Nero Fortissimo/Antichissimo Rosa
Il MIDeC ha il piacere di presentare la collettiva NERO FORTISSIMO/ANTICHISSIMO ROSA, una mostra che indaga l’antinomia dei significati correlati ai colori NERO e ROSA, della loro natura percepita ed attributi simbolico/formali.
Comunicato stampa
Il MIDeC ha il piacere di presentare la collettiva NERO FORTISSIMO/ANTICHISSIMO ROSA, una mostra che indaga l’antinomia dei significati correlati ai colori NERO e ROSA, della loro natura percepita ed attributi simbolico/formali.
Alessia Armeni, Kristian Sturi, Enrico Tealdi, Barbara Taboni, Devis Venturelli sono invitati dal curatore ad offrire un’esperienza interlocutoria del colore, delle sue narrazioni, delle sue idiosincrasie e delle sue ambiguità. Dialogano con le opere degli artisti contemporanei, opere da importanti collezioni private.
“Il Rosa ed il Nero” (opera teatrale di e con Carmelo Bene, 1966) diversamente e reciprocamente associati al lutto, alla nascita, alla Morte, al piacere, alla femminilità, alla virilità, all’estasi, all’austerità, alla congiuntura classica di Eros e Thanatos, si intrecciano nelle opere di artisti contemporanei, impegnati in una forte varietà di approcci alla materia ed al trattamento della ceramica, nonché alla pratica del video, nelle sue dimensioni dal “Conceptuel Poétique” formalista ad un carattere performativo.
Partendo dal violento dibattito sull’acquisizione, da parte del celebre artista Anish Kapoor, del Vantablack (la sostanza più scura conosciuta, assorbente fino al 99,965% delle radiazioni) attraverso la risposta polemica che ha originato il Pinkest Pink, il Rosa Maximo, si giunge alle tradizioni culturalmente associate ai due colori, attraverso la storia e le latitudini, nonché nella letteratura e nella società.
Se, come dice Michel Pastoureau, “in principio era il Nero” poiché, nel racconto Biblico-proto Big Bang della Genesi, il Tutto primordiale era imbibito del Nero nerissimo, che resta inflitto nel subconscio animale, quale imprinting del Timor Panico, secondo una ricerca scientifica australiana, il "più antico colore biologico" è costituito da pigmenti di colore Rosa brillante, fossili molecolari della clorofilla, prodotti da antichi organismi fotosintetici, che abitavano un oceano scomparso più di 1 miliardo di anni fa.
Il Nero ed il Rosa si contendono il preludio dei sensi e della sinestesia, l’Inizio dei simboli e delle esperienze della visione, generando, ognuno per sé, alternatamente la Melanofobia, vicina alla naturalmente umana Nictofobia, il crisma dell’insofferenza al buio o l’avversione per il Rosa, il colore instabile, passivo, infantile, assente da ogni bandiera, che richiama un dolore triangolare ma anche, per contrappasso, la Permanenza e la Temperanza del Nero, così come, nel Rosa, l’elevazione e la purezza dell’Inizio Incorrotto.