Una passeggiata con Hamish Fulton sulla pista del Lingotto a Torino. Immagini e video
L’artista che ha fatto del camminare l’origine e lo strumento del suo linguaggio creativo è sbarcato a Torino nei giorni di Artissima con un progetto speciale: una public walk sulla cima del Lingotto, storica pista Fiat
Dagli Anni Sessanta a oggi, Hamish Fulton (Londra, 1946) ha trasformato il gesto del camminare in un mezzo per approfondire e far evolvere la sua pratica artistica. I walking tour organizzati in tutto il mondo sono infatti un elemento imprescindibile nella realizzazione dei lavori finali, disegni su carta e sculture in legno che sublimano l’esperienza stessa della camminata, concretizzandola in un’opera. Dopo Venezia, anche Torino, nei frenetici giorni di Artissima, ha fatto da cornice a un’affollata public walk promossa dalle gallerie Häusler Contemporary di Zurigo e Michela Rizzo di Venezia con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Venerdì 2 novembre, in un pomeriggio rischiarato da un sole inatteso, il circuito sul tetto del Lingotto ha accolto un folto gruppo di “camminatori”, invitati dall’artista a solcare l’asfalto usato dalla Fiat come superficie di collaudo. Disposti in file, ai capi opposti della pista, i partecipanti si sono mossi gli uni verso gli altri, ripetendo il medesimo itinerario durante l’arco di un’ora esatta. Un tempo lungo a sufficienza per assestare il proprio passo e cadenzarne il ritmo, insieme a quello del respiro. Un’occasione per riacquistare coscienza delle distanze e di tutta la fisicità intrinseca all’atto stesso del camminare, la cui percezione è resa ancora più acuta dal silenzio, regola cardine della performance. Un pubblico eterogeneo di camminatori si è lasciato dirigere dalle proprie gambe lungo direttrici solo in apparenza rigide, presto diluite in nuove traiettorie, determinate dall’incedere dell’altro. Un’azione spontanea, e data per certa, come il camminare ritrova, nella poetica di Fulton, tutta l’attenzione che merita, tramutandosi in una sequenza di movimenti ponderati e densi, forieri di una consapevolezza, quella del proprio corpo, oggi tutt’altro che scontata.
‒ Arianna Testino
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