Arte per tutti – Thomas Braida / Adelaide Cioni
Il primo appuntamento di Arte per tutti presso CIAC – Gallery a Foligno, vede protagonisti Adelaide Cioni e Thomas Braida, in una mostra a cura di Marta Silvi e Pier Luigi Metelli, che avevano già invitato gli artisti a eseguire i due palii per la Quintana di Foligno 2018.
Comunicato stampa
L’idea della vetrina su strada come spazio di condivisione pubblica dell’arte contemporanea nasce diversi anni fa e vanta una storia particolarmente prolifica (da Edicola Notte a Roma, 2003-2012, a Il Crepaccio a Milano, 2012-2016, a Una Vetrina attiva dal 2013 sempre a Roma). Solitamente connotata come luogo indipendente, autonomo, di indagine, essa rappresenta una parentesi nel sistema, una pausa per rinnovate riflessioni.
CIAC - Gallery, concepita dal CCSE (Centro per la Cultura e lo Sviluppo Economico) a Foligno, accoglie la proposta di inaugurare un nuovo format espositivo, Arte per tutti, sostenuto dal valore scientifico del museo ma con uno sguardo libero verso la ricerca artistica delle giovani generazioni, in linea con le recenti esigenze produttive dell’arte contemporanea: studio, agilità delle risorse e diffusione territoriale. A cadenza irregolare saranno invitati, di volta in volta, due artisti posti a confronto con la dimensione simmetrica delle due vetrine. La mostra rimarrà visibile ai passanti per un mese e sarà preceduta da un opening.
Il primo appuntamento di Arte per tutti presso CIAC – Gallery a Foligno, vede protagonisti Adelaide Cioni e Thomas Braida, in una mostra a cura di Marta Silvi e Pier Luigi Metelli, che avevano già invitato gli artisti a eseguire i due palii per la Quintana di Foligno 2018.
Le vetrine visibili su strada sono coinvolte in un originale concetto di esposizione. Convogliando l’attenzione di uno spettatore in transito, esse permettono agli artisti di collaudare una dimensione creativa alternativa, secondo i limiti imposti dallo spazio e dallo sguardo da questo generato. Fessura sorgiva nel sistema, la vetrina accoglie la ricerca e la sperimentazione, offrendo una visione trasversale: per chi passando guarda con disattenzione o per chi sostando osserva e si interroga sui quesiti posti. L’opera qui non cerca l’incontro tattile con il suo pubblico ma restituisce nuova forza al valore universale e collettivo del linguaggio dell’arte, evitando l’impasse dello spazio istituzionale, offrendosi e lasciandosi esperire in un incontro visivo diretto, privo di filtri.
L’apertura su strada decreta uno svelamento epifanico, teatrale, un’apparizione. Le arcate che incorniciano le vetrine di CIAC - Gallery ricordano la forma dell’edicola, “una struttura architettonica di dimensioni ridotte, autonoma o annessa a un edificio maggiore, che serve da ornamento o protezione a immagini sacre, raffigurazioni celebrative, epigrafi e così via” (dizionario enciclopedico Treccani). La sacralità dell’opera d’arte è qui accentuata o, più beffardamente, demistificata. Allo spettatore è lasciato sospeso il giudizio.
Piazzetta Sant’Angela a Foligno, cornice esterna della manifestazione, si trasforma in nuova agorà, punto di riunione collettivo ma provvisorio, privo delle rigide delimitazioni spaziali e temporali che spesso il sistema impone.
Gli artisti saranno inoltre coinvolti in una breve intervista scritta, che rimarrà leggibile nella finestra inserita come una virgola tra i due spazi, e in un’intervista video, arricchita dai contributi del Presidente del CIAC Giancarlo Partenzi e del Direttore Artistico del Centro Italo Tomassoni.