Nicola Tanzini – Tokyo Tsukiji
L’esposizione presenta 30 immagini tratte dal reportage realizzato dal fotografo toscano, in oltre due anni di lavoro, a Tokyo, all’interno del mercato ittico più grande al mondo.
Comunicato stampa
Dal 5 ottobre al 4 novembre 2018, Leica Galerie di Milano (via Giuseppe Mengoni, 4) ospita TOKYO TSUKIJI, una mostra che documenta il reportage realizzato da Nicola Tanzini (Pisa, 1964) all’interno del mercato ittico più grande al mondo.
L’esposizione, curata da Benedetta Donato, presenta 30 fotografie che costituiscono un vero e proprio racconto per immagini di un luogo tra i più iconici della capitale nipponica che ha visto accrescere la propria fama, al punto da diventare una delle attrattive maggiormente visitate dal turismo internazionale, che ora rischia di perdere la sua identità, a causa della dislocazione in una diversa area, in vista delle imminenti Olimpiadi del 2020.
In oltre due anni di lavoro, Nicola Tanzini ha scelto di cogliere il mercato ittico di Tsukiji in una veste inedita, ovvero nel momento di dismissione delle attività che precedono la chiusura, quando tutto finalmente si ferma e gli operatori possono sospendere l'attività lavorativa, già in corso dalle ore che precedono l'alba.
“Profondo conoscitore della realtà giapponese e della città di Tokyo in particolare - scrive Benedetta Donato -, Nicola Tanzini individua in Tsukiji il pretesto e l'adeguato contesto in cui inquadrare la narrazione della vita sintonizzandosi con un momento preciso, in quella dimensione specifica che la vede sospesa tra caos imperante, sforzo fisico e stress mentale”.
Tanzini, si sofferma in particolare sull’area interna di Tsujiki (jonai shijō), il suo vero cuore pulsante, nel momento in cui si sta spopolando, e si concentra sui venditori di pesce, ripresi nella fase di scarico, sia fisico che mentale, dopo oltre dieci ore lavorative, caratterizzate da rumore assordante, dal continuo passaggio di mezzi meccanici specializzati, di migliaia di persone, tra clientela ordinaria e addetti ai lavori, che in queste immagini vanno via via scomparendo.
La preparazione frettolosa dell'ultima merce, la pulizia dei ferri del mestiere, il disallestimento dei banchi, lo spuntino ristoratore consumato in solitudine, gli occhi pesanti che si fanno riposare per qualche istante, la stanchezza che prende il sopravvento e trasforma un carrello in un improbabile talamo su cui sdraiarsi goffamente, le boccate di sigaretta come fossero di ossigeno, lo scambio di battute, la riappropriazione dello smartphone per connettersi nuovamente col mondo esterno, rappresentano quei piccoli riti prima di ricominciare la seconda parte della giornata, e che conducono lo spettatore a una visione diversa rispetto a quella solitamente associata a questo luogo.
“Quelle di Tanzini - ricorda ancora Benedetta Donato - sono immagini rigorosamente in bianco e nero, che risentono certamente dell'influenza di maestri come Daido Moriyama, inquadrabili nell'ambito della tradizione umanista e della street photography, riprendono in maniera spontanea i soggetti, cogliendone la vena di genuinità e riportandoli come un esempio di catalogazione umana, che l'autore riesce ad cogliere e a rivelare, in un serrato diario visivo di atteggiamenti, situazioni e comportamenti, andando oltre gli stereotipi”.
Accompagna la mostra un volume (Contrasto; pagg. 200; oltre 130 immagini, in italiano, inglese, francese e giapponese), diviso in otto sezioni che corrispondono alle varie fasi della giornata di lavoro al mercato, individuate da Nicola Tanzini e che vanno dallo spopolamento del mercato alle operazioni di pulizia, dalla chiusura dei conti da parte degli operatori alla sospensione delle attività, dai momenti di relax tra venditori alle pause, dai dettagli del luogo fino ai ritratti.
Per questo progetto, Nicola Tanzini ha scattato con Leica M-Monochrom ( Typ246 ) in combinazione con obiettivo Leica M Summicrom 35mm f/2.0.
Note biografiche
Nicola Tanzini (Pisa, 1964) è un imprenditore e fotografo da oltre trent’anni. La sua ricerca si ispira prevalentemente al movimento della fotografia umanista, ponendo al centro i comportamenti, le situazioni quotidiane appartenenti alla natura umana, in quello che l'autore definisce il proprio ambiente naturale: la strada. Ha fondato Street Diaries, un progetto itinerante e in costante evoluzione sulla fotografia di strada, che si alimenta grazie ai numerosi viaggi compiuti dall'autore intorno al mondo e che finora ha visto protagonisti luoghi, quali: Londra, Dublino, San Francisco e molti altri ancora.