Linguaggio e potere. Antonio Della Guardia a Napoli
Galleria Tiziana Di Caro, Napoli ‒ fino al 17 novembre 2018. Per la sua prima mostra personale ospitata presso la galleria Tiziana Di Caro, Antonio Della Guardia costruisce un percorso visivo che entra nello spazio ambiguo della comunicazione politica contemporanea. Tentando di smascherare, con l’uso della grafologia e della simbologia, la sottile relazione che lega il potere al linguaggio.
Richiamandosi al pensiero di uno dei principali membri dell’Internazionale Situazionista, Raoul Vaneigem, e al suo Trattato di saper vivere ad uso delle giovani generazioni, Antonio Della Guardia (Salerno, 1990) si concentra su un’indagine decostruttiva del linguaggio e delle sue forme di comunicazione, utili a riprodurre e preservare le dinamiche di potere della società. Nella sua prima personale da Tiziana Di Caro, La luce dell’inchiostro ottenebra, Della Guardia impone una visione inusuale del potere esercitato attraverso il discorso. 26 grafemi su neon si stagliano su una parete, ognuno appartenente a un politico e difficile da riconoscere. L’alfabeto dei grafemi è applicato alla riscrittura della Divina Commedia, che, con le tecniche di smascheramento dei tratti della grafologia, svela le relazioni interne, dialettiche e reciproche tra linguaggio e società. Le parodiate regole comportamentali e gestuali del perfetto manager fanno da sipario alla tipica poltrona nera d’ufficio, che di spalle e con gli archi di una sedia a dondolo al posto dei piedi, svuota il potere della sua credibilità.
‒ Francesca Blandino
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