Borromini visto dai giovani romani
Concorso video-fotografico per il 350° anniversario
della morte di Francesco Borromini.
Comunicato stampa
Giunge in dirittura finale il concorso video-fotografico lanciato a fine 2017 dalla Facoltà di Architettura dell'Università Sapienza e dall’Accademia di Belle Arti di Roma, in occasione del 350° anniversario della morte di Francesco Borromini.
Il concorso, rivolto agli studenti delle facoltà di Architettura e Ingegneria delle tre università romane (Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre) e agli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Roma, si inserisce nel programma di attività per il 350° anniversario, promosse dal noto architetto Paolo Portoghesi e sposate anche da altre importanti Istituzioni culturali : l’Accademia Nazionale di San Luca, i Musei Vaticani e il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. L’evento è patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Ai partecipanti si è chiesto di rileggere, documentare e interpretare, attraverso il video e la fotografia, volumi, dettagli, prospettive, storie e ispirazioni che costituiscono lo straordinario patrimonio borrominiano. Un modo per coinvolgere le giovani generazioni nella celebrazione di un architetto che fu pioniere colto e audace innovatore: col suo stile avvolgente e dinamico, segnato dalla dolcezza dei movimenti ondulatori e dall'intersezione armonica dei volumi, combinò prospettive ardite, tensione spirituale e un'intenzione più meditativa che spettacolare.
Riuscire a tradurre tutto questo in immagine è la sfida proposta agli studenti, come opportunità di approfondimento storico-artistico e insieme di produzione creativa.
Una commissione di esperti ha recentemente esaminato le candidature, selezionando i migliori elaborati. Saranno dunque in mostra, dal 22 al 30 ottobre 2018, presso l’Aula Colleoni dell’Accademia di Belle Arti di Roma, le opere diAntonietta Aulicino, Mariafrancesca Berretti, Giorgia De Micheli, David D’Hallewin, Angela Manili, Mary Mazzoni, Emanuela Sandu, Umberto Savo (sezione foto); Eleonora Caimmi, Ciro Scardamaglio, Paul Susini, Danilo Venuto, Wu Xilin - Roberto Pia (sezione video).
L’inaugurazione avviene in concomitanza con la terza edizione di RAW – Rome Art Week, la settimana autunnale romana dedicata agli opening coordinati di spazi espositivi, musei e luoghi di cultura.
Il nome del vincitore sarà reso noto il prossimo 18 dicembre, con la consegna di targhe e attestato.
Presieduta da Paolo Portoghesi, la giuria è composta da: Oliviero Toscani, fotografo e art director; Tiziana D’Acchillee Mario Alì, Direttrice e Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma; Anna Maria Giovenale, Luca Ribichini e Francesca Giofrè, Preside e vice Presidi della Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma; Marcello Fagiolo e Donatella Scatena, Facoltà di Architettura della Sapienza; Maurizio Di Puolo, architetto e docente; Moreno Maggi, fotografo.
“Celebrare Borromini è un dovere per Roma - spiega Portoghesi, regista del fitto cartellone pensato per il 350° anniversario - perchè è una città che alla sua opera, come a quella di Caravaggio, per fare l’esempio di un altro lombardo, deve proprio il suo profondo significato, anche rispetto alla modernità. Borromini si è battuto per liberare l'architettura dai dogmi del classicismo e ha realizzato in un certo senso qualcosa che preannuncia la modernità. (…) È morto tragicamente 350 anni fa, infilandosi una spada nel petto e imitando così alcuni grandi del mondo classico, che avevano scelto il suicidio per chiudere la loro parentesi terrena. (…) Scrisse un bellissimo testamento in cui diceva che avrebbe voluto sentire “il canto degli angeli”. E proprio per questo 350° anniversario abbiamo organizzato all’interno di Sant’Ivo alla Sapienza - che è il suo capolavoro - una riedizione della messa scritta da un grande musicista, il Benevoli, in occasione dell’inaugurazione di quella stessa chiesa, nel 1661. È stato un concerto meraviglioso, per via di quel suono celestiale che arrivava dalle cantorie, disposte nella parte alta dell’edificio. Sulla stessa linea si colloca il concorso che abbiamo voluto bandire per gli studenti di Ingegneria, Architettura e Belle Arti, che ribadisce quanto sia importante l’esempio di chi ha combattuto per la libertà della propria disciplina: lo è soprattutto per i giovani, i quali devono a loro volta inserirsi nella contemporaneità da un punto di vista nuovo, che non sia soltanto di rispecchiamento”.
L’organizzazione del concorso è a cura di Luca Ribichini, Donatella Scatena, Leonardo Baglioni e Tommaso Empler, con Marco Dell’Arena responsabile della segreteria organizzativa.
L’organizzazione della mostra è a cura di Stefania Teodonio.