all’evento: performance, pittura, fotografia, installazione site specif, installazione sonora, installazione video e fotografica.
E non è un caso che il progetto nasca in uno spazio artistico metaforicamente “rivoluzionario” come lo STOPOVER ART, recentemente inaugurato nella stazione ferroviaria di Solarussa.
La posizione periferica e controcorrente, pone, infatti, la piccola galleria come atto di coraggio e di sfida contro il disagio e l’emarginazione, sia sociale che culturale in cui versano sovente le periferie urbane, a sostegno di un’operazione, nell’era del web, che possa ridefinire nuove centralità, o perlomeno, che appoggi il superamento della concezione dualistica tra centri e periferie.

Testo critico

Plus from Revolution

Un poeta una volta affermò che al di sopra dell’intelligenza alloggia l’immaginazione: la prima è indubbiamente umana, la seconda parte dall’uomo per trascenderlo.
La capacità immaginifica inventa quello che ancora non esiste, smonta e rimpasta la realtà a suo piacimento, ritrova figure e forme di ciò che ancora non è stato pensato. Ogni cosa che è stata realizzata dall'uomo è conseguenza diretta di ciò che prima è stata una visione, e pertanto, senza la capacità di sognare l'esistenza sarebbe insignificante.
Il '68 si pone, in questo contesto, come una delle utopie più fragili e allo stesso tempo più durature delle vicende umane: e narra di come l'immaginazione la capeggiò e di come poi la tradì, con esiti disgraziati, come furono in Italia le stragi ad opera del terrorismo.
Non c’è, tuttavia, un altro periodo storico nel quale, risultati infausti e contraddizioni a parte, un'intera generazione abbia maggiormente desiderato e agognato a occhi aperti un’altra realtà. Idee, speranze, illusioni che ingenui sognatori, o nel peggiore dei casi masse usate dal potere, di matrice studentesca prima, e sociale poi, seguirono e portarono avanti in prima persona, contestando a muso duro con l'obbiettivo di porre fine all’ingiustizia, al razzismo e alla guerra, contro il capitalismo e la società schiava dei consumi che esso aveva generato.
Un altro mondo sembrava possibile e in tutto l'Occidente, al pari dei "cuccioli" del maggio francese, si palesava il desiderio irruento ed incontenibile di lottare per questa utopia, azione non più procrastinabile, da vivere in quell'imminente presente.
I giovani della terra sfidavano i padroni del mondo opponendosi alla guerra in Vietnam, le femministe e gli omosessuali reclamavano diritti, studenti e lavoratori manifestavano fianco a fianco nelle strade contro un governo passatista, si fuggiva dalle città verso le campagne per vivere in Comuni in mezzo alla natura all'insegna della pace e dell'amore libero.
Tutte le battaglie che negli anni sono seguite a sostegno di diritti civili o sociali sono il proseguimento e l’eredità migliore di un Sessantotto mai domo, di una Rivoluzione che non ha soltanto immaginato di creare un futuro migliore, ma che si è assunta la responsabilità di provare a costruirlo.

Alice Rivagli (ASKOSARTE)