Il nuovo corto animato di Valerio Berruti ad Alba. Nato da una giostra a carosello di 7 metri

Una mostra tra le navate gotiche di una chiesa ad Alba racconta il backstage dell’ultimo film d’animazione dell’artista albese, con la colonna sonora di Ludovico Einaudi. Una produzione Sky Arte che debutta nel genere animato

Da sempre, e dall’alto della sua ottantottesima edizione, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è un evento che va oltre l’appuntamento gastronomico “tradizionale”. Così, il connubio tra alta gastronomia e cultura è nuovamente presente nei giorni della rassegna – in programma dal 6 ottobre al 25 novembre – con progetti di design, concerti e appuntamenti letterari, ma anche con mostre che spaziano dall’arte moderna al contemporaneo. Tra queste, nella Chiesa di San Domenico, la personale di Valerio Berruti dal titolo La storia di Nina, a cura di Arturo Galansino, vuole raccontare il recente progetto cinematografico dell’artista albese, con la colonna sonora di Ludovico Einaudi (“con un tema circolare come se fosse una spirale infinita”, spiega il compositore), attraverso un’operazione complessa e articolata.

UNA GIOSTRA REALE E ANIMATA

“Il lavoro di Valerio è in grado di parlare al mondo intero tenendo i piedi piantati nelle Langhe”, commenta il curatore, nonché Direttore Generale dal 2015 della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze, Arturo Galansino. “Con La Storia di Nina le poderose navate gotiche di San Domenico saranno pervase dalla leggerezza di una favola e dalla gioia del pubblico, invitato a farne parte. Sono felice di contribuire a questo poetico progetto culturale che andrà ad arricchire un evento internazionale così importante per il territorio come la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”. Nella mostra albese sarà, infatti, presente la grande installazione La giostra di Nina: una vera giostra realizzata personalmente dall’artista, del diametro di 7 metri e con uccellini al posto dei più classici cavalli. Berruti l’ha usata come modello per disegnare i 3000 fotogrammi in sequenza che compongono la sua animazione sulla storia di una piccola giostraia costretta a lavorare e di un ragazzone dall’animo infantile, tratta da un racconto di Filippo Bessone, per 20 anni cantante e frontman del gruppo comico-musicale Trelilu.

TRA ANIMAZIONE E PERFORMANCE

“La giostra di Nina è essenzialmente una storia che parla di libertà: ho pensato di rappresentare degli uccellini al posto dei soliti cavalli perché, in qualche modo, ognuno dei protagonisti riuscirà a spiccare il volo”, dichiara Valerio Berruti. “Per la prima volta i più piccoli non sono il mio soggetto privilegiato, ma lo è uno dei principali simboli dell’infanzia. Questa mostra permetterà a tutti i bambini di diventare parte integrante della mia opera salendo sugli uccellini e completando così, con un atto performativo, la mia installazione”. Tutta l’operazione sarà raccontata da Sky Arte che ha seguito questo progetto fin dall’inizio, realizzando anche un intenso documentario – oltre a produrre il corto animato La giostra di Nina – in cui la narrazione è affidata alla voce dello stesso Berruti. L’artista infatti ripercorrerà la complessa genesi del film, a partire dalla creazione dell’opera monumentale che ha dato il via a ogni cosa. Protagonisti anche il musicista Ludovico Einaudi e lo storico dell’arte e curatore Arturo Galansino. “È la prima volta che Sky Arte si lancia nella produzione di un film d’animazione”, dichiara il direttore di Sky Arte Roberto Pisoni. “Quello che ci ha persuasi fin dal primo incontro con Valerio Berruti è la sintonia sul progetto artistico complessivo: partire da una piccola storia, radicata nel territorio, e farla germogliare in direzioni inaspettate. ‘La giostra di Nina’ è insieme un film d’artista e una favola dolce e selvaggia, un’animazione che rinuncia ai software digitali e un apologo sul mondo contemporaneo, una scultura pubblica e una serie di performance potenzialmente infinite”.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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