Mauro Felicori il rivoluzionario. Le 20 innovazioni che ha introdotto alla Reggia di Caserta

Mauro Felicori è stato direttore della Reggia di Caserta dal 2015 al 31 ottobre 2018, giorno della fine anticipata del suo mandato a causa di un pensionamento obbligatorio, senza sostituto né proroghe da parte del Governo. Qui 20 tra le cose incredibili fatte da lui in tre anni di intenso lavoro

Mauro Felicori, credits Angelo Marra

Mauro Felicori, credits Angelo Marra

Mauro Felicori, bolognese classe 1952, è diventato direttore della Reggia di Caserta nel 2015 dopo aver vinto il super concorso per andare alla guida di 20 tra le più importanti istituzioni culturali, riforma dell’allora Ministro Dario Franceschini. In tre anni Felicori è diventato un vero show-man dei beni culturali: celebre è la vicenda legata ai sindacati che lo accusavano, agli arbori del suo percorso, di “lavorare troppo”. A distinguerlo senza dubbio è lo straordinario incremento del numero dei visitatori da lui portato, che entro il 2019 sarebbe arrivato ad un milione di presenze, sfiorato appena quest’anno. All’inizio di agosto il direttore – che vanta quasi 26.000 followers su Facebook – annuncia pubblicamente sul social network la fine del suo mandato in anticipo di un anno rispetto alla scadenza indicata nel contratto. Nessun intervento da parte del nuovo Governo a riguardo, tanto da suscitare perplessità da parte di giornali e televisioni; lui stesso, ospite a “L’aria che tira” su La 7, l’11 ottobre 2018, dichiara che l’attuale ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli “ha interpretato la legge nella maniera più ovvia” e che “nelle milleproroghe poteva metterne una in più”. Nel doverlo obbligatoriamente salutare, lo celebriamo con un elenco delle cose migliori fatte per la rinascita di questo sito UNESCO, tra le più grandi meraviglie del Paese, che necessitava di un forte rilancio.

IL RESTAURO DELLA REGGIA DI CASERTA

Restauri alla Reggia di Caserta. Ph. credits Reggia di Caserta

Restauri alla Reggia di Caserta. Ph. credits Reggia di Caserta

Dopo gli spiazzanti crolli del 2012 dovuti all’ossidazione dei materiali metallici ma a quanto pare anche a disconnessioni nelle pietre tra infiltrazioni e conseguente generazione di erbe, su Artribune nel 2016 si parlava dei lavori di ristrutturazione e la creazione di ulteriori spazi museali, e di uno spazio espositivo previsto per l’ala che è stata sede dell’Aeronautica. A settembre viene annunciato sui canali ufficiali della Reggia di Caserta la riapertura dei cantieri prevista per novembre, con notevoli lavori per eliminare il degrado di parti del palazzo e del parco, risultato della carenza di manutenzione periodica degli ultimi tre decenni. Nel palazzo: il restauro delle facciate, quello dei due androni laterali del prospetto principale, quello del rivestimento marmoreo dello scalone e dell’arredo storico delle camere da letto, oltre che il risanamento di parte della copertura. Nel parco: la manutenzione della vegetazione, il restauro delle finiture architettoniche e dei viali nella zona della Peschiera. Ancora nel giardino inglese: manutenzione della vegetazione, il restauro delle antiche serre e l’adeguamento impiantistico. A questo intervento seguiranno quelli in programma, per il palazzo, con gli altri finanziamenti speciali stanziati nel Programma delle Opere Complementari al PON Campania 2014-2020 e, per il parco e il giardino inglese, con i Fondi Rinvenienti 2007-2013. Si tratta di ulteriori 53 milioni che praticamente completeranno il restauro della Reggia e permetteranno le nuove funzionalità previste dal piano governativo per la destinazione educativa e culturale del monumento.

IL RILANCIO DI TERRAE MOTUS

Terrae Motus in cantiere, opera di Michelangelo Pistoletto, credits Mariano De Angelis

Terrae Motus in cantiere, opera di Michelangelo Pistoletto, credits Mariano De Angelis

Anche non sensa critiche (vedasi Vincenzo Trione sul Corriere della Sera), il direttlre si è occupato della collezione di Lucio Amelio – Terrae Motus, composta in seguito al terremoto che sconvolse la Campania nel 1980 – al centro delle strategie del direttore. Prima con un allestimento provvisorio di molte delle 72 opere della collezione negli spazi che il Mibact ha recuperato dall’Aereonautica militare e dalla Scuola di Amministrazione all’interno del Palazzo Reale; poi occupandosi del recupero di alcune opere salvandole da uno stato di sofferenza e riportandole all’attenzione del pubblico: l’opera di Mario Merz del 1984 e l’opera Autogobierno di Pietro Gilardi del 1986. La collezione, entro il 2020, riconquisterà i cosiddetti spazi dell’Aeronautica grazie ad interventiche stanno interessando l’intera struttura e potrebbe inoltre cominciare a viaggiare in tutto il mondo, come il direttore aveva raccontato ad Artribune.

L’APERTURA DEL TEATRO DI CORTE CON IL TOURING CLUB

Teatro di Corte, credits Mariano De Angelis

Teatro di Corte, credits Mariano De Angelis

Grazie alla collaborazione con il Touring Club Italiano e ai suoi volontari, da febbraio 2017 è possibile visitare il Teatro di Corte della Reggia di Caserta, unica parte del complesso interamente realizzata da Luigi Vanvitelli nel 1753 su mandato di re Carlo. Mauro Felicori ha sempre condiviso con orgoglio la soddisfazione portata da questa collaborazione. I volontari si sono sentiti parte di un impegno comune e insieme al direttore e al suo team hanno condiviso la strategia del rilancio e della riqualifica del complesso vanvitelliano. Garantendo l’apertura al pubblico, si sono occupati dell’architettura teatrale settecentesca con passione accogliendo i visitatori ogni venerdì (dal 6 ottobre), sabato e domenica, dalle 10 alle 13.

NUOVE DIVISE PER IL TEAM

Reggia di Caserta, credits Francesco Cimmino

Reggia di Caserta, credits Francesco Cimmino

Blu con il logo oro: da domenica 1 luglio il personale della Reggia di Caserta ha avuto delle nuove divise, mentre prima era vestita in borghese. A seguito della procedura di gara pubblica, la ditta Forint (Forniture industriali tessili spa) ha realizzato le divise estive e invernali per chi si occupa dell’accoglienza e della vigilanza del Palazzo. Oltre ad essere riconoscibile, il personale si è sentito riconosciuto e stimolato dall’idea di essere parte di un team.

FINALMENTE IL WI-FI

Reggia di Caserta, credits Mariano De Angelis

Reggia di Caserta, credits Mariano De Angelis

È possibile non avere il Wi-Fi in un museo statale nel 2018? Alla Reggia di Caserta sì. Ma le cose stanno cambiando. Una connessione gratuita coprirà gli Appartamenti storici, il canocchiale e i cortili del Palazzo da gennaio 2019 massimo entro la primavera. Per la realizzazione della rete internet è stata pubblicata una gara, conclusa con l’aggiudicazione provvisoria all’operatore economico “Costituendo R.T.I. TIM-CIAL”, che, dopo il controllo della documentazione e la definizione del contratto, dovrà eseguire e completare la fornitura e posa in opera degli impianti per la realizzazione di una rete WI-FI e per la razionalizzazione dell’attuale rete informatica hardware al fine di potenziare le performance della struttura esistente, entro 30 giorni dall’inizio del contratto, per un investimento di circa 270.000 euro.

L’APERTURA STRAORDINARIA DI PASQUETTA

Reggia di Caserta, credits Francesco Cimmino

Reggia di Caserta, credits Francesco Cimmino

Un’altra sfida di Mauro Felicori è stata l’apertura di Pasquetta, dai molti considerata un’eresia per via di una tradizione di chi della zona di vistare per l’occasione il Monumento e usarlo come parco pubblico: per picnic, partite a pallone e molto altro. Con il nuovo direttore si ripristina la legalità e si raddoppiano il numero di biglietti venduti nel periodo pasquale, ma non solo, si modifica anche l’immagine di questa terra. Ogni anno è stato un successo e una soddisfazione per tutto il team che ha saputo tenere a bada il flusso di visitatori.

E PERCHÉ RESTARE CHIUSI DI MARTEDÌ?

Reggia di Caserta

Reggia di Caserta

… e tra i progetti a rischio dopo l’addio di Felicori, c’è quello delle aperture straordinarie del martedì, solitamente giorno di chiusura del Palazzo Reale. Una scelta importante e ambiziosa, “prima o poi si capirà che questa è una rivoluzuone”, scrive il direttore su Facebook “da tre anni il mio sogno è di aprire anche il martedì, quando di norma la reggia è chiusa, ma volevo profittarne per sperimentare nuovi modelli di gestione”. Così insieme al suo collaboratore Vincenzo Mazzarella hanno pensato ad affittare gli spazi a realtà artistiche del territorio, con programmi sempre diversi, “nel 2019 abbiamo giàcoperto 16 martedì, se altri – tour operator, aziende, associazioni – si faranno avanti avremo raggiunto l’obiettivo senza costi per lo stato e offrendo programmi più ricchi”. 

REGGIA SUPER CLICCATA. I PROFILI FACEBOOK E INSTAGRAM

Profilo Instagram della Reggia di Caserta

Profilo Instagram della Reggia di Caserta

Un prezioso lavoro sulla comunicazione che parte dal profilo privato del direttore, che oltre ai suoi quasi 26.000 follower ha anche la “spunta blu” del profilo ufficiale. Uguale per Instagram, dove condivide gli appuntamenti della Reggia e condivide immagini per promuovere il Palazzo Reale e i suoi dintorni. Cosa fondamentale nella sua strategia: contestualizzare la Reggia rispetto al suo territorio. Oltre ai profili privati, il suo team si è occupato con costanza e dedizione alla comunicazione attraverso i profili ufficiali, di fondamentale importanza nel nostro tempo per i poli museali. Tramite Facebook, Instagram e Twitter condividono ogni giorno news, informazioni utili, dirette live, e rispondono alle domande dei visitatori e rendendoli partecipi condividendo le loro foto. In particolare, due giovani fotografi professionisti del casertano, Francesco Cimmino e Mariano De Angelis, hanno collaborato volontariamente con il rilancio del profilo Instagram mettendo a disposizione le loro foto (quando è arrivato Mauro Felicori il profilo Instagram non esisteva nemmeno).

IL REGGIA EXPRESS

Reggia di Caserta, credits Emma Taricco

Reggia di Caserta, credits Emma Taricco

Uno dei problemi fondamentali per il direttore era il collegamento poco funzionale tra Napoli e Caserta: nonostante la vicinanza, per raggiungere la reggia è necessario prendere un treno regionale per 40 minuti. Grazie alla collaborazione con fondazione FS è nato il “Reggia Express”, il treno storico che connette le due città e offre al visitatore un’esperienza unica sopra il treno d’epoca con carrozze “Centoporte” e “Corbellini”, degli anni ’30 e ’50, trainate da una locomotiva elettrica d’epoca.

I RAPPORTI CON LA MOBILITÀ

Credits Reggia di Caserta

Credits Reggia di Caserta

Ancora altre soluzioni per la mobilità: grazie alla collaborazione con Italo a Caserta è arrivato Italobus, che dal 14 giugno 2018 collega la città alla stazione dell’alta velocità di Afragola progettata da Zaha Hadid. In questo modo i turisti provenienti da tutto il mondo che vorranno visitare la Reggia. Non solo AV, con City Sightseeing a bordo di un suggestivo Shuttle Busdal porto di Napoli si può ora raggiungere il sito Unesco. E un ulteriore potenziamento del collegamento con la stazione centrale del capoluogo grazie ad un accordo con CLP bus, che da luglio assicura il servizio per favorire il flusso turistico al sito UNESCO.

…E I NUOVI OPEN BUS INTERNI AL PARCO

Reggia di Caserta, credits Emma Taricco

Reggia di Caserta, credits Emma Taricco

Da luglio 2018 sono arrivati all’interno del parco gli Open Bus, che permettono di raggiungere la fontana di Diana e Atteone, alla fine della “Water Way”, e il giardino inglese su uno shuttle che assicura una vista panoramica unica. Il servizio navetta è stato affidato all’azienda Atc srl, che ha introdotto due nuovi autobus, con 34 posti a sedere ciascuno con tetto apribile, attrezzati anche per i disabili, con una pedana e un posto riservato alla carrozzina.

IL NUOVO SITO INTERNET E LA PRIMA GUIDA-ROBOT

Borbot, credits 360open

Borbot, credits 360open

Oltre al re-styling del precedente sito internet, vecchio ed obsoleto, alla Reggia è stata introdotta la prima guida-robot “Borbot”, nome che deriva dalla crasi tra Bordone e Robot. È il primo assistente virtuale per turisti a essere utilizzato in un museo italiano, un simpatico robot con corona e mantello da re creato dalla start-up casertana “360 Open” fondata nel 2015 da quattro 30enni, Nicola De Toro, Emanuele Gionti, Tommaso Zottolo e Shapur Zabhian. Attraverso la chat della pagina di Facebook della Reggia di Caserta, Borbot ti accompagna alla scoperta del maestoso monumento reale, indicando orari, prezzi, contatti e altre opzioni utili alla tua visita guidata.

LA SEDE DEL CONSORZIO DI TUTELA DELLA MOZZARELLA DI BUFALA DOP NELLE CAVALLERIZZE DELLA REGGIA

Reggia di Caserta, credits Francesco Cimmino

Reggia di Caserta, credits Francesco Cimmino

In spazi fino ad allora utilizzati, Felicori decide di ospitare la sede del Consorzio per garantire la sinergia nella promozione di arte e prodotti del territorio. Su Artribune ne avevamo parlato e riportato le sue parole: “ho scongiurato l’ulteriore degrado di una spazio ristrutturato con la spesa di 5 milioni di euro, aperto per una mostra e poi chiuso, dove quando mi sono insediato cresceva già l’erba nei pavimenti”, puntualizza il direttore, riferendosi all’allegra gestione di chi lo aveva preceduto. “Chiaramente era stato ristrutturato senza nessuna cultura della sostenibilità, cioè della possibilità di usarlo in permanenza: ora ne traiamo anche un affitto, certo non esoso ma decoroso”. E poi passa agli aspetti virtuosi dell’operazione: “l’abbiamo dato alla più importante tipicità del nostro territorio, nella convinzione che la reggia e il suo ambiente cresceranno insieme, intorno alle sue eccellenze, ai suoi brand, e insieme gireremo l’Europa a promuovere la reggia e la bufala, e magari anche i vini, le olive, l’olio, la canapa, la birra”.

LA CONCESSIONE DELLA VIGNA DI SAN SILVESTRO

San Silvestro, credits Reggia di Caserta

San Silvestro, credits Reggia di Caserta

Per valorizzare la Reggia e le sue pertinenze è stata indetta la procedura di ripristino, coltivazione e gestione della antica vigna Borbonica denominata “Vigna di San Silvestro”. Le imprese invitate, con i requisiti richiesti per la procedura, concorrono per aggiudicarsi la concessione che verrà affidata all’offerta economicamente più vantaggiosa, con le migliori condizioni per la gestione della vigna.  La vigna, che si estende per un ettaro, si trova all’interno del bosco di San Silvestro (con ingresso in comune all’oasi WWF da via Giardini Reali Caserta) e storicamente faceva parte delle “Reali Delizie” dei Borbone. Qui si coltivavano dieci diverse uve, tra cui l’autoctono Pallagrello, bianco e nero, scomparso ai primi del Novecento e recentemente recuperato.

LA CONCESSIONE DEL MARCHIO REGGIA DI CASERTA

Reggia di Caserta, credits Mariano De Angelis

Reggia di Caserta, credits Mariano De Angelis

Per accrescere la visibilità del Monumento, sostenere i prodotti di qualità e supportare l’innovazione e la produzione d’eccellenza, Mauro Felicori e il suo team hanno approntato il regolamento che definisce le modalità di concessione del marchio“Reggia di Caserta”.Il marchio può essere concesso a soggetti pubblici o privati, aziende, enti, associazioni, produttori di beni, artigiani.

E QUELLA VOLTA IN CUI LUI, IN PRIMA PERSONA, HA PORTATO TERRAE MOTUS IN FIERA A BOLOGNA

Terrae Motus, credits Francesco Cimmino

Terrae Motus, credits Francesco Cimmino

Un direttore da marciapiede, si definisce lui, uno che ci mette la faccia. È infatti lui stesso che nel gennaio 2016 porta la Reggia di Caserta ad ArteFiera a Bologna con uno stand che presentava l’inaugurazione del nuovo allestimento di Terrae Motus.  A promuovere l’iniziativa, lui in prima persona, che raccontava ad Artribune in una delle tante interviste: “sono abituato a pensare che, se in una tua cosa non sei tu il primo a crederci, non possano crederci gli altri. Per dimostrare che la Reggia sta rinascendo, che Terrae Motus è uno dei modi con cui rinasce, che con Terrae Motus occupiamo uno spazio che è stato appena liberato non lasciandolo così vuoto e spoglio, cosa c’è di meglio di andarci di persona?”.

LA REGGIA CHALLENGE CUP ALLA REGGIA DI CASERTA

Challenge Cup, ph. Roberto Fonsmorti

Challenge Cup, ph. Roberto Fonsmorti

Mauro Felicori ha ben chiara la sua idea di museologia grazie ad uno spirito imprenditoriale e alla sua visionaria idea di volere un monumento aperto ad un ruolo attivo sul territorio. Così la “Water Way” del Palazzo Reale è stata utilizzata per la Reggia Challenge Cup, 350 metri di lunghezza e 30 di larghezza come campo di regata dove storia, sport e cultura del paesaggio si uniscono armoniosamente. La quarta edizione della Reggia Challenge Cup 2018 si è incentrata sulla sfida degli equipaggi di Oxford e Cambridge, assicurando al complesso una pubblicità a livello internazionale.

LA REGGIA DI CASERTA NELLA RETE DEI WORLD HERITAGE JOURNEYS

Reggia di Caserta

Reggia di Caserta

Nella sezione “Royal Journeys” di World Heritage Journeys, piattaforma realizzata da National Geographic, con il contributo di Solimar International, ora si può trovare la Reggia tra le destinazioni da visitare. La piattaforma è stata generata dalla Commissione europea sotto l’alto patronato dell’UNESCO per incanalare i flussi turistici provenienti da Nord America e Cina verso i siti europei inseriti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità. Così Mauro Felicori estende al continente il suo messaggio propagandistico, abbracciando idealmente tutto l’immenso patrimonio materiale ed immateriale presente #neidintornidellareggia – hashtag usato dal direttore e dal suo team – per promuovere insieme la Reggia con il suo territorio.

ON LINE PARTE DELL’ARCHIVIO STORICO

Archivio, ph. Mariano De Angelis

Archivio, ph. Mariano De Angelis

Per far si che gli studenti e i docenti di tutta Italia possano fruire del servizio dell’Archivio Storico interno al complesso vanvitelliano, sono state digitalizzate circa 300.000 immagini di documenti dell’Archivio. Di queste, circa 80.000 sono state inserite nella piattaforma digitale. Grazie alla collaborazione tra il COSME (Centro-Osservatorio sul Mezzogiorno d’Europa) e la direzione della Reggia di Caserta, la piattaforma continuerà ad ampliarsi e il progetto continuerà fino al 2020.

LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO

Mauro Felicori, credits Angelo Marra

Mauro Felicori, credits Angelo Marra

#neidintornidellareggia e #fiduciacaserta: due hastag che racchiudono tre anni di prezioso lavoro di Mauro Felicori. Sono diventati i suoi slogan e simbolo del suo successo. L’attenzione verso il territorio, il desiderio di fare rete sia dal punto di vista culturale che per quanto riguarda i trasporti, ben rappresentano l’idea di Felicori circa i musei: per lui sono aziende, imprese volte alla crescita. “Marciamo verso un milione di visitatori, mi sembra che sia cambiata l’atmosfera, i visitatori tornano con piacere, chi lavora lo fa con nuove idee, tanta partecipazione e molto volentieri. Ho rimesso in gioco tanta gente. E in una terra come il sud, aver creato fiducia invece che rassegnazione, beh… questo per me vale molto”. Il 31 ottobre 2018, dice addio alla Reggia tramite Facebook: “arrivederci, grazie di tutto, #fiduciacaserta sempre”.

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Redazione

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