Relevelations. Una collettiva a Roma
Galerie Emanuel Layr, Roma ‒ fino al 3 novembre 2018. Sotto la curatela di Robert Müller, sono esposti a Roma i lavori di diversi artisti nell’ambizioso ed eterogeneo progetto “Relevelations”, complementare alla mostra “Elevations” ospite della Emanuel Layr di Vienna.
Spicca subito una coppia di splendide fotografie di Lisetta Carmi dal lavoro Travestiti, scandaloso libro di denuncia pubblicato nel 1972, recentemente ritrovate in una rara versione a colori. Sulla stessa parete un’altra coppia di immagini fotografiche. Sono di Ilya Lipkin, artista che opera a Berlino indagando le nuove forme di relazione fisica e culturale. Qui presenta un ritratto-dittico del suo figliastro, quasi uno stereogramma, in cui si mescolano complicità e sfrontatezza.
Accanto a queste immagini intimistiche campeggia un dipinto di due metri per tre dell’artista inglese Merlin Carpenter, appartenente alla nota serie Tate Café, e sulla parete opposta un’altra grande opera dello statunitense John Miller, frutto delle sue esplorazioni concettuali tra identità, economia e classi sociali.
Alla collezione si aggiungono i lavori pittorici di Megan Francis Sullivan, statunitense di nascita e oggi a Berlino, della tedesca Birgit Megerle, una grafica del filmmaker Jack Smith e due piccoli e pregevoli lavori a inchiostro di Till Megerle.
In galleria sono presenti, infine, le installazioni di Jutta Zimmerman, Heimo Zobernig, Hans-Christian Lotz, Gerwald Rockenschaub e uno splendido collare in bronzo di Anne Dick, compagna dello scrittore Phillip K. Dick, scomparsa proprio all’inizio di quest’anno.
– Alessandro Iazeolla
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