Dialoghi di scultura
La Gipsoteca Gianluigi Giudici di Lugano avvia un ciclo di esposizioni che, nel tempo, metteranno a confronto – fra loro e con le opere esposte in permanenza nello spazio museale – artisti che si esprimono mediante proposte plastiche con materiali e tecniche tradizionali, ma anche con interventi originali che comunque abbiano a svilupparsi nelle tre dimensioni.
Comunicato stampa
La Gipsoteca Gianluigi Giudici di Lugano avvia un ciclo di esposizioni che, nel tempo, metteranno a confronto – fra loro e con le opere esposte in permanenza nello spazio museale – artisti che si esprimono mediante proposte plastiche con materiali e tecniche tradizionali, ma anche con interventi originali che comunque abbiano a svilupparsi nelle tre dimensioni.
Per il primo incontro saranno in mostra le opere di:
Pascal Murer, artista svizzero a tutto tondo, nato ad Altdorf, Uri, da madre grigionese (Poschiavo) e padre del Nidwalden, formatosi a Vienna e dal 2001 a Locarno; Pedro Pedrazzini, grigionese di Roveredo, con studi a Londra, Firenze e Milano, ma attivo nel locarnese dal 1976 dove fu assistente dello scultore Remo Rossi; Paolo Selmoni, bellinzonese di nascita che si forma alla maniera antica, “a bottega” nell’atelier del padre Pierino, scultore affermato recentemente scomparso, e da sempre attivo a Mendrisio e Ligornetto.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al giorno 12 gennaio 2019.
Durante la mostra saranno organizzati incontri con gli scultori, visite guidate e presentazioni di libri sulla scultura.
La Gipsoteca, dedicata a Gianluigi Giudici (Casanova Lanza 1927, Valmorea 2012) e alla sua opera, raccoglie diverse centinaia di gessi di lavori poi fusi in bronzo, realizzati in oltre cinquant’anni di attività.
Il linguaggio utilizzato dall’artista spazia dal figurativo all’astrazione, nella sua variante organica. Particolarmente apprezzata nel tempo è stata la sua scultura religiosa, collocata presso chiese delle province lombarde e del Canton Ticino, con una eccezione per l’ampio intervento compiuto a Vienna, tra 1966 e 1992, presso la Chiesa del Buon Pastore.
L’allestimento presso la sede della Gipsoteca, è stato realizzato con lo scopo di evidenziare la varietà e peculiarità dei linguaggi utilizzati, attraverso la creazione di “isole” ossia raggruppamenti di opere che meglio inquadrano aspetti del suo lavoro. Da segnalare inoltre altri due interessanti spazi: il deposito gremito di gessi di varia epoca e di vario interesse e l’atelier giovanile dell’artista con gli strumenti per la realizzazione di lavori a cesello e a sbalzo.