Croce Taravella – Cronotipi
Nell’ambito della programmazione del Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, negli spazi espositivi di Palazzo Belmonte Riso, verrà aperta al pubblico la mostra “Cronotipi” dell’artista Croce Taravella, realizzata in collaborazione con la Galleria Adalberto Catanzaro.
Comunicato stampa
Nell'ambito della programmazione del Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, negli spazi espositivi di Palazzo Belmonte Riso, il 5 settembre, alle ore 18.30, verrà aperta al pubblico la mostra “Cronotipi” dell'artista Croce Taravella, realizzata in collaborazione con la Galleria Adalberto Catanzaro. Questa personale al Museo Riso testimonia l'incessante impegno creativo dell'artista profuso nell’ultimo inedito ciclo dal titolo “Cronotipo”: una disseminazione di immagini che si scontrano e dialogano tra loro, simili ad un quark spaziale che, materializzandosi, forma un unico scenario armonico.
Dichiara Valeria Li Vigni, Direttrice del Polo Museale: “Questa mostra prosegue l'attività di approfondimento portata avanti dal Museo Riso sulla creatività contemporanea in Sicilia, con una particolare attenzione rivolta sia nei confronti dei giovani emergenti sia nei confronti delle personalità più affermate e riconosciute del panorama contemporaneo. Tra questi ultimi si colloca Croce Taravella, una delle più rappresentative voci artistiche siciliane. Artista di valenza internazionale, le cui opere sono state esposte in prestigiose mostre, dall'Europa alla Cina, nonché alle Biennali di Venezia d'Arte e di Architettura, Croce Taravella è in grado di stupirci costantemente per la sua capacità di innovare il proprio linguaggio artistico attraverso la continua sperimentazione delle tecniche e dei materiali utilizzati. Dal 2008 fa parte dell'Archivio SACS del Museo ed è presente con un suo lavoro in collezione permanente”.
Le opere esposte nelle sale del Piano nobile di Palazzo Belmonte Riso - oltre 20 tra tele e allumini di grande formato - evocheranno nello spettatore il ricordo nitido di città che, pur trasformate nel tempo, hanno lasciato un segno indelebile nella vita dell’artista.
La sfida per l'artista sta nel mettere insieme città diverse e lontane tra loro, nelle quali riconosce un carattere comune, sia esso elemento naturale o scenario di vita popolare, in grado comunque di tracciare l'idea del tempo trascorso e nascosto; uno stravagante contrasto che fa della sua opera un “unicum”, attraverso la trasfigurazione, la trasformazione, la colorazione e il graffiare in maniera ossessiva il supporto che diventerà opera. L'impegno dell'artista, in questo nuovo ciclo pittorico, mira a sviluppare i trascorsi del proprio vivere contemporaneo sull'esagerazione dell'immagine degli scenari di riferimento, un excursus inedito di visioni che esemplificano l’evolversi esponenziale del suo pensiero, seguendo, in una pur ampia panoramica, un “fil rouge” rintracciabile e coerente nel lavoro di questi anni. In catalogo, un testo critico inedito di Sergio Risaliti, direttore del Museo del Novecento di Firenze.
BIOGRAFIA
Nasce nel 1964 a Polizzi Generosa, vive a Roma. Tra il 1982 e il 1985 conosce Lucio Amelio a Napoli che lo introduce nell'ambiente artistico della città; qui l'incontro con Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Nino Longobardi e con alcuni membri della Transavanguardia. In quegli anni partecipa a mostre collettive come “Necrofilia”, curata da Francesca Alfano Miglietti e Gaetano La Rosa (1985/86) e “Nuove Tendenze in Italia” (1985), curata da Edoardo Di Mauro, dove espone insieme agli artisti Fathi Hassan, Maurizio Cattelan, Marco Lavagetto, Roberto Orlandi e Milton Principessa. Nel 1987 presenta la sua prima personale, dal titolo “Santi Martiri”, curata da Gaetano La Rosam presso la Galleria Neon di Bologna. Nel 1990 si trasferisce a Roma e per tre anni lavora come scenografo per la Rai. Tornato a Palermo fonda l'associazione culturale “Arte Moderna e Contemporanea” che organizza mostre di artisti internazionali, da Jannis Kounellis a Joseph Beuys. Nel 1998 in occasione della mostra “Nuove Tendenze Italiane”, presso il Museo d'Arte Contemporanea di Sassari, presenta venticinque lamiere sulle quali monta teste di cavallo e vitello trattate con pigmenti di vario genere. Nel 2000, al Convento del Carmine di Marsala, presenta i primi dipinti di paesaggi agresti in occasione della mostra “Viaggio in Sicilia”, curata da Sergio Troisi. A Berlino, in qualità di vincitore di una borsa di studio assegnatagli in occasione di una edizione de “Il Genio di Palermo” espone al Kunsthaus Tacheles con la mostra “Beton”. Tornato da Berlino, l'impatto e il legame con la realtà metropolitana tedesca lo portano ad iniziare il “Ciclo delle città”. Nel 2004 viene organizzata una mostra antologica al Museo Guttuso di Bagheria, curata da Eva Di Stefano, per l'occasione è presentata l'istallazione “Il grande guerriero”. Croce Taravella vanta numerose esposizioni all'estero e partecipazioni alla Biennale di Venezia in qualità di artista invitato alla LI Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia del 2005, alla LIV Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia del 2011 con l’iniziativa speciale promossa dal Padiglione Italia e alla X e XI Mostra internazionale di Architettura di Venezia. Nel 2014 la Fondazione Sant'Elia di Palermo organizza una sua retrospettiva presso Palazzo Sant'Elia, curata da Lea Mattarella, con circa sessanta opere realizzate tra il 2008 e il 2014; nello stesso anno espone a Palazzo Collicola di Spoleto con una personale, dal titolo “Biologie”, curata da Gianluca Marziani. Nel 2016 realizza un'opera site specific di grandi dimensioni presso il Belvedere di Alia, nella quale racconta il mito delle grotte della Gurfa.