Nino Raso – MalMediterraneo Flags
La mostra punta i riflettori sull’integrazione tra i popoli, raccontando storie di guerre e sogni infranti, ma anche di speranza e di salvataggi.
Comunicato stampa
Un racconto di accoglienza e di incontro tra culture e popoli diversi, attraverso 20 bandiere create con i legni raccolti sulle coste di Pantelleria, provenienti dalle imbarcazioni utilizzate dai migranti, distrutte e restituite dal mare. Da una piccola isola nel mezzo del Mediterraneo nasce così un forte messaggio di accoglienza e di unione. In collaborazione con la famiglia Morettino, la mostra MalMediterraneo FLAGS punta i riflettori sull’integrazione tra i popoli, raccontando storie di guerre e sogni infranti, ma anche di speranza, di salvataggi e di una vita che malgrado tutto continua. Legni intrisi di sale e desideri, grandi e piccoli frammenti consumati dal mare, sapientemente giustapposti l’uno accanto all’altro riportano a galla vecchie e nuove storie. MalMediterraneo FLAGS, patrocinata dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), è stata inserita nel calendario di eventi ufficiali di Palermo Capitale della Cultura 2018 e ha ricevuto molteplici riscontri sulla stampa regionale e nazionale. Il vernissage inizierà con i saluti istituzionali del Sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo, dell'Assessore alla Cultura Claudia della Gatta, di Arturo Morettino e Andrea Morettino. Si prosegue con la performance del regista e attore Martino Lo Cascio accompagnato dal musicista Gianni Belvisi basato sul racconto di Aicha Fuamba, giovane donna sopravvissuta al tragico sbarco avvenuto a Pantelleria nel 2011 e premiato al Salone del Libro di Torino per il Concorso Terra Madre. «MalMediterraneo è un progetto ampio – spiega l’artista Nino Raso – che apre uno spiraglio sulla speranza di un mondo nuovo, un immaginario luogo in cui tutti i paesi collaborino, non a dispetto della propria identità, ma forti della propria identità. Un lavoro intimo e al tempo stesso di grande forza, che abbatte ogni confine tra il sé e l’altro con il solo impatto estetico. A Pantelleria c'è il mare, o meglio, in mezzo al mare c'è Pantelleria. È su quest'isola che vivo, respirando i suoi profumi e ascoltando le sue storie. Questi sono i miei racconti, fatti di ideali, legno e amore per la mia terra». “Flags-MalMediterraneo è un progetto fortemente voluto dalla famiglia Morettino – racconta Andrea Morettino - abbiamo voluto sposare in pieno un progetto che guarda all’integrazione tra popoli e culture. Un’unione che avviene da sempre in modo naturale nel mondo del caffè, accogliendo tante differenti singole origini di paesi tropicali, ognuna con peculiari caratteristiche, che una volta insieme nelle miscele da noi create si esaltano con armonia, creando a profili di sapori e profumi unici. Da secoli il caffè è simbolo di unione, condivisione e scambio culturale tra i popoli dell’area mediterranea. Furono proprio i “Mori” a introdurre le prime miscele di caffè in Sicilia durante la dominazione araba, affidandoci di fatto un prestigioso privilegio di diffondere il caffè nel mondo come espressione di incontro tra differenti culture. Da più di 4 secoli, quindi, il caffè è un patrimonio storico, culturale e sociale che appartiene alla gente del Mediterraneo”. Il progetto va oltre la mostra e continuerà, grazie al supporto dell’Elisa Sednaoui Foundation, con la realizzazione di tre workshop organizzati in collaborazione con UNHCR e dedicati a minori stranieri non accompagnati che vivono in centri d’accoglienza dislocati sul territorio italiano, per un programma d’integrazione concreto. Lo stilista Giorgio Armani, notoriamente legato all’isola di Pantelleria, ha voluto commentare così questo progetto: «È un’iniziativa coraggiosa quella che la Elisa Sednaoui Foundation e l’artista Nino Raso hanno ideato. Coraggiosa nel pensiero che l’ha originata, generosa nell’obiettivo, che attraverso i programmi di educazione-integrazione dell’UNHCR potrebbe dare una nuova patria a chi ha affrontato terribili rischi pur di avere una vita migliore. E così, ciò che rimane delle fragili imbarcazioni che hanno affrontato le onde diventano simbolicamente nuove bandiere, perché “Il mare concederà a ogni uomo una speranza come il sonno porta i sogni”, diceva Cristoforo Colombo».