Osvaldo Licini – Che un vento di follia totale mi sollevi

Informazioni Evento

Luogo
COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM
Dorsoduro 701 I-30123 , Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
21/09/2018

su invito

Artisti
Osvaldo Licini
Curatori
Luca Massimo Barbero
Generi
personale, arte moderna

Tra geometria e poesia, alla Collezione Peggy Guggenheim il grande omaggio Osvaldo Licini.

Comunicato stampa

“La pittura è l’arte dei colori e delle forme […] un atto di volontà e di creazione, ed è, contrariamente a quello che è l’architettura, un’arte irrazionale, con predominio di fantasia e immaginazione, cioè poesia”. Scriveva così Osvaldo Licini (1894 – 1958), pittore marchigiano tra le personalità più originali quanto inafferrabili del panorama artistico italiano della prima metà del XX secolo. Oggi, a sessant’anni esatti da quando l’artista vinse il Gran Premio per la pittura alla XXIX Biennale di Venezia e dalla sua prematura scomparsa, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia gli dedica un’attesissima retrospettiva, a cura di Luca Massimo Barbero, OSVALDO LICINI. Che un vento di follia totale mi sollevi, dal 22 settembre al 14 gennaio 2019.

Oltre cento opere, allestite in undici sale espositive, ripercorrono il dirompente quanto tormentato percorso artistico di questo autore, la cui carriera fu caratterizzata da momenti di crisi e cambiamenti stilistici apparentemente repentini. La mostra veneziana “intende evidenziare la sostanziale coerenza di tale percorso”, sottolinea il curatore Barbero: “quelle che all’apparenza sembrano delle cesure si rivelano infatti tappe di un’esperienza singolare che risalta all’interno della storia dell’arte del Novecento per risultati di assoluto lirismo e poeticità”.

L’esposizione si apre con le tele giovanili, quei paesaggi marchigiani da cui Licini non si staccò mai, soprattutto pittoricamente, tanto da farne il soggetto della sua prima fase figurativa degli anni ’20, quelle stesse vedute che fanno da sfondo anche alla successiva transizione dal realismo all’astrattismo dei primi anni ‘30. Si prosegue con la fase non figurativa, in cui il linguaggio astratto di Licini è atipico, attento alla geometria, una geometria intrisa di lirismo. E poi i grandi capolavori della maturità dedicati ai temi dell’Olandese volante, dell’Amalassunta e dell’Angelo ribelle. Oltre al ricco programma di attività collaterali aperte al pubblico, tutti i giorni alle 15.30 vengono offerte visite guidate gratuite alla mostra, previo acquisto del biglietto d’ingresso al museo.

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Immagine di copertina: Osvaldo Licini, Amalassunta occhio giallo, 1950, olio su tela. Collezione Augusto e Francesca Giovanardi
foto Alvise Aspesi
© Osvaldo Licini, by SIAE 2018