Piattaforme digitali, applicazioni, web: alle nuove e oramai “vecchie” tecnologie che da anni accompagnano il sistema di fruizione e comunicazione dei beni storico-artistici, da tempo si è aggiunto un “medium” che, con le sue peculiarità e potenzialità, si sta rivelando uno degli strumenti chiave per lo sviluppo di nuove strategie di valorizzazione culturale e di marketing turistico: il videogame. La scorsa primavera, ad esempio, vi parlavamo di Pac Pac, progetto promosso da Sardegna Ricerche e realizzato dall’Università di Cagliari il cui obiettivo è quello di dotare le imprese di strumenti per realizzare videogiochi e fiction interattive ambientati nei luoghi reali dell’isola, così da incentivare i turisti a visitare anche le zone meno note e transitate; mentre pochi giorni fa è stata lanciata Firenze Game, applicazione realizzata dal Comune di Firenze con Linea Comune, MUS.E e Digital Fun/Tuomuseo che combina il gioco digitale alla visita del capoluogo toscano, una sperimentazione che coniuga innovazione, gamification e turismo culturale. Una nuova iniziativa adesso giunge dalla Sicilia, e mixa la tecnologia del videogioco con la “classica” guida turistica: si tratta di Sicily Histories, app realizzata da Hi.Stories,start up con sede a Trecastagni (CT) fondata da Riccardo Bonina(CEO), Angelo Mangano (CTO), Luna Meli(project manager), Luca Pappalardo e Giuseppe Sapienza (sviluppatori).
IL PROGETTO. DALL’ANALOGICO AL DIGITALE
“La nostra startup è nata lo scorso anno, dopo aver partecipato e vinto il bando Cultura Crea di Invitalia rivolto alla creazione di nuove imprese nel settore culturale”, racconta ad Artribune Luna Meli. “Così abbiamo presentato il progetto di un’app basata sullo storytelling e la gamification che potesse in qualche modo permettere di conoscere e scoprire il patrimonio siciliano in maniera differente”.Detto, fatto: nata la startup, i suoi fondatori hanno iniziato da subito a lavorare allo sviluppo dell’applicazione, il la cui prima versione è stata rilasciata nelle scorse settimane per Android e iOS. Ma da dove nasce l’idea dell’applicazione? “Il progetto, prima che si ‘trasformasse’ in un’app, era nato come associazione culturale, la Sicily Histories, di cui facciamo parte io, Riccardo e Angelo”, risponde Luna. “Nell’ambito dell’associazione organizzavamo gite, escursioni e visite guidate durante le quali implementavamo dinamiche ludiche, in modo tale che i partecipanti avessero un ruolo all’interno del gioco creato da noi ad hoc per quella occasione. L’applicazione adesso ci consente di intraprendere un ulteriore step: ovvero passare dalla visita di gruppo a quella individuale attraverso l’uso della tecnologia, permettendoci così di agganciare nuovi e diversi target di pubblico. Ma non è escluso”, conclude Meli, “che in futuro l’app possa essere integrata alle visite guidate, magari con il multiplayer”.
COME FUNZIONA L’APP
Attraverso le avventure di personaggi in movimento da un punto di interesse all’altro, Sicily Histories conduce i visitatori alla scoperta di parchi archeologici, monasteri barocchi, palazzi nobiliari, teatri e siti storici dell’isola, il cui patrimonio storico-artistico è suddiviso in 4 itinerari: archeologico, medievale, barocco e garibaldino. Le città finora inserite nella mappa dell’app, che è in costante aggiornamento, sono Palermo, Catania, Messina, Enna, Agrigento, Trapani, Marsala e Siracusa. Ogni punto di interesse è accompagnato da un testo descrittivo redatto da guide turistiche autorizzate, operatori culturali ed esperti del settore. La parte “teorica” dell’applicazione, ovvero la guida, è scaricabile gratuitamente; quella dei giochi, invece, è scaricabile attraverso un piccolo pagamento.
– Desirée Maida
www.histories.it
www.sicilyhistoriesapp.com
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.histories.app
https://itunes.apple.com/it/app/sicily-histories/id1406906040?mt=8
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati