Alle origini degli spaghetti gangsta spunta… Giorgio de Chirico. Arte a sorpresa nella seconda serie della fiction Boardwalk Empire
Che c’azzecca la metafisica con il proibizionismo? De Chirico con Al Capone? In realtà nulla; in una fiction, invece… Una chiacchierata su Boardwalk Empire, serie HBO che racconta la torbida Atlantic City degli Anni Venti, ce la faremo sul prossimo numero di Artribune Magazine; per ora accontentatevi di una golosa anticipazione. Con dotta citazione dal […]
Che c’azzecca la metafisica con il proibizionismo? De Chirico con Al Capone? In realtà nulla; in una fiction, invece… Una chiacchierata su Boardwalk Empire, serie HBO che racconta la torbida Atlantic City degli Anni Venti, ce la faremo sul prossimo numero di Artribune Magazine; per ora accontentatevi di una golosa anticipazione. Con dotta citazione dal mondo dell’arte, ovviamente.
Fare la moglie del boss non è mica semplice, se si ha un’indole malinconica da occhi dolci e sospiri sospesi, a maggior ragione se la propria dimensione – più che tra i fornelli – si appaga sulla tela: vita grama quella di Angela Darmody, a cui presta volto e voce Aleksa Palladino. Non sta meglio Richard Harmon (interpretato da Jack Huston, nipotino di Angelica), cecchino orbo in crisi costante: incontro – fatale?!? – in salotto, proprio davanti ad un lavoro di Angela. Ragazza di spalle, persa nell’enigma di un porticato tanto “ferrarese” da far suonare più di un campanello: “un mio modesto tentativo di espressionismo”, abbozza lei; lui, che ha servito la bandiera nel corso della Grande Guerra, ricorda di aver incrociato a Parigi i quadri di un tale che “fa paesaggi urbani, molto essenziali: senza persone”. Giochiamo ad Indovina chi? Troppo facile, la risposta!
– Francesco Sala
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