Patrizia Mannajuolo – Dietro le quinte

Informazioni Evento

Luogo
EX OSPEDALE DI SAN ROCCO
Piazza S. Giovanni , Matera, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

10.00 13.00 17.0021.00

Vernissage
15/09/2018

ore 17,30

Artisti
Patrizia Mannajuolo
Curatori
Valentina Rippa
Generi
fotografia, personale

Negli spazi al primo piano dell’ Ex Ospedale San Rocco a Matera, sarà inaugurata la mostra dal titolo Dietro le quinte, Federico Fellini negli scatti di Patrizia Mannajuolo a cura di Valentina Rippa.

Comunicato stampa

Sabato 15 settembre negli spazi al primo piano dell' Ex Ospedale San Rocco a Matera, sarà inaugurata la mostra dal titolo Dietro le quinte, Federico Fellini negli scatti di Patrizia Mannajuolo a cura di Valentina Rippa.
La mostra è organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e la Fondazione Mannajuolo.

La fotografa napoletana, formatasi tra Roma e Parigi, attraverso i suoi scatti, lontani dall'ufficialità delle foto di scena, mette in luce il Fellini autentico, capace di grande empatia, intransigente e tenero al tempo stesso, visionario e geniale come i suoi film.
In mostra circa 40 scatti inediti prevalentemente in bianco e nero provenienti dall' archivio personale di Patrizia Mannajuolo: ricordi di una vita, personaggi, attori e amici che restituiscono un periodo ricco di passioni e sogni come in un nostalgico amarcord.
La Mannajuolo, tra i pochissimi fotografi ammessi sul set di Federico Fellini, riesce a rubare gli sguardi di complicità e talvolta i contrasti del dietro le quinte, a far trasparire le emozioni del grande regista, con la consapevolezza di aver fatto parte non solo di un mondo sfavillante, quello del cinema, ma soprattutto di aver vissuto insieme al grande Fellini un sogno colossale. Sono immagini perlopiù giocose e rilassate, che ritraggono il regista nelle sue pose più caratteristiche, avvolto nel lungo cappotto di cammello e nel suo sciarpone, indispensabili per proteggerlo dall'umido di Cinecittà, dietro la cinepresa con in mano il grande megafono per far sentire più forte la sua voce e urlare al mondo "e voilà, il cinema è come un circo, voglio il rullo di tamburi!"
Tantissimi gli attori e le celebrità che si avvicendavano sul set, perlopiù amici storici e colleghi come Anouk Aimé, Olghina di Robilant, Robert Altman, Jacqueline Bisset, Roberto Benigni, Nanni Moretti e naturalmente Marcello Mastroianni, Ettore Manni, la compagna di una vita Giulietta Masina e i produttori Renzo Rossellini e Daniel Toscan du Plantier.

Dopo l' esposizione a Matera per i 25 anni dalla scomparsa di Federico Fellini la mostra proseguirà nel 2019 in altre città italiane ed estere.

Il catalogo è realizzato da Editori Paparo.
Post - produzione e stampa fotografica a cura di Stefano Fittipaldi Archivio Parisio.

Patrizia Mannajuolo, si dedica alla fotografia sin da giovanissima, frequenta lo studio di Vittorugo Contino e collabora con svariati registi, attori e produttori del settore cinematografico e televisivo legati agli anni settanta e ottanta; tra le esperienze più significative la collaborazione con Renzo e Roberto Rossellini per La lotta dell'uomo per la sua sopravvivenza (1970), serie televisiva di grande successo che descriveva le varie fasi storiche che hanno portato l'uomo occidentale in una determinata direzione; con Federico Fellini sul set di " La città delle Donne" (1979), con Liliana Cavani per il film La pelle (1981) tratto dal romanzo omonimo di Curzio Malaparte, e poi Alberto Sordi e Monica Vitti per le riprese di Io so che tu sai che io so (1982) da un soggetto di Rodolfo Sonego prodotto da Augusto Caminito a cui fece seguito uno special con la regia di Patrizia Mannajuolo sui problematici rapporti di coppia.

La Fondazione Mannajuolo nasce per ricordare l’impegno della famiglia Mannajuolo che, sin dai primi decenni del ‘900, ha contribuito alla vita culturale di Napoli sostenendo iniziative legate al mondo dell’arte e dell’architettura. Nel solco tracciato prima da Giuseppe Mannajuolo e poi da suo figlio Guido – fondatore nel 1943 della galleria Al Blu di Prussia – la Fondazione rinnova costantemente il suo impegno e la sua inclinazione al mecenatismo allargando il suo sguardo anche alla letteratura, al cinema e al teatro.