Le prime immagini di ArtVerona. Intervista alla direttrice Polveroni e all’ex direttore Bruciati
Abbiamo incontrato i due direttori tra gli stand e chiesto loro di raccontarci la fiera appena inaugurata e in corso a Verona fino al 15 ottobre
Inaugura la fiera ArtVerona e noi siamo già in grado di mostrarvi le prime immagini dell’appuntamento fieristico del NordEst, – nella quaterna italiana insieme a miart, Artissima e Arte Fiera -, diretto per la seconda volta da Adriana Polveroni. #backtoitaly, questo è l’hashtag sotto il quale si racchiude quasi una dichiarazione di intenti; ma il tema principale resta l’Utopia che si declina sia tra i corridoi della fiera che negli eventi collaterali. Tante le novità: 35 nuove gallerie, per un totale di 150 espositori, tra moderno e contemporaneo, oltre a 14 spazi indipendenti e 18 realtà editoriali e due nuovi premi, WiDiCollect (Wise Dialog Collecting) dedicato all’arte multimediale, ideato dal collezionista e consulente finanziario Fabio Agovino, e promosso da Banca Widiba e A disposizione, il nuovo fondo di acquisizioni di Veronafiere per l’arte.
IL PROGETTO
Un appuntamento, quello veronese, che riconferma alta la qualità del settore moderno e la voglia di spingere sempre più avanti l’asticella del contemporaneo. Se gli espositori restano sempre e comunque italiani (qualche presenza internazionale c’è, ma conserva comunque una origine nostrana (Contini da Londra, Lattuada da New York e così via), la sezione Focus on, dedicata alla Lituania permette di conoscere tuttavia le gallerie, grazie alla curatela di Julija Reklaitė, addetto culturale della Repubblica Lituana in Italia, che operano nel settore, con proposte interessanti. Un progetto dunque, in crescita quello di ArtVerona, come nota anche la direttrice della fiera, Adriana Polveroni: “i galleristi sono tutti contenti e mi ringraziano”, ci racconta. Sono io che ringrazio loro perché mi sembra che si sono veramente impegnati per portare lavori buoni e interessanti. Ci sono tante nuove gallerie importanti che garantiscono una qualità notevole alla fiera, ma mi sembra che tutti abbiano fatto uno sforzo importante nelle proposte che vediamo tra gli stand. Per me è un grande motivo di soddisfazione che la qualità sia cresciuta. Sono riuscita a portare delle novità come il Focus On sulla Lituania, un paese giovane e interessante anche dal punto di vista dei prezzi”. E il pubblico?
“C’è tanta più gente, mi sembra, rispetto alle edizioni precedenti, quindi è un ottimo segnale. Mi sembra che ci sia tanta energia, una bella atmosfera. Poi anche il programma collaterale è interessantissimo: ad esempio abbiamo una grande mostra alla Dogana di Terra, che fa parlare le opere sul tema dell’Utopia. È stato un grandissimo sforzo non solo a livello organizzativo, curatoriale, progettuale, ma anche economico, per una fiera che non gode di grandi sponsor”.
LE PAROLE DI BRUCIATI
Soddisfatto anche Andrea Bruciati, l’ex direttore della fiera che abbiamo incontrato tra gli stand: “Sono contento”, ci confessa, “che sia stato portato avanti il percorso che avevamo già avviato, sviluppando le linee dell’italianità e questa idea di sintesi tra la parte commerciale e quella culturale, che si realizza dando molta attenzione e l’opportunità di un confronto concreto con opera e artista. Questo discorso trasversale fa di Verona un caso unico in Italia”. Il pensiero di Bruciati va poi al programma collaterale, ponendo l’accento sul Festival Veronetta, evento diffuso nel quartiere da cui prende il nome: “anche il progetto del Festival Veronetta che anima le serate dell’artweek veronese conferma la sensibilità dell’organizzazione nei confronti di un pubblico differente e della città. Coerentemente con quanto avviene in fiera, questa vicinanza tra opera e artista, che è al centro anche del progetto di Veronetta, fa la differenza rendendo una manifestazione come questa qualcosa di autentico”.
–Santa Nastro
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