A Palermo apre il Festival delle Letterature Migranti 2018. Con un focus sull’arte contemporanea
‘Fuga da Europa’ è il titolo della sezione dedicata alle arti visive del festival che approfondisce i temi legati a multiculturalità e a migrazione attraverso lo studio della cultura letteraria mediterranea. Con un progetto promosso dalla Fondazione Merz. Ne abbiamo parlato con la curatrice Agata Polizzi
La Letteratura è una casa è il tema attorno al quale verte la quarta edizione del Festival delle Letterature Migranti, manifestazione che si svolgerà a Palermo dal 17 al 21 ottobre dedicata alla multiculturalità e all’approfondimento del fenomeno della migrazione attraverso lo studio della cultura letteraria mediterranea. François Beaune, Paolo Di Stefano, Chen He, Max Lobe, Valeria Luiselli, Nasim Marashi, Tamta Melašvili, Charif Majdalani, Wu Ming 2, Andrea Segre, Adriano Sofri, Vladimir Sorokin e Yanis Varoufakis sono alcuni dei protagonisti del festival di quest’anno, per un programma letterario di quasi 90 incontri che si intreccia alle sezioni dedicate all’arte contemporanea (Fuga da Europa), al teatro (Il corpo delle storie), alla musica e al cinema (Il Muto e il Fuoricampo); 40 libri contenuti in 8 scatole narrative che daranno vita a tavole rotonde, presentazioni di libri, approfondimenti, workshop, laboratori, mostre, proiezioni, performance. “Un programma che dice di miti e passaggi”, come spiega il direttore del festival Davide Camarrone, “che riflette sul Contemporaneo e sulla Memoria, ragiona sul nostro Paese, sul Mediterraneo e si spinge in Cina, Francia, Gran Bretagna, Iran, Camerun, Messico, Afghanistan e Turchia”.
LE ARTI VISIVE
La sezione Arti Visive dell’edizione 2018 del Festival, dal titolo Fuga da Europa, vuole essere una riflessione, anche provocatoria, sulle condizioni culturali e intellettuali di un continente che fatica a riconoscersi e dunque a rappresentarsi. Individui in fuga da sé stessi ancor più che da un luogo, perché non più in grado di trovare un’identità comune capace di allontanare i dubbi e la diffidenza. “Quando non capiamo, non ascoltiamo, non vediamo oltre, allora arrivano i dubbi, i pregiudizi e le paure, e tutto questo inaridisce le società, ci rende tutti peggiori”, ci spiega Agata Polizzi, curatrice del focus sulle Arti Visive del festival. “I segnali che arrivano da più parti, non solo nel nostro Paese, vanno in una direzione distorta, smemorata, priva di consapevolezza, provare dunque a ragionare insieme, forse, può essere utile a non smarrirsi completamente”. Gli spazi coinvolti da questa sezione sono il Museo Archeologico Antonio Salinas, la GAM – Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Branciforte e Palazzo Chiaramonte Steri, luoghi in cui si svolgeranno mostre, talk, letture, laboratori.
GLI EVENTI ARTISTICI
Fuga da Europa si apre il 17 ottobre con l’inaugurazione di Misconception, a way to mis-understand reality, mostra di Michele Tiberio e Niccolò de Napoli a cura di Agata Polizzi e Lorenzo Madaro. I due artisti, che lavorano con la scultura e le istallazioni, s’interrogano sul senso dell’identità, sul suo valore sociale, giuridico e culturale. Per fare questo provano anche a entrare in contato con la comunità Rom, per conoscere e approfondire la cultura di una minoranza che più di ogni altra in Italia è rimasta sconosciuta e mistificata per centinaia di anni. “Gli artisti con cui abbiamo lavorato per la sezione arti visive del Festival delle Letterature Migranti indagano nelle rispettive ricerche aspetti della contemporaneità quali identità, limite, sdradicamento, appartenenza”, continua Polizzi. “Ciascuno con linguaggi, medium e intensità differenti, tutti richiamano l’attenzione sull’urgenza di evitare ad ogni costo il conflitto sociale trasformando i grandi fenomeni migratori, le differenze e le specificità culturali, in opportunità di ricchezza, mostrando il lato più positivo di ciò che l’umanità rischia invece di perdere se non sarà capace di capire e gestire consapevolmente i profondi mutamenti che stanno avvenendo”.
LA FONDAZIONE MERZ AL FESTIVAL
Il 17 ottobre sarà anche la volta dell’inaugurazione presso la GAM di So as to find the strength to see, progetto di Fatma Bucak promosso dalla Fondazione Merz che si inserisce nell’ambito del progetto Punte brillanti di lance, programma di mostre avviato nel 2017 dall’istituzione torinese per la città di Palermo. La mostra – a cura di Agata Polizzi, Maria Centonze e Lisa Parola – sarà l’occasione per attivare una riflessione sociale e collettiva: nata in una cittadina nel Sud della Turchia vicina al confine con la Siria, Fatma Bucak lavora su temi quali l’identità, la violenza, la censura, la repressione, l’espropriazione, la migrazione e la mitologia religiosa. La storia personale dell’artista e l’appartenenza alla minoranza curda in Turchia hanno contribuito a formare la sua poetica che sviluppa attraverso installazioni, performance, fotografie, video e ambienti sonori. “Mi piace descrivere il senso del lavoro di Fatma Bucak in mostra alla GAM”, conclude Polizzi, “utilizzando le parole stesse di Fatma:‘Se l’arte non resiste all’attacco violento della cancellazione e dell’offuscamento, se non dedica attenzione alle ‘fantasie’ che ci circondano in materia di violenza, genere, repressione ed espropriazione, chi altri lo farà?’”.
Tutti gli eventi di Fuga da Europa e delle altre sezioni del festival sono visionabili a questo link.
– Desirée Maida
Palermo // dal 17 al 21 ottobre 2018
Festival delle Letterature Migranti – Fuga da Europa
Sedi varie
www.festivaletteraturemigranti.it
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