Picasso ritorna alla Galleria Borghese. Le immagini dall’opening della grande mostra a Roma

L’esposizione mette in dialogo le sculture realizzate dall’artista spagnolo con i capolavori del passato conservati nel museo romano. Con un singolare vis-à-vis con Bernini…

Possono le sculture di Pablo Picasso dialogare con il patrimonio artistico della Galleria Borghese? È quello che Anna Coliva e Diana Widmaier-Picasso hanno egregiamente fatto, curando Picasso. La scultura, mostra appena inaugurata alla Galleria Borghese a Roma. Un dialogo facilmente riconoscibile che pone in relazione le sculture, di materiali diversi, di Picasso con i capolavori dei Maestri. Con un percorso che affronta vari temi, vengono presentate le opere dell’artista spagnolo, che visitò la Galleria Borghese durante il suo viaggio in Italia nel 1917. Il primo confronto diretto si ha nel salone d’ingresso tra le sculture in bronzo e cemento di Picasso, raffiguranti teste femminili e maschili, con l’arte romana e i busti di Gian Battista della Porta: un intervallarsi su diversi piani di profondità, di opere di epoche e materiali diversi che sembrano essere state sempre messe in relazione. Il dialogo tra i vari capolavori è sempre più evidente sala dopo sala: nella sezione Metamorfosi della materia la scultura in lamiera di Pablo Picasso, Donna con il bambino (1961), viene presentata insieme a quella marmorea di Gian Lorenzo Bernini, Apollo e Dafne (1622/1625).

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Ma ecco che la lettrice (1951) di Picasso ha la stessa posa di Paolina Borghese Bonaparte nelle vesti di Venere vincitrice (1804) di Antonio Canova, che la Donna seduta (1958) sembra levarsi una spina dal piede come nell’opera Cavaspina di Anonimo del XVI secolo. Interessanti sono anche le fotografie che collocano le sculture viste in mostra nel luogo in cui sono state realizzate e vissute dall’artista. È uno scatto realizzato a Cannes nel Natale del 1956 che ritrae Picasso con la scultura la capra, esposta in dialogo con la capra Amaltea con Giove bambino e un faunetto di Bernini, ed Esmeralda, la capra ricevuta in dono da Jacqueline. Come scrive il direttore Anna Coliva nel suo saggio “Picasso Scultore. Enorme Flamme nella Galleria Borghese”, presente in catalogo: “(…) Nessun’altra scena espositiva quanto la Galleria Borghese, proprio per i caratteri di primato ideale della scultura pur nella massima varietà di specie che vi sono contenute, dalla statuaria antica alla disseminazione ornamentale del Settecento, è in condizione di offrire un rilievo così universalmente percepibile della funzione titanica di Picasso nel risolvere il problema moderno della plastica e della tridimensionalità volumetrica della forma. Esporre le opere di Picasso in scultura quali vertici cruciali di soluzione delle sue rivoluzioni della forma rende la Galleria uno spazio metastorico e realizza quella trasposizione di tempo e di spazio che, per le sue intenzioni originarie, essa contiene in potenza nelle sue collezioni. (…)”

– Ilaria Bulgarelli

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Ilaria Bulgarelli

Ilaria Bulgarelli

Ilaria Bulgarelli (Roma, 1981) ha studiato presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, conseguendo la laurea triennale in Ingegneria Edile, poi presso “Sapienza Università di Roma”, per terminare i suoi studi con la laurea specialistica in Architettura. Un mix…

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