Nuove geografie cromatiche. Marco Puca nelle Marche
Tomav ‒ Torre di Moresco Centro Arti Visive ‒ fino al 9 settembre 2018. Marco Puca espone una serie di dipinti che guardano alla scienza attraverso la chiave magica e ludica dell’arte. Il colore dà forma a una nuova iconografia.
Nella sua ultima ricerca pittorica Marco Puca (Ancona, 1973) realizza una serie di opere che si generano attraverso una costante riflessione visiva sulle complesse tavole di interesse scientifico, di ingrandimenti al microscopio che generano geografie di segni e grovigli di colore saturo. I soggetti dipinti alludono a figure antropomorfe, ora doppie e ora dimezzate, sospese in campiture di colore puro che pian piano si tramutano in simboli e segni primitivi che evocano alla memoria i grandi cicli di pitture parietali, di animali fantastici e totemici che rinviavano alla dimensione sacra di un tempo lontano.
Qui però la scelta del colore come il soggetto ha una componente sarcastica, una visione ludica dell’oggetto scientifico nella sua correlazione con lo spazio veritiero. L’inganno è prodotto dall’artista che esaspera creativamente la realtà della scienza, posta ora in una nuova considerazione e visione complessiva. La percezione come l’ingrandimento prodotto dalla lente meccanica non è più il frutto della scienza, ma è l’evoluzione di un processo di osservazione dell’artista che genera nuove forme.
‒ Fabio Petrelli
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