Shirin Neshat – Looking for Oum Kulthum
L’universo femminile con la sua drammatica bellezza, i suoi drammi e le sue battaglie è magistralmente e finemente esplorato dalla regista attraverso la figura leggendaria della cantante egiziana Oum Kulthum. La proiezione si inserisce in un tour museale curato e distribuito da In Between Art Film e Vivo Film che toccherà diverse città italiane (Torino, Roma, Napoli, Prato, Bologna e Milano).
Comunicato stampa
Lunedì 29 ottobre alle ore 21.00 presso Il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci si terrà la proiezione del film “Looking For Oum Kulthum” di Shirin Neshat. Alla proiezione sarà presente la regista iraniana, Leone d' Argento alla mostra del Cinema di Venezia nel 2009, che converserà con la direttrice del museo Cristiana Perrella e risponderà alle domande del pubblico. L’opera di Neshat si colloca in un percorso artistico e fotografico incentrato sul tema del difficile ruolo delle donne all’interno del mondo islamico. L’universo femminile con la sua drammatica bellezza, i suoi drammi e le sue battaglie è magistralmente e finemente esplorato dalla regista attraverso la figura leggendaria della cantante egiziana Oum Kulthum. La proiezione si inserisce in un tour museale curato e distribuito da In Between Art Film e Vivo Film che toccherà diverse città italiane (Torino, Roma, Napoli, Prato, Bologna e Milano).
Il film
Mitra, un’artista ambiziosa, madre e moglie quarantenne, s’imbarca nel sogno di una vita: fare un film sulla sua eroina, la leggendaria cantante del mondo Arabo Oum Kulthum. Il suo obiettivo è esplorare le lotte, i sacrifici e il prezzo del successo di Oum Kulthum, un’artista donna che vive in una società conservatrice e dominata da uomini. Durante le riprese del film, tuttavia, l’improvvisa scomparsa di suo figlio adolescente e la crescente difficoltà di catturare l’essenza di Oum Kulthum come donna, come artista, come mito porteranno Mitra ad una profondissima crisi emotiva ed artistica.
Looking For Oum Kulthum è un film di Shirin Neshat, in collaborazione con Shoja Azari. Con Neda Rahmanian (Mitra), Yasmin Raeis (Ghada), Mehdi Moinzadeh (Amir), Kais Nashif (Ahmed/latif), Najia Niazi (Oum Kulthum ); sceneggiatura di Shoja Azari e Shirin Neshat in collaborazione con Ahmad Diba;produttori Gerhard Meixner, Roman Paul, Bruno Wagner, Martin Gschlacht, Antonin Svoboda, Shirin Neshat, Shoja Azari; co-produttori Beatrice Bulgari, Marta Donzelli, Gregorio Paonessa, Georges Schoucair; executive producer Jérôme de Noirmont; fotografia Martin Gschlacht; montaggio Nadia Ben Rachid; scenografia Erwin Prib; costumi Mariano Tufano; parrucco Desideria Corridoni; truccoAntonello Resch;/ musiche originali Amine Bouhafa; mixage Claus-Benischke-Lang; organizzatore generale Ole Nicholaisen; casting Marwa Gabriel.
Una produzione Razor Film in coproduzione con Coop99, In Between Art Film, Vivo film, Schortcut Films in associazione con Doha Film Institute, in collaborazione con ORF, in associazione conNoirmontartproduction, con il supporto di Austrian Film Institute, FISA – Film Industry Support Austria, Medienboard Berlin-Brandenburg, Vienna Film Fund, Regione Lazio; vendite estere The Match Factory;durata 90 minuti; Paesi Germania, Austria, Italia, Qatar, Libano.
La regista Shirin Neshat
Shirin Neshat è un’artista e regista iraniana, che vive a New York. Le sue prime opere fotografiche comprendono la serie Women of Allah (1993-97), che esplora questioni di genere in relazione al fondamentalismo e attivismo islamico. I suoi lavori seguenti di video art e cinema si discostano dal discorso politico per concentrarsi su immagini poetiche e storie che mostrano la complessità della vita umana. Shirin Neshat continua a lavorare e sperimentare con la fotografia, la video arte e il cinema. Nel 2017 ha diretto per la prima volta un’opera lirica, l’Aida, al Festival di Musica di Salisburgo. Le sue opere fotografiche e video sono state esposte nei musei di tutto il mondo, spesso in numerose mostre dedicate solamente al suo lavoro. Tra i tanti premi, nel 1999 ha vinto la Biennale d’Arte di Venezia per il suo lavoro visuale Turbulent and Rapture, mentre un'importante retrospettiva sarà presentata al Broad Museum di Los Angeles nell'autunno 2019. Con il suo primo film Donne Senza Uomini (Women Without Men), presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2009 , ha vinto il Leone d’Argento per la migliore regia. Il suo film più recente, Looking for Oum Kulthum è stato presentato in molti festival nel 2017 e 2018 e sta ora venendo distribuito in tutto il mondo.