Altered
San Fili – Le Notti delle Magare: percezione, visione e sogno in ALTERED, Collettiva di arte contemporanea a cura di Melissa Acquesta.
Comunicato stampa
Si inaugura il 3 Agosto alle ore 21.00 a San Fili, (CS) Centro Storico, la collettiva di arte contemporanea ALTERED a cura di Melissa Acquesta, Storico dell’Arte, Critico e Curatore indipendente, che firma anche la Direzione Artistica dell’Evento contenitore dell’esposizione, il Festival di cultura popolare “Le Notti delle Magare”, in programma nel borgo dal 3 al 9 Agosto.
La mostra che coinvolge più angoli del Centro Storico trasforma luoghi insoliti in spazi espositivi, le opere infatti saranno ospitate e dislocate fra la chiesetta della Carmine, Bene Culturale che ritorna per l’occasione alla fruizione pubblica, e spazi abitativi privati messi a disposizione dai residenti, si compone anche di interventi urbani site-specific che completano il progetto espositivo interamente basato sullo scambio percettivo ed emozionale con i visitatori.
“La tradizione San filese legata alla leggenda della Fantastica e alle Magare è ormai storicizzata, tanto che ancora oggi il “detto” vuole che le streghe in Calabria provengano e dimorino a San Fili il luogo dove, chi si rendeva conto di essere stato “affascinato”, di avere addosso il famoso “piccio” dovuto all’invidia, si recava per sottoporsi al rituale dello SFASCINO per riportare fortuna ed equilibrio nella propria vita. Un bagaglio importante e delicato con cui confrontarsi nel riempire di contenuti culturali un Festival tanto caratterizzato – dichiara Melissa Acquesta – ma al tempo stesso estremamente stimolante. L’opportunità che mi è stata data dalla società che organizza l’evento, la Publiepa di Pino De Rose, e dall’Amministrazione comunale di San Fili guidata dal Sindaco, Antonio Argentino, ha costituito una vera sfida. Da subito ho legato l’evento al concetto di PERCEZIONE, in particolare la percezione ALTERATA, quell’etichetta che la razionalità imprime su quanto di onirico, visionario, parziale e soggettivo facciamo esperienza. Quella sensazione di ansia sottile che striscia sotto la rispettabile facciata del Sano e Giusto e sconvolge la mente nel momento in cui realizziamo che qualcosa reale per noi tanto da influenzare la nostra esistenza non è universale in senso assoluto. Cadono quindi tutte le ancore della comprensione reciproca e i rapporti non possono che basarsi sull’empatia, consapevoli che guardando nella stessa direzione non si guarda lo stesso panorama”.
Ad esporre a San Fili per ALTERED artisti affermati e giovani promesse tutti accomunati dalle linee di intervento su cui ruota il concept curatoriale: la percezione (alterata), la tradizione, l’elemento naturale; anche i mezzi espressivi sono poliedrici, si spazia infatti dalla video-installazione all’illustrazione, dall’elaborazione digitale alla light-art, fortemente stimolata non solo la parte visiva ma anche quella uditiva, infatti, in due sale espositive, studiate anche come contenitori sonori, in mostra due tracce musicali del M° Franco Eco, Compositore e Produttore discografico crotonese, Direttore artistico del Festival dell’Aurora, a saturare armonicamente l’ambiente.
Artista affermato, eclettico e provocatorio, Dario Agrimi, si esprime attraverso vari linguaggi e tecniche: pittura, scultura, fotografia, performance e, come in ALTERED, nella video-installazione. La clip, Biognafia di un’esistenza, mantiene tutte le caratteristiche care all’artista che vuole la reazione emotiva e comportamentale dello spettatore come parte integrante dell’opera. L’arte è uno strumento che Agrimi usa per toccare le corde dell’anima dei suoi spettatori; la vera opera esposta è il risultato, sempre diverso, unico ma moltiplicabile all’infinito, della contaminazione emotiva e percettiva proposta.
Le illustrazioni e le elaborazioni digitali di Delia Dattilo, Francesca Ferraiuolo e Mirella Nania aprono una finestra su nuovi mondi a dimostrare che l’Onirico, la Percezione (sempre soggettiva), la Visione non insistono su sè stesse ma si pongono come esperienze creatrici oggettivanti la realtà collettiva.
Nel progetto Dehors/Audela, costituito a Roma nel 2010 da Salvatore Insana, che espone anche un lavoro personale, ed Elisa Turco Liveri, confluiscono teatro, performance e videoarte nel segno di una ricerca continua in cui i diversi codici artistici, pur mantenendo una loro specificità, diventano al contempo capaci di generare nuove forme espressive.
Carmela Cosco lavora sulla coesistenza tra natura e uomo, sulla costruzione di luoghi intimi in cui ritrovare la propria identità, che fa parte di processi naturali che abbracciano l'uomo e le piante. Cartografie e planimetrie sono invase dal mondo botanico che conserva una memoria biologica che trasmette, e di conseguenza “conserva” e “crea” generando ricordi.
Luigi Rovella omaggia la tradizione lavorando sui giochi della propria infanzia, sulla necessità di creare forme ludiche legate al passato che è connessa al concetto di “Perdita” che letteralmente significa l’improvvisa ed irreversibile mancanza di qualcosa o di qualcuno, in questo caso è la perdita si riferisce a quell’elemento fondamentale che ci spinge a credere nell’eternità… l’ingegno. Il risultato è poetico e struggente.
La locandina di ALTERED, opera di graphic-design di Francesco Aloe, svolge un ruolo cruciale nel coinvolgimento dello spettatore al quale viene richiesto di vedere, intravedere, riscontrare, riscoprire qualcosa nello sguardo vacuo della donna in foto che non è presenza umana contingente ma porta per il multiverso.
Una rassegna piccola ma preziosa, come ama definirla il curatore, che sarà visitabile fino al 7 Agosto, dalle 17.30 alle 21.00.