Flavio Favelli – Serie Imperiale. Dittico
Mostra finale del progetto Serie Imperiale di Flavio Favelli, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, cui seguirà la presentazione del catalogo edito da Edizioni Corraini e una tavola rotonda con l’artista, le curatrici, il filosofo Daniele Balicco, il direttore della Fondazione Rocca dei Bentivoglio Elio Rigillo e l’editore Marzia Corraini.
Comunicato stampa
Sabato 20 ottobre alle ore 18.00 inaugurerà al pubblico la mostra finale del progetto Serie Imperiale di Flavio Favelli, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, cui seguirà la presentazione del catalogo edito da Edizioni Corraini e una tavola rotonda con l’artista, le curatrici, il filosofo Daniele Balicco, il direttore della Fondazione Rocca dei Bentivoglio Elio Rigillo e l’editore Marzia Corraini.
Nella Sala dei Giganti della Rocca dei Bentivoglio di Bazzano (Valsamoggia, Bologna) il dittico di Serie Imperiale, l’opera finale nata da un lungo processo di produzione, sarà esposto al pubblico dal 20 ottobre al 18 novembre, per entrare poi nella collezione pubblica della Rocca stessa. Serie Imperiale offre e sancisce l'occasione per dedicare la prima opera di Flavio Favelli per Valsamoggia, luogo dove lui stesso, quasi vent'anni fa, ha scelto di abitare e lavorare.
Le tappe di questa esperienza durata quasi un anno, hanno visto la prima fase site specific, denominata “Pittura”, culminare nella presentazione dei due wall painting realizzati presso la ex miniCoop e la Casa del Popolo di Bazzano: “Serie Imperiale ha restituito questi edifici al dibattito culturale, li ha resi protagonisti, fino a fare ciò che solo all’arte riesce bene: immortalarli e renderli perpetui, come parte imprescindibile dell’opera”, scrive Elio Rigillo nel testo in catalogo.
Sono poi seguite, in estate, le fasi rispettivamente denominate “Strappo” e “Otturazione”, che hanno visto gli interventi di rimozione dei murali e la loro intelaiatura a cura del Laboratorio di restauro Camillo Tarozzi e le successive operazioni sui muri eseguite dall’artista come parte integrante dell’opera. Per finire, la documentazione 3D a cura di DeyeVR ha suggellato la complessa storia di Serie Imperiale fissando per sempre l’immagine delle opere nei rispettivi siti di realizzazione mediante la fotografia immersiva a 360°.
Serie Imperiale si può leggere come un’opera fluida e su più supporti, testimonianza di un tempo mutabile e in trasformazione, che proprio per questa sua natura versatile ha generato un dibattito sulla storia delle immagini: personali (dell’artista) e collettive (di questo paese). Trasfigurati in un’opera d’arte contemporanea, due francobolli storici del Regno d’Italia, raffigurati nei due wall painting RSI e Zara, hanno contribuito a far emergere riflessioni importanti sull’attualità del territorio e sulle sue problematiche, di ieri e di oggi. Come scrive il filosofo Daniele Balicco nel testo in catalogo: “Favelli ci restituisce questi due francobolli come se fossero proiettati su un muro da un microscopio elettronico. Li espone come murales dentro due spazi pubblici abbandonati, costruendo una scena teatrale di osservazione sociale”.
L’opera racconta il mutamento dei tempi e lo slittamento dei segni e dei significati, non solo estetici, di cui è portatrice.
La mostra presso la Rocca dei Bentivoglio è, quindi, anche, la prima occasione in cui l’opera, già esperita nella sua condizione site specific temporanea e ubiqua, viene letta nella sua interezza: i due murale, staccati e intelaiati, ora sono uno accanto all’altro, un dittico appunto, la cui pelle materica si porta dietro quella dei siti bazzanesi. Contestualmente alla fruizione fisica dell’opera, si potrà rivivere la fase “Pittura” grazie alla fotografia immersiva a 360° che, come spiega Filippo Pagotto nell’intervista pubblicata in catalogo “ha senso per le installazioni, per i cosiddetti site specific, interventi destinati a scomparire fisicamente”.
“La storia dell’arte cui Favelli attinge e si riferisce quale diretto erede”, affermano le curatrici Elisa Del Prete e Silvia Litardi nel testo critico, “non è la storia dell’arte contemporanea, moderna o antica, bensì la storia del costume, della civiltà, una storia dell’arte burckhardtiana, che fa degli oggetti d’uso, della manifattura, delle foto-ricordo come dei TG o della pubblicità, del bon ton e del prêt-à-parler, i riferimenti estetici e i modelli della sua pratica”. Una storia che è intrecciata con i grandi accadimenti del nostro presente, come afferma ancora Balicco, perché “ci troviamo in un’età di transizione, ancora non del tutto decifrabile […] Favelli sta cercando di costruire una vera e propria arca, dove depositare simboli e materiali che ricordino a chi ancora abbia voglia di capire, cosa è stato l’umano sotto la sovranità del tempo, prima che il diluvio alfanumerico alle porte ci sorprenda, sommergendo tutto”.
Durante la sera dell’inaugurazione il pubblico potrà vedere le “Otturazioni” realizzate dall’artista nei siti della ex mini-Coop e della Casa del Popolo grazie a una visita guidata dedicata (per info: tel. 051 836405 – 339 7612628 da lunedì a sabato, 9.00-13.00 oppure: [email protected]
www.frb.valsamoggia.bo.it). Al termine della mostra presso la Fondazione Rocca dei Bentivoglio che l’ha commissionata, il dittico Serie Imperiale sarà concesso in comodato d’uso al MAMbo di Bologna e nel 2019 il progetto sarà presentato a Bruxelles in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura.
Serie Imperiale è un progetto di Flavio Favelli a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi promosso dall’associazione culturale Nosadella.due su commissione pubblica della Fondazione Rocca dei Bentivoglio (Valsamoggia, Bologna) vincitore della seconda edizione di Italian Council 2017, ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane (DGAAP) – Ministero per i Beni e le Attività Culturali.