Arte e matematica. Sergio Lombardo a Roma
1/9 unosunove arte contemporanea, Roma ‒ fino al 10 novembre 2018. Fra matematica e filosofia, la pittura stocastica di Sergio Lombardo ha il fascino dell’infinito. Ed esprime l’urgenza dell’umanità di creare ordine tra forme e pensieri.
Sulla base dell’eventualismo del quale è il teorico, e secondo cui un evento è il momento della latenza di alcuni valori creduti stabili e dell’avvento di nuovi valori imprevisti e non si ripete mai allo stesso modo, Sergio Lombardo (Roma, 1939) ha elaborato la pittura stocastica, basata su un algoritmo che crea linee e forme casuali. Connubio fra arte e scienza che tenta di dare forma all’imponderabile, ovvero al caso, e di risolvere il conflitto fra Kósmos e Cháos.
Le opere ricordano l’astrattismo cinetico di František Kupka, ma la linea di Lombardo è matrice di saturazione dello spazio fisico che si fa metafora dello spazio mentale, con quest’ultimo che cerca di ricondurre il primo a forme razionali. Una tensione intellettuale e formale avvolge questi dipinti inconsueti, atemporali perché legati a interrogativi antichi di millenni, eppure sempre attuali. E torna alla mente frate Guglielmo da Baskerville, che si chiede se ci sia un ordine nel mondo.
‒ Niccolò Lucarelli
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