IED nella bufera: a rischio le lauree di oltre 200 studenti. Ipotesi commissariamento
Da un’indagine interna disposta da Luca di Giacomo, presidente dello IED, risulterebbero “incongruenti” 211 titoli di laurea triennale perché non rispettano i parametri del Miur. E, oltre allo scandalo, si profila la possibilità di un’istanza di commissariamento della Fondazione Morelli, proprietaria dell’istituto…
211 laureati allo IED, l’Istituto Europeo di Design con sede principale a Milano e filiali nelle maggiori città italiane oltre che in Spagna e in Brasile, rischiano di vedere invalidata la laurea triennale conseguita presso l’Istituto perché “incongruente” con i parametri imposti dal Miur in termini di crediti. Uno faccenda scottante scoppiata in seguito all’indagine interna disposta da Luca di Giacomo, presidente dello IED, e caldeggiata fortemente da Stefano Boeri che, in quanto neopresidente della Triennale di Milano, è anche co-amministratore della Fondazione Morelli, proprietaria dello IED, l’istituzione privata fondata da Francesco Morelli nel 1966 che offre corsi triennali post-diploma, master e specializzazioni nell’ambito del disegno industriale, della moda e delle arti visive. E mentre decine di ex studenti attendono di sapere cosa ne sarà delle proprie lauree, si profila all’orizzonte addirittura l’istanza di commissariamento dell’istituto.
IL CASO
Il problema sorge quando il Ministero dell’Università, nel 2012, riconosce alle sedi di Torino e di Cagliari il rilascio di titoli accademici di primo livello a partire dall’anno accademico in corso. Un riconoscimento che la sede di Milano aveva già ottenuto nel 2010. Le sedi di Torino e Cagliari, a quel punto, varano un ordinamento interno che prevede la possibilità per gli iscritti al secondo anno di veder riconosciuta la “carriera pregressa” e cioè ottenere il riconoscimento dei crediti dell’anno precedente che sommati ai successivi (secondo e terzo) avrebbero garantito i requisiti richiesti dal Miur per conseguire la laurea triennale. Situazione più complessa per gli studenti iscritti al terzo anno a cui era necessario validare due anni di carriera pregressa. Lo IED prova a risolvere la questione concedendo loro la possibilità di frequentare un programma integrativo per recuperare i crediti mancanti e ottenere il titolo di studio. Gli studenti seguono i corsi e ottengono tutti i crediti previsti dall’Istituto per la laurea. Tutto bene dunque? Non proprio perché nel momento in cui lo IED richiede al Miur le pergamene per i laureati nella sessione 2013-2014, il ministero blocca quelle di Torino, che sono in tutto 132, rigettando “la carriera pregressa”.
L’IPOTESI COMMISSARIAMENTO
La situazione a questo punto si complica. Il Consiglio Accademico tenta la strada dell’abbreviazione del percorso formativo paventando la necessità di dover dichiarare che gli studenti di Torino abbiano in realtà frequentato il primo anno a Milano e non a Torino. Quindi in una sede già riconosciuta per la laurea. Questo permetterebbe di rientrare nei criteri del Miur. Però il Miur rigetta anche l’abbreviazione del percorso formativo e chiede chiarimenti sulla data e sulla sede di iscrizione di tutti gli studenti. Parte l’indagine e 186 studenti risulterebbero essere stati iscritti a uno o più anni di un corso presso una sede non riconosciuta dal Miur. Il clima si infiamma con denunce reciproche, sospensioni, licenziamenti, il rischio concreto di un commissariamento e che il disagio si allarghi ad altre sedi e, a macchia di leopardo, ad altri istituti privati. Restano decine di ragazzi in attesa di veder riconosciuta la propria laurea da oltre quattro anni ed altri che si sono affacciati al mondo del lavoro con un titolo considerato oggi “incongruente”. Una situazione difficile da redimere. Come finirà?
– Mariacristina Ferraioli
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