Sergio Vacchi nella sua Bologna. A Palazzo Fava, oltre 100 opere del pittore visionario
A due anni dalla scomparsa all’età di 90 anni, Bologna presenta una grande mostra di oltre 100 opere del maestro dell’“ultimo naturalismo”, che spaziava dal cinema alla letteratura al fumetto
È stato fra i maggiori rappresentanti della via italiana all’Informale e dell’“ultimo naturalismo” teorizzato dal critico Francesco Arcangeli. Ora la sua Bologna, a due anni dalla scomparsa avvenuta nel 2016 all’età di 90 anni, gli dedica una grande esposizione. Inaugura il 28 settembre a Palazzo Fava Mondi Paralleli, il progetto che Fondazione Carisbo e Genus Bononiae. Musei nella Città rivolgono al pittore Sergio Vacchi (Castenaso, BO, 1925-Siena 2016), precursore di tante espressioni del contemporaneo, dal cinema di Fellini ai fumetti di Crepax. “La mostra di Palazzo Fava, che raccoglie opere dal 1948 al 2008, non vuole solo restituire alla memoria di Bologna la pittura di uno dei suoi protagonisti più osannati, oggi confinato in un preciso periodo storico”, spiega il curatore Marco Meneguzzo, “ma vuole proporne una rilettura in chiave non più padana o bolognese, ma internazionale, pensando al suo lavoro come al lavoro di un artista isolato ma di genio, capace di dialogare coi grandi pittori e gli intellettuali della sua epoca, cui non lesinava gli omaggi artistici”. Per farlo, la mostra propone oltre 100 opere, tra cui i famosi “ritratti” e “autoritratti” realizzati a partire dal 1965 – Samuel Beckett, Franz Kafka, Alberto Savinio, Francesco Arcangeli, Giuliano Briganti, Roberto Tassi, Otto Dix, Greta Garbo, Francis Bacon -, e i “grandi cicli”: incontri con i personaggi di tutte le epoche, in un’atmosfera al tempo stesso cupa e barocca. Ecco le immagini…
– Claudia Giraud
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