Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2018: lista dei vincitori
Al Palazzo della Triennale sono stati proclamati i vincitori del prestigioso premio dedicato all'architettura contemporanea italiana, giunto quest’anno alla VI edizione. Fino all’11 novembre, una mostra curata da Lorenza Baroncelli riunirà tutte le opere selezionate.
Si è svolta venerdì mattina, presso il Palazzo della Triennale, la premiazione della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2018, premio che punta a promuovere l’architettura contemporanea italiana come costruttrice di qualità ambientale e civile. Frutto della collaborazione tra la Triennale di Milano e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, quest’anno si è arricchito con un nuovo riconoscimento, il Premio T Young Claudio De Albertis, intitolato al Presidente della Triennale prematuramente scomparso nel 2016 e dedicato alle giovani promesse dell’architettura e dell’ingegneria. È stato ideato “per portare avanti la visione di Claudio – come ha sottolineato la sorella, Carla De Albertis – legata ad un’idea di architettura che guarda al futuro e allo sviluppo.” Tutti i progetti selezionati sono stati fotografati da Maurizio Montagna e, fino all’11 novembre 2018, resteranno esposti in una mostra visitabile a cura di Lorenza Baroncelli, curatrice del settore Architettura della Triennale di Milano in seguito alla nomina della nuova squadra di lavoro dell’istituzione milanese. Come catalogo della mostra, la rivista Domus pubblicherà uno speciale inserto, in uscita insieme al numero di novembre.
TUTTI I PREMI ASSEGNATI
A vincere la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2018 – 349 sono state le candidature ricevute – è stato il duo Feld72 – con sede a Vienna e in provincia di Bolzano – con il Kindergarten Niederolang a Valdaora (Bolzano), ultimato del 2016. A farli primeggiare sono stati “l’attenzione al contesto e il dialogo con lo spazio e l’ambiente”, ha dichiarato il presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri. Tra i sei finalisti del premio TYoung il vincitore è Simone Gobbo – – architetto, co-fondatore del pluripremiato studio demogo, ricercatore presso l’Università degli Studi di Genova e autore del volume Fuori Registro per Quodlibet – con il Bivacco F.lli Fanton a Marmarole (Belluno), iniziato nel 2015 e ad oggi ancora in costruzione. Oltre la mostra e il catalogo, l’architetto riceverà un assegno da 30.0000 euro da investire per la sua carriera. Il Premio Speciale alla committenza è stato assegnato alla Soprintendenza Archeologica della Puglia e Segreteria Regionale MIBAC per la realizzazione del progetto di Edoardo Tresoldi Dove l’arte ricostruisce il tempo, a Manfredonia (Foggia) del 2016. “È un lavoro a cui tengo molto – ha evidenziato Federica Galloni, Direttore Generale della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – la rilettura delle aree archeologiche è un elemento fondamentale e quando viene fatto con una qualità di questo tipo va premiato.” Il Premio Speciale all’opera prima va a Mirko Franzoso, per la Casa Sociale Caltron a Cles (Trento), datata 2015; si tratta di “un giovane progettista che ha presentato un lavoro vincente, c’è stata grande unanimità della giuria nel reputarlo il migliore”, ha commentato Boeri.
QUATTRO MEDAGLIE D’ORO ALLA CARRIERA
Le Medaglie d’oro alla carriera costituiscono una parte speciale della premiazione. “Sono sia un omaggio che un riconoscimento e anche un impegno di responsabilità perché le persone premiate, come quelle nominate nelle edizioni scorse, rappresentano l’architettura italiana nel mondo.” – Ha indicato ancora Boeri, che uno ad uno ha invitato i quattro architetti sul palco – “Sono figure a cui chiediamo di rappresentarci nel mondo nei prossimi anni ed è stato fatto dalla giuria un lavoro molto attento. Sono nomi notissimi che portano dentro il senso di questa VI edizione: sono architetti che con grande capacità e sensibilità si dedicano alla professione, architettura italiana che risolve localmente i problemi e che di questo fa il suo carattere essenziale”. A ricevere la medaglia sono Paola Viganò, architetto-urbanista e figura importante della cultura femminile italiana; Valeriano Pastor, architetto, urbanistica, progettista e grande docente – “un riconoscimento doveroso” ha affermato Boeri; Guido Canali, “rappresentativo dello spettro linguistico e dimensionale dell’ architettura italiana. Autore di progetti a scala differenti, straordinari quelli in campo industriale e quelli in campo presidenziale, ma allestimenti preziosi”; Umberto Riva, figura miliare dell’architettura italiana erede dei maestri Franco Albini e Carlo Scarpa. Un premio importante, dunque, la Medaglia d’oro, che invita a riflettere sul ruolo del progettista in Italia e all’estero, in un anno in cui si continua a discutere sulla Legge per l’architettura, sul diritto e la tutela dell’architettura come espressione dell’identità culturale nazionale.
-Bianca Felicori
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