Don’t Worry, dalla tragedia alla liberazione attraverso il disegno. Il nuovo film di Gus Van Sant

Joaquin Phoenix è John Callahan, vignettista in sedia a rotelle. La seconda vita di un uomo spericolato e dipendente dall’alcol. Una storia di redenzione che passa dai fumetti agli show televisivi. L’insolito e sorprendente film di Gus Van Sant

“Dovevo ammettere a me stesso che ero schiavo dell’alcol. Ero in cerca di qualcos’altro”. Queste sono le parole di consapevolezza che recita John Callahan, personaggio protagonista di Don’t Worry, il nuovo film di Gus Van Sant al cinema dal 29 agosto con Adler Entertanment. A vestire i panni di questo personaggio è l’attore Joaquin Phoenix, in una interpretazione a mezzobusto straordinaria. Dopo un grave incidente automobilistico, John Callahan cerca con tutte le sue forze di guarire dall’alcolismo attraverso il potere curativo dell’arte. Il suo corpo è per metà inerme e per l’altra ferito, ma nonostante la vita spezzata John trova una salvezza. Le sue mani sono gravemente lacerate eppure inizia a disegnare. Inizia a dare vita a una serie di divertenti e controverse vignette satiriche col tempo apprezzate in tutto il mondo. È con questi disegni che John Callahan ha una seconda possibilità.

L’IDEA E ROBIN WILLIAMS

Don’t Worry è un progetto ventennale, un film che per il regista ha un sapore nostalgico e necessario. L’idea di portare sul grande schermo la storia del vignettista John Callahan venne in mente a Gus Van Sant per la prima volta quando ricevette l’offerta di dirigere la pellicola dall’attore Robin Williams. Williams aveva acquistato i diritti del memoir scritto da Callahan, intitolato Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot. L’attore era interessato a produrre il film e a interpretare il ruolo di questo pittoresco personaggio di Portland, e voleva che Van Sant scrivesse la sceneggiatura e dirigesse il film.  “Callahan gli piaceva anche perché era una specie di mattacchione, una sorta di comico delle vignette”,racconta il regista.Van Sant ha collaborato con diversi sceneggiatori nel corso degli anni ‘90 e 2000, ma poi il film non è mai decollato. In seguito alla morte di Robin Williams, Van Sant decise di fare un altro tentativo attenendosi più fedelmente al libro e inserendo una serie di piccoli dettagli che lo stesso aveva appreso e conosciuto in varie interviste fatte allo stesso Callahan. Don’t Worry non è quindi solo un semplice film su un uomo dalle abitudini spericolate che ha avuto una seconda possibilità, ma è un ringraziamento al suo coraggio e stimolo, oltre che un omaggio ad un attore “genio ribelle” quale è stato e sarà sempre Williams.

L’ICONOCLASTA, LA MUSA E GLI ALTRI

Don’t Worry è un mix di cose. Da un lato ha un taglio quasi documentaristico, dall’altro più biografico, e poi diviso tra una forma di pentimento e un’altra di immensa gioia. Tutte queste sfaccettature sono racchiuse nel protagonista e quindi per merito di Joaquin Phoenix, ma anche in tutti i personaggi di contorno e principali nella vita del vignettista Callahan. Per prepararsi Phoenix ha studiato i filmati girati da Van Sant a casa del vignettista, un episodio del 1993 di 60 Minutese il documentario olandese del 2007, Touch Me Someplace I Can Feel. Però il suo obiettivo non è mai stato quello di fare un’imitazione di Callahan, come spiega lo stesso Van Sant. “Joaquin voleva trovare la sua voce personale, più che impersonare John. Perciò, ha creato la sua versione personale di questo personaggio”. Phoenix ha anche trascorso del tempo in una struttura di riabilitazione, a contatto con persone che hanno vissuto un trauma simile. Il percorso che Callahan fa in seguito all’incidente coinvolge diverse persone, tre di queste sono fondamentali: il mentore,Donnie, un ricco sponsor degli Alcolisti Anonimi, interpretato da Jonah Hill; il compagno di bevute, Dexter, ovvero l’attore Jack Black, il loquace alcolizzato che convince Callahan a seguirlo ad un’altra festa, una scelta che finirà in tragedia; la musa, bellissima e determinata donna svedese di nome Annu (Rooney Mara), un personaggio mix di diverse donne che hanno fatto realmente parte della vita di Callahan.

LE VIGNETTE DI CALLAHAN

La storia raccontata in Don’t Worry e quindi l’avventura su questa terra di John Callahan è un messaggio importante che riguarda la vita di tutti. Perché esagerare, a cosa serve? Gli imprevisti possono sempre accadere, non serve cercarli. E delle volte, non sempre, si può avere una seconda possibilità da non buttare via. Per John Callahan, raccontato dagli occhi e dalla sensibilità di Van Sant, è andata così: una seconda vita grazie a determinate persone e alla possibilità di raccontarsi con le sue vignette. I fumetti di Callahan sono stati pubblicati per 27 anni da Willamette Week, sono apparse anche su oltre 200 pubblicazioni nazionali e internazionali. L’artista inoltre ha scritto 10 libri e ha creato due show televisivi di animazione e un cortometraggio basato sui suoi disegni. “A volte, a un certo punto della loro vita, gli artisti iniziano a fare qualcosa e non smettono più di farla”, dice il regista. “Che sia la composizione floreale o la cucina o fare un film, non riescono più a smettere. È proprio questa loro ossessione che li rende degli artisti. John non riusciva a smettere di disegnare vignette. È diventata la sua principale ragione di vita, e non capiva come mai tutti gli esseri umani non fossero dei vignettisti. Per lui esisteva solo quello, sempre”.

– Margherita Bordino

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

Scopri di più