Sergio Lombardo – Quilting
Per questa seconda personale di Sergio Lombardo (Roma, 1939) da 1/9unosunove si presenta al pubblico una consistente serie di opere frutto delle più recenti sperimentazioni dell’artista sulla Pittura Stocastica, in particolar modo rispetto alla cosiddetta “tassellatura stocastica” (Stochastic Tiling), in cui la superficie pittorica è costituita da una combinazione minimale, completa e compatta di “mattonelle” create da algoritmi stocastici di generazione delle forme.
Comunicato stampa
Per questa seconda personale di Sergio Lombardo (Roma, 1939) da 1/9unosunove si presenta al pubblico una consistente serie di opere frutto delle più recenti sperimentazioni dell'artista sulla Pittura Stocastica, in particolar modo rispetto alla cosiddetta “tassellatura stocastica” (Stochastic Tiling), in cui la superficie pittorica è costituita da una combinazione minimale, completa e compatta di “mattonelle” create da algoritmi stocastici di generazione delle forme. Da queste ricerche sul Tiling è nata la serie qui esposta, chiamata Quilting (letteralmente “trapuntatura”), in cui la creazione di forme attraverso la combinazione di mattonelle stocastiche si appoggia esclusivamente sull’utilizzo del bianco e del nero.
Accanto ad alcune composizioni di grandi dimensioni già presentate alla Fondazione Mudima di Milano lo scorso marzo, vengono esposti Quilting inediti caratterizzati da un formato più piccolo. Diversamente dai quadri più grandi, queste nuove tele vanno viste come frammenti randomici non completi in se stessi ma potenzialmente modulabili all'infinito. Gli algoritmi di composizione sono simili a quelli utilizzati da Lombardo per le opere di grande formato, ma in questo caso, concentrando il campo visivo dello spettatore su una superficie pittorica più raccolta, si aumenta la capacità psicoattiva delle forme nate dall'assemblaggio delle mattonelle. Il disegno dei singoli tasselli, reso ancora più potente dall'utilizzo del bianco e nero, si espande in quattro direzioni e permette delle combinazioni che danno ai quadri un ritmo “compresso” che attiva un diverso stimolo per il pubblico rispetto al ritmo “dilatato” delle tele più grandi.
La mostra può essere dunque letta come un ideale completamento di quella alla Fondazione Mudima e come un'ulteriore evoluzione di quelle ricerche teoriche, pubblicate sul relativo catalogo (Sergio Lombardo. Stochastic Works 2012-2017, Mudima, 2017).
Psicologo e artista, Sergio Lombardo è tra i principali artisti italiani che hanno rinnovato il linguaggio artistico internazionale a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Nella sua lunga carriera, iniziata nel 1958 con i primi Monocromi e caratterizzata da una sorta di programmatica discontinuità, Lombardo ha sviluppato diversi cicli di lavori basati su metodi sperimentali e studi scientifici: Monocromi (1958-1961); Gesti Tipici (1961-1963); Uomini Politici Colorati (1963-1964); Supercomponibili (1965-1968); Sfere con sirena (1968-1969); Progetti di Morte per Avvelenamento (1970-1971); Concerti di Arte Aleatoria (1971-1975); Specchio Tachistoscopico con Stimolazione a Sognare (1979); Pittura Stocastica e Pavimenti stocastici (dal 1980 a oggi); Mappe minimali (1996-2002).
All'inizio degli anni Sessanta, Lombardo è uno dei maggiori esponenti, insieme agli altri artisti della cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo”, dell’avanguardia storica internazionale e della Pop Art italiana. Le sue opere successive, distaccandosi dal medium pittorico, sono apparentemente incoerenti dal punto di vista stilistico rispetto alle precedenti, ma è possibile notare un elemento di continuità se entrambe vengono lette attraverso la lente della “teoria eventualista”, che Lombardo svilupperà pienamente negli anni Settanta, fondando il centro studi Jartrakor e la Rivista di Psicologia dell’Arte. In questo decennio, attraverso dispositivi variabili e metodi sperimentali, Lombardo studia i limiti estetici e le potenzialità della percezione e dell'interazione inconscia, offrendo una nuova visione e interpretazione delle arti, legata ai principi della spontaneità, dell’astinenza espressiva e della strutturalità.
Sulla scorta di queste riflessioni, Lombardo torna alla pittura e, fin dai primi anni Ottanta, lavora su quella che definisce Pittura Stocastica: una particolare forma di realizzazione pittorica in cui, attraverso la creazione di procedimenti sperimentali, l'artista costruisce forme evocative non basate sulla sua ispirazione geniale e irrazionale, ma su algoritmi randomici costruiti da Lombardo stesso. Con il passare degli anni affina la sua ricerca inventando diversi metodi matematici generativi di “nonsense shapes” (come il metodo SAT, il metodo TAN e il metodo RAN) che creano differenti strutture percettive e offrono allo spettatore variabili interpretazioni visive delle forme senza senso dipinte sulla superficie della tela. Non a caso, tra tutte le serie di lavori in cui Lombardo ha messo alla prova le sue teorie, la Pittura Stocastica è quella su cui si è concentrato per un periodo più lungo. E in cui si concentra tuttora, come dimostrano i lavori in mostra.
Negli ultimi anni questa sperimentazione metodologica si è evoluta nei cosiddetti Tiling (tassellature), in cui riprende una serie di progetti sperimentali sui Pavimenti Stocastici degli anni Ottanta e Novanta, per renderli ancora più complessi e aumentarne il potere evocativo e suggestivo. Chiaramente, questo tipo di opere ha sollevato nuovi problemi estetici di composizione, combinazione e colorazione delle forme che Lombardo ha indagato sempre alla luce della teoria eventualista, sperimentando nuove procedure stocastiche di creazione di forme, come vediamo nei Quilting qui esposti.
A distanza di sessant'anni dai Monocromi, presentati nella sua precedente personale da 1/9unosunove e a cui è stato dedicato un volume di recente pubblicazione (Sergio Lombardo. Monocromi 1958-1961, Silvana Editoriale, 2018), queste nuove opere testimoniano come la ricerca di Lombardo sia ancora solida e continui coerente con i principi teorici eventualisti che hanno informato tutta la sua carriera.
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English version
Monday, October 1, 2018 – 7 pm
1/9unosunove is pleased to announce the opening of
Sergio Lombardo
Quilting
curated by Simone Zacchini
Sergio Lombardo’s (Rome, 1939) second show at 1/9unosunove gallery presents to the public a substantial series of work formed after the artist’s recent experiments with Stochastic Paintings. These are loosely based on Stochastic Tiling, in which the painting surface is made from a minimal, complete, and compact combination of tiles created by stochastic form-generating algorithms. The series presented here comes from this exploration of Tiling, called Quilting, in which forms are created using a combination of solely black and white stochastic tiles.
Next to some of the larger-sized compositions already presented at the Mudima Foundation in Milan last March, Quilting presents never before seen work in a smaller format. Unlike larger paintings, these new canvases are more fragments that appear random and incomplete on their own, but that potentially have an infinite number of possibilities. The composition’s algorithms are similar to those used by Lombardo on works of a larger scale, but here the psychoactive potential of the form is enhanced by how the tiles are assembled, as the viewer’s field of vision is drawn to a surface made by a collection of images. The pattern of each tile is even more striking with the use of black and white and is able to expand in four directions while allowing for a variety of combinations. This lends the work a “compressed” feel that activates a different response in the viewer than the sense of “vastness” created by big canvases.
The show can therefore be viewed as a fitting complement to the Mudima Foundation’s exhibition, and also as the latest evolution in theoretical research, as published in the catalogue Sergio Lombardo. Stochastic Works 2012-2017 (Mudima, 2017)
Artist and psychologist, Sergio Lombardo is among the major Italian artists who have reinvented the international artistic landscape since the end of the 50s. In his long career, beginning with his first Monochromes in 1958 which were characterized by a sort of programmed discontinuity, Lombardo has developed various types of work based on experimental methods and scientific study: Monocromi (Monochromes, 1958-1961); Gesti Tipici (Typical Gestures, 1961-1963); Uomini Politici Colorati (Politicians in Color, 1963-1964); Supercomponibili (Supercomposables, 1965-1968); Sfere con sirena (Spheres with a Siren, 1968-1969); Progetti di Morte per Avvelenamento (Project of Death by Poison, 1970-1971); Concerti di Arte Aleatoria (Concerts of Random Art, 1971-1975); Specchio Tachistoscopico con Stimolazione a Sognare (Tachistoscopic Mirror with stimulation to Dream, 1979); Pittura Stocastica e Pavimenti stocastici (Stochastic Painting and Stochastic Tilings, from 1980 to present date); Mappe minimali (Minimal Maps, 1996-2002).
At the beginning of the 60s, Lombardo was one of the major players, along with other artists from the so-called “School of Piazza del Popolo”, of the historic, international avant-garde and Italian pop art. The work that followed, distancing itself from painting, appeared incoherent from a stylistic point of view when considering what preceded it, but it is possible to notice a progression if both are seen from a “theoretical evolution” lens, which Lombardo fully developed in the Seventies. At this time, his studies centered on Jartrakor and the Rivista di Psicologia dell'Arte. During this decade, through diverse devices and experimental methods, Lombardo studied aesthetic limits and the potential of perception as well as the role of the subconscious, offering a new take and interpretation on art based on the principles of spontaneity, expressive abstinence, and structuralism.
On the basis of these reflections, Lombardo returned to painting and, until the beginning of the Eighties, worked on that which he defined Stochastic Paintings: a particular form of painting in which, through the creation of experimental procedures, the artist constructs evocative forms that are not based on brilliant and irrational inspiration, but on random algorithms designed by Lombardo himself. Over time, he honed his craft, inventing a variety of mathematical methods to generate “nonsense shapes” similar to the SAT, TAN, or RAN models. These create different perceived structures and offer the viewer a range of visual interpretations for the meaningless forms painted on canvas. Not coincidentally, among all the series of work which Lombardo used to test his theories, Stochastic Paintings received a majority of his attention for the longest period. Even now, he continues to focus on this series, as seen by his exhibition.
More recently, this methodological experimentation has evolved in the aforementioned Tiling (Quilting), which takes on a series of experimental projects from the Stochastic Tiles from the Eighties and Nineties in order to make them even more complex and further enhance their evocative and suggestive nature. Clearly, this type of work has led to new problems regarding the composition’s aesthetics, combinations, and determination of colors to use for the forms that Lombardo had investigated in the context of eventualism. This called for testing new Stochastic procedures to create the forms, as seen on display in Quilting.
Sixty years after his Monochromes, which were presented at his last show at 1/9unosunove and to which a recent volume was dedicated (Sergio Lombardo. Monocromi 1958-1961, Silvana Editoriale, 2018), these new pieces demonstrate that the work of Lombardo is still strong and continues to be cohesive with the principles of eventualism that have shaped his whole career.