Gli Uffizi in un click: online i nuovi archivi digitali del museo fiorentino
Un’opportunità per gli studiosi di tutto il mondo: sono online i nuovi Archivi digitali degli Uffizi. A portata di click tutti i dipinti e le sculture del Complesso Vasariano, di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli e a breve anche le mappe degli affreschi…
Gli Uffizi alla conquista della rete. Solo pochi giorni fa vi abbiamo dato la notizia che la pagina Instagram delle Gallerie Uffizi di Firenze ha superato quota 150mila followers, attestandosi come il museo più seguito in Italia. Un ottimo risultato raggiunto in pochissimo tempo, frutto della forte campagna di comunicazione voluta dal direttore Eike Schmidt che, fin dal suo arrivo, ha puntato moltissimo sulla promozione del museo anche attraverso la rete. Una scelta vincente che ha prodotto ottimi risultati in termini di visibilità e di aumento del numero di visitatori. Le potenzialità offerte dalla rete non si limitano però solo ai social network. Sono finalmente online i nuovi Archivi digitali del complesso museale fiorentino che offrono l’opportunità di navigare all’interno della collezione tra immagini ad alta definizione, che possono essere ingrandite nei dettagli, illuminate a piacimento e osservate da varie angolazioni.
GLI ARCHIVI ONLINE
Una possibilità enorme per gli studiosi e gli appassionati d’arte di tutto il mondo che avranno a portata di pochi click l’immenso patrimonio del museo fiorentino. Basterà collegarsi al sito www.uffizi.ite recarsi nella neonata sezione “Studiosi” per accedere ai dipinti e alle sculture del Complesso Vasariano, di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli. I nuovi archivi digitali sono stati sviluppati grazie ad una partnership internazionale con l’Università dell’Indiana. Al centro dell’operazione, le collezioni di statuaria classica, che comprendono oltre mille marmi e sono attualmente interessati da un grande progetto di mappatura 3D a partire da rilievi fotogrammetrici. Negli ultimi tre anni è stata scansionata circa la metà dei reperti e i lavori continuano. Tra i prossimi obiettivi, c’è anche la messa online degli affreschi a grottesca del primo corridoio della Galleria. Questo tipo di mappatura permette di osservare le opere in modo dettagliato e, in alcuni casi, come per le statue della Loggia dei Lanzi o di Palazzo Pitti, in maniera ancora più particolareggiata che ad occhio nudo. Non solo, ma questa nuova forma di mappatura del patrimonio permette di monitorare in modo molto più efficace le superfici, evidenziando eventuali stati di degrado.
UN PROGETTO INIZIATO NEGLI ANNI ‘90
L’idea di digitalizzare la collezione del museo per renderla fruibili agli studiosi di tutto il mondo non è recente, ma ha origine negli anni ’90 quando furono sviluppati dei database scientifici di ricerca. “Gli Uffizi all’epoca erano tra gli istituti più avanzati nell’utilizzo delle tecnologie”, ha raccontato all’Ansa il direttore del museo Eike Schmidt, “noi abbiamo preso questi dati, ne abbiamo aggiunti di nuovi e ora li stiamo mettendo a disposizione del pubblico e degli studiosi attraverso una nuova piattaforma più accessibile. In questo modo le Gallerie degli Uffizi confermano il proprio ruolo di centro di ricerca, non solo di divulgazione e tutela”.
GLI UFFIZI PUNTANO SULLA RETE
La rete è diventata uno strumento importante di conoscenza e di divulgazione per il museo fiorentino. Basti pensare all’ottimo risultato raggiunto dalla pagina Instagram degli Uffizi che ha fatto registrare un 50% in più di persone dall’inizio dell’anno. E superando quota 150 mila followers, il più alto mai raggiunto da un museo italiano. Merito, indubbiamente, anche della forte campagna di comunicazione voluta dal direttore Eike Schmidt. “Il successo globale del canale Instagram degli Uffizi – dichiara all’Ansa Schmidt – è anche un successo di conoscenza, di educazione, perché ogni giorno proponiamo un’immagine delle collezioni e un’interpretazione storico-artistica, e spesso pure un brano di poesia del passato e del presente. Questa formula ha trovato tanti seguaci in tutto il mondo: è rigorosamente bilingue in italiano e in inglese, per tutte le età tutte e le generazioni, e infatti siamo il museo che cresce di più in tutto il mondo su Instagram”.
– Mariacristina Ferraioli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati