Transart 2018: 7 sedi del festival di cultura contemporanea da visitare in Alto Adige
A settembre, arte, musica e nuove tendenze in alta quota per la diciottesima edizione del festival di cultura contemporanea Transart. Tra parchi tecnologici e fortezze austriache, ecco i 7 luoghi più insoliti
Torna il festival di cultura contemporanea Transart che dal 6 al 30 settembre colonizzerà i luoghi più insoliti dell’Alto Adige: fabbriche e chiese, parchi tecnologici e fortezze austriache, laghi e centri per la raccolta differenziata, serre, musei di storia locale, castelli. Un viaggio nelle varie forme d’arte – tra arte contemporanea e multimediale, danza, teatro e musica – che unisce in un unico racconto i luoghi più imprevedibili dell’Alto Adige, invitando il pubblico a sfidare i propri limiti per provare ancora, di fronte al contemporaneo, un senso autentico di meraviglia. Ecco una selezione dei luoghi più curiosi del festival…
– Claudia Giraud
UN GIARDINO DI SCULTURE E MUSICA NEGLI SPAZI INDUSTRIALI DI OFFICINE FS
La diciottesima edizione del festival si apre, con una prima assoluta, su un giardino di opere d’arte. Fra di esse, le figure candide, allucinate e visionarie di Pawel Althamer, gli umoristici assemblaggi scultorei di Isa Genzken, le dichiarazioni politiche, impresse nel legno, di Jimmy Durham, i menhir di Adolf Vallazza. In questo labirinto si muovono le voci di due stelle della classica contemporanea e d’avanguardia, quelle della cantante e compositrice polacca Agata Zubel, una massa di capelli neri, una voce capace di convincere e stregare, e del baritono Frank Wörner. Un percorso immaginato appositamente per Transart, che avrà come filo rosso un testo dello scrittore e drammaturgo tedesco Heiner Mueller e le architetture di luce di Bartok Nalazek che plasmeranno gli spazi industriali delle Officine FS fino a trasformarli in un luogo dalle infinite possibilità visive e sonore.
Officine FS, Via Macello 24, Bolzano
ARTE, DANZA E MUSICA CONTEMPORANEA IN UN PARCO TECNOLOGICO
Ha ospitato gli appuntamenti più epocali del festival, nel 2008 è stato centro propulsore di Manifesta 7, biennale itinerante di arte contemporanea: oggi, con un nuovo nome e una nuova missione, il nuovo Parco tecnologico di Bolzano, NOI – Nature of Innovation, ospita lo spettacolo in prima assoluta, Crisis. Co-prodotto da Transart con Ravello Festival, evoca una celebre creazione di Merce Cunningham e porta in scena le opere di compositori dell’avanguardia musicale come i lavori di Francesco Filidei e Simon Steen-Andersen, Sylvano Bussotti, Helmut Lanchenmann e tanti altri. Un progetto che intende andare oltre i “limiti” del concerto o della performance teatrale intesa in senso tradizionale, intrecciando musica, danza e arti.
NOI Techpark Südtirol/Alto Adige, Via A. Volta, 13, Bolzano
ARTI MULTIMEDIALI IN UN CENTRO PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Siamo in un centro per la raccolta differenziata, il Centro recupero MPS di Brunico: Impakt, progetto dell’artista multimediale Herman Kolgen, nasce dall’esperienza di un trauma fisico vissuto in prima persona. Punto di partenza per riflettere sulla prossimità e onnipresenza della violenza, Impakt è lo sviluppo di un flusso sonoro e di immagini generate in tempo reale e prese a prestito dal web. Come una roulette russa, il risultato di questo spettacolo non è mai certo: attraverso radicali sequenze multimediali, contemporaneamente seduttive e repellenti, Kolgen discute sull’ambiguità che si nasconde nel profondo di ognuno di noi. Nella stessa sera, l’intervento dell’artista Sissa Micheli si intreccerà con quello del sound artist Marcos Rondon.
Centro recupero MPS di Brunico, Via Pueland 1, Brunico
TRANSART INCONTRA L’ELETTRONICA DI MUTEK IN FABBRICA
Anche quest’anno il programma di Transart si intreccia con quello di MUTEK, festival internazionale di creatività digitale e musica elettronica con base a Montreal. Alain Monge, direttore della rassegna canadese comporrà una line up in cui si condenseranno esperienze sonore e visive fuori dall’ordinario, come quella di Alexis Langevin-Tétreault che porterà nei capannoni della fabbrica ex-Masten il progetto Interference (String Network). Sul palco, Tétrault costruisce un’intricata rete di cavi e fili con cui interagisce per creare un universo ipnotico fra rumore industriale, elettronica e musica acusmatica. Attraverso la messa in scena della relazione dialettica tra uomo e macchina, Interférences (String Network) è un’allegoria dell’oggi, globalizzato e iperconnesso, in cui l’individuo cerca di ricavare il significato dalla sua esistenza e preservare la sua libertà di azione. Fra gli altri ospiti Woulg/Push1Stop con Interpolate, conversazione generativa sulla fisicità e portata emotiva del suono, il progetto Wiklow del produttore musicale Dean, fra interfacce digitali e techno psicoacustico, le esplorazioni elettroniche e i viaggi insonni di Deadbeat, Monteith, The Mole e Dasha Rush.
Ex-Masten, Via Altmann 16, Bolzano
UNA TORRE DI BABELE MUSICALE AL MUSEO CIVICO DI BOLZANO
Con il formato INAUDITO, curato in collaborazione con il compositore Hannes Kershbaumer, Transart invade il Museo Civico di Bolzano, un’architettura novecentesca di 6 piani, per farne per un giorno la sua “Torre di Babele” musicale. Il suono dell’orchestra mdi entra nella trama dell’edificio diffondendosi dalla cantina medievale alle scale, dalla sala barocca fino alla cima della torre. Il compositore e regista Federico Campana presenta il suo ultimo progetto Storie di amore e odio, una sorta di teatro musicale multimediale dedicato alla volatilità e persistenza delle emozioni più estreme – nel bene e nel male – espresse su Internet. Il duo austriaco Kutin/Kindlinger lavora sui temi della vulnerabilità e della nostalgia creando cortocircuiti sonori usando un grande vetro a prova di proiettile. Caroline Mayrhofer e Massimiliano Girardi danno voce a opere di compositori italiani, tra cui Edo no hana di Giorgio Netti, un ciclo in nove parti per flauto dolce tenore e delicati haiku del poeta giapponese Matsuo Basho.
Museo Civico di Bolzano, via Cassa di Risparmio, 14, Bolzano
LE MASCHERE DI MICHAEL FLIRI AL FORTE DI FORTEZZA
La possente architettura del Forte di Fortezza, confine estremo della penisola, è invece il punto di accesso per il viaggio nell’inconscio dell’artista Michael Fliri. L’archetipo della maschera, con tutte le sue possibilità dinamiche e performative, è al centro di questo lavoro site specific commissionato da Transart, che si arricchisce della presenza del musicista belga Koen Vermeulen.
Forte di Fortezza, Via Brennero, Fortezza (BZ)
CHARLEMAGNE PALESTINE IN UN CASTELLO MEDIEVALE
La Colombia, un castello, una cantina: gli esperimenti elettroacustici di Nicolas Perret e Silvia Ploner, al secolo Island Songs, incontrano il genio sregolatissimo dell’arte minimale americana Charlemagne Palestine. Il pianoforte a coda di Palestine sarà il fulcro di un concerto che trarrà spunto dalla raccolta dell’uva, dal rumore delle viti nel vento e della fermentazione per mischiarli con i suoni di altre latitudini, fino alle coste latinoamericane. I luoghi dell’evento saranno la cantina Niedermayr e il castello di Gandegg, normalmente inaccessibile al pubblico.
Castel Ganda, Piganò 19, 39057 Appiano
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