Torinostratosferica Utopian Hours

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO Q35
Via Quittengo 35 10154 , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
19/10/2018

ore 15,30 preview: "Davvero smart. Rigenerazione urbana e riqualificazione degli edifici", anteprima dedicata al rapporto fra energia e qualità della vita. c/o Officine Edison, presso Energy Center via Paolo Borsellino 38/16 (ingresso da via Nino Bixio 14)

Contatti
Sito web: https://torinostratosferica.it/
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Maggior sostenitore: Compagnia di San Paolo
Main partner: Edison
Con il patrocinio di: Città di Torino
Con il contributo di: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino
Creative partner: Bellissimo
Partner e sponsor tecnici: Airbnb, Gruppo Building, Lavazza, WeTransfer, Arjowiggins, Fabbricanti d’immagine, Q35, Promos Comunicazione

Generi
architettura, incontro - conferenza, festival

Torinostratosferica racconta le visioni future della città. Con il festival Utopian Hours, a Torino i protagonisti e gli innovatori del “fare città” da tutto il mondo.

Comunicato stampa

Per tre giorni i pensatori e i place maker più visionari da Parigi, Detroit, New York, Helsinki, Oslo, Berlino, Copenaghen trasformano Torino nel centro della cultura urbana in Italia.

Tanti incontri mostre, progetti e idee su Torino per chi ama la città.

I giorni di Torinostratosferica Utopian Hours si avvicinano: la seconda edizione del primo festival italiano di city making si terrà a Torino dal 19 al 21 ottobre con un ricco programma di esposizioni e incontri gratuiti pensati per ispirare tutto il pubblico. Come sede, lo spazio ex industriale recuperato di Q35, in via Quittengo 35, appositamente riallestito per l’evento.

Il palco del festival proporrà speaker internazionali e nomi emergenti per raccontare il panorama contemporaneo di idee sulla città, visioni inaspettate e progetti innovativi legati a temi urbani che viviamo ogni giorno: luoghi nuovi, spazio pubblico, qualità della vita, bici e mobilità, rigenerazione, sviluppo sostenibile, sfide future.

Agli interventi degli ospiti dall’estero si uniranno voci, proposte e mostre dedicate a Torino: come vorremmo che fosse la nostra città nel futuro? Come sarebbe Torino se si realizzassero tutte le sue potenzialità? Attiva come esperimento collettivo di “immaginazione urbana” da più anni, Torinostratosferica presenterà luoghi su cui intervenire, lancerà provocazioni, raccoglierà le visioni di alcuni torinesi di spicco e gli spunti del pubblico – anche attraverso un laboratorio aperto ai giovani adulti.

Programma completo e registrazione gratuita su torinostratosferica.it

A Torino, le migliori esperienze dal mondo

Le best practices urbane più interessanti arriveranno via Oslo, Helsinki, Berlino, Montréal, Praga, Parigi e Lisbona. Ma gli highlight provengono dagli Stati Uniti e dalla Danimarca.

Il personaggio più atteso è Mikael Colville-Andersen, urban designer, esperto di mobilità sostenibile, protagonista globale della bike culture in città e sarà a Torino per la prima volta (sabato 20, ore 19.30). Da Copenaghen ha diffuso nel mondo la parola d’ordine copenhagenize: l’idea di “copenaghenizzare” i luoghi attraverso modi migliori di spostarsi e vivere. Oggi è autore e volto della docu-serie tv The Life-Sized City, in Italia in onda su laEffe, in cui ci guida nel futuro delle città.

Figura davvero innovativa nelle modalità di costruire l’immagine di una città, Aaron Foley è il Chief Storyteller ufficiale di Detroit, primo a ricoprire questa carica in una città: ingaggiato dal sindaco Mike Duggan, Foley lavora per raccontare una storia cittadina più vicina alle comunità e alla vita dei quartieri, che vada oltre gli stereotipi e il dibattito di settore. Il talk di domenica 21 (ore 18.30) sarà la prima assoluta in Europa per lui e la sua squadra.

Sempre dagli Stati Uniti, Jeff Stein porta l’esperienza di Arcosanti, città-modello nel deserto dell’Arizona con una storia legata a Torino. Parlerà della vita in questo villaggio visionario, una vera utopia diventata realtà, a 100 anni dalla nascita del suo fondatore, l’architetto torinese Paolo Soleri (sabato 20, ore 17).

Gli incontri del festival parlano di spazi trasformati e grandi intuizioni.
A Oslo, una fonte di benessere per tutta la città è diventato il fiume Akerselva: Sverre Landmark, fra i responsabili del property developer Aspelin Ramm, racconterà come si sono concentrati lungo le sue rive i più interessanti progetti di rigenerazione urbana (domenica 21, ore 15.30).
L’acqua è protagonista del cambiamento anche a Helsinki. Dall’estate scorsa il waterfront della città è animato dalle piscine galleggianti di Allas Sea Pool, piattaforma contemporanea realizzata da Raoul Grünstein. L’imprenditore urbano spiegherà come ha fatto incontrare pubblico e privato nella sua carriera di 20 anni come place maker innovativo (sabato 20, ore 18.30).

E ancora. Gli Urban Catalyst, specialisti in pianificazione strategica da Berlino, racconteranno i loro progetti partecipativi per ripensare insieme i luoghi (sabato 20, ore 15.30), mentre Jean Beaudoin mostrerà il forte impatto sulla comunità locale del design urbano creativo e delle installazioni temporanee, a partire dal proprio lavoro a Montréal (sabato 20, ore 14.30). Si muove anche Parigi, in piena trasformazione per le Olimpiadi 2024, raccogliendo progetti innovativi attraverso la piattaforma sperimentale FAIRE Paris, nata per promuovere piccole invenzioni urbane capaci di creare cambiamento su larga scala – incontro con Jean-Sébastien Lebreton, architetto e curatore al Pavillon de l’Arsenal, domenica 21 alle ore 19.30.

Nel suo programma il festival presenta un altro nome internazionale nel dibattito sulle città: Martin Barry, architetto e imprenditore newyorkese trasferitosi a Praga per animare il festival reSITE e poi realizzare il Manifesto Market, che ha rivitalizzato un angolo dimenticato del centro città attraverso un luogo di cibo e cultura frequentato ogni giorno da oltre 3.500 persone (venerdì 19, ore 18).
Grandi piani di sviluppo, iniziative nate dai cittadini e progetti innovativi ritornano nell’incontro dedicato a New York. Dall’impatto della High Line (parco pubblico lineare lungo 1,5 km ideato da Diller Scofidio+Renfro) al Brooklyn Bridge Park (2,1 km di parco impostato da Michael Van Valkenburgh), racconteranno le ultime novità dalla “città delle città” Robin Dolch, co-produttrice del summit City of Tomorrow, e Greg Lindsay, giornalista, membro della realtà no-profit NewCities e urbanist-in-residence per URBAN-X, il programma di innovazione urbana lanciato da BMW MINI.

Spazio infine ai casi di place making più interessanti in Italia con un incontro “a più città”: Ivrea, nuovissimo sito Unesco (Pier Massimo Cinquetti), Terni (Linda Di Pietro) e Milano (Giacomo Faina) si confrontano sulle rispettive esperienze di rigenerazione.

La Torino che discute di visioni, idee e proposte

I tre giorni di festival sono l’appuntamento a Torino per immaginare il futuro della città attraverso le ispirazioni regalate dagli ospiti internazionali, ma anche con tanti contenuti dedicati – a partire dalle esposizioni.

Con le mostre L’immaginazione al potere. Come Torino potrebbe diventare stratosferica e Visioni da Torinostratosferica il festival traduce in immagini e parole i risultati dei laboratori di Torinostratosferica. Gli spazi del Q35 ospiteranno fotografie, disegni, render, spunti concreti e fantasie, progetti per ripensare i luoghi di Torino. Parte dei contenuti in esposizione sono sviluppati in collaborazione con gruppi di studenti di varie discipline e una selezione di studi di architettura cittadini (oltre che con l’aiuto dell’illustratore Matteo Pericoli e del fotografo Michele D’Ottavio). Attorno alla grande mappa della città con tutte le idee raccolte da Torinostratosferica, visitare Utopian Hours sarà percorrere idealmente una città dei nostri desideri.

Torino è protagonista diretta anche della pluralità di voci che guarderanno la città dall’esterno e dall’interno.
Il festival rilancia il fortunato format dei Visiting Urban Explorer sperimentato lo scorso anno. Tre nuovi “esperti di città” soggiorneranno a Torino, visitandola da soli e in libertà per 3 giorni, per poi proporre il loro personale resoconto sulle sue potenzialità e su cosa potrebbe fare per migliorare. Gli “esploratori urbani” di quest’anno sono Valerie Kuster, che nella dinamicissima Rotterdam ha trasformato in ristorante con orto il tetto di un vecchio edificio (sul palco venerdì 19, ore 18.30); Timo Hämäläinen, geografo, blogger, firma per Guardian Cities e animatore del collettivo Urban Finland (sabato 20, ore 16.30); il lisbonese Frederico Duarte critico del design e autore (sabato 20, ore 18).

Daranno la propria visione del futuro di Torino anche una serie di “torinesi brillanti”, addetti ai lavori e attivi in molti campi e discipline: Enzo Biffi Gentili, esponente del mondo culturale direttore del Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi-MIAAO; Adriano Marconetto, imprenditore e innovatore nel campo tecnologico e digitale; Erika Mattarella, cittadina attiva nella riqualificazione del quartiere Barriera di Milano; Matteo Robiglio, architetto, docente e direttore del Future Urban Legacy Lab; Paolo Ruffino, giovane esperto di mobilità e ciclabilità. I cinque si succederanno raccontando nel tempo di pochi minuti ciascuno la loro esperienza, il personale rapporto con la città e le idee per il futuro, visionarie e concrete (domenica 21, ore 16.30).

L’architetto, curatore e artista Maurizio Cilli dedicherà infine un talk speciale all’eccezionalità di Torino (domenica 21, ore 17.30), riscoprendo 11+1 episodi dimenticati per cui la città si è dimostrata unica. Una collezione d’autore lungo tre secoli, raccolta anche nella mostra L’eccezione come regola e in un libretto.

Completano il calendario due workshop rivolti ai bambini (Costruiamo la nostra città immaginaria!, sabato 20, 14.30-16.30) e agli adulti (Ecco come vogliamo la Torino del futuro, domenica 21, 14.30-16.30).

Ogni discorso sulla rigenerazione urbana e sul presente e il futuro delle città, utopico e reale, non può essere disgiunto dai temi legati all’ambiente e alla qualità del patrimonio edilizio. A questo è interamente dedicato Davvero Smart. Rigenerazione urbana e riqualificazione degli edifici, l’incontro di apertura ospitato dagli spazi delle Officine Edison all’Energy Center di via Borsellino che venerdì 19 ottobre alle ore 15.30 vedrà confrontarsi rappresentanti delle istituzioni cittadine (Federica Patti, architetta e assessora all’Istruzione ed Edilizia scolastica della Città di Torino; Subhash Mukerjee, architetto e vice presidente di Fondazione per l’Architettura / Torino; Marco Rosso di Ance Torino), operatori del settore (Gian Carlo Magnoli Bocchi, Studio Magnoli&Partners, Gruppo Edison; Filippo Ferraris della start up torinese Enerbrain), alla presenza di Hattie Hartman, sustainability editor di Architects’ Journal.

Tra i principali operatori di energia in Italia ed Europa, Edison è main partner di Torinostratosferica. Partecipa in modo attivo al ridisegno e alla rigenerazione urbana delle città grazie a soluzioni innovative per la gestione sostenibile delle risorse energetiche, ambientali ed economiche. A Torino è presente con la società Edison Fenice dedicata ai servizi energetici e ambientali e con Le Officine, il centro dedicato all’innovazione e coworking in collaborazione con il Politecnico di Torino.

Il festival Torinostratosferica Utopian Hours è organizzato dall’associazione no-profit Torinostratosferica nell’ambito di Torino Design of the City, settimana di incontri, esposizioni e workshop dedicati al design.