Moda, arte e architettura in giro per il mondo. Ecco il Mobile Art Pavillion di Zaha Hadid per Chanel
Se si pensa a Chanel la prima parola che viene in mente è eleganza. Ma anche leggerezza e sobrietà. Deve aver pensato la stessa cosa, Zaha Hadid, quando Karl Lagerfeld le ha chiesto di progettare il Mobile Art Pavillion. Tradurre in architettura la filosofia di una delle maison di moda più conosciute al mondo, è […]
Se si pensa a Chanel la prima parola che viene in mente è eleganza. Ma anche leggerezza e sobrietà. Deve aver pensato la stessa cosa, Zaha Hadid, quando Karl Lagerfeld le ha chiesto di progettare il Mobile Art Pavillion. Tradurre in architettura la filosofia di una delle maison di moda più conosciute al mondo, è stato un compito facile per l’anglo-irachena. La sua ricerca formale, da decenni ormai, si fonda su geometrie fluide, pur se spazialmente complesse. In perfetta sintonia, quindi, con l’immagine femminile e sensuale di Chanel. Il Mobile Art Pavillion aprirà ufficialmente al pubblico il 28 aprile a Parigi, con una mostra di progetti, ancora non realizzati, della Hadid: il complesso di torri a Pechino, il nuovo City center a Bratislava, la scultura Lunar Relief, il Pierres Vives building a Montpellier e le Signature towers a Dubai. Ma questo padiglione non è solo un oggetto scultoreo immanente e perfetto, posato sulla piazza antistante l’Istitut du Monde Arabe di Jean Nouvel.
Ma di che si parla? Di un container d’arte contemporanea trasportabile, smontabile e ricostruibile in meno di una settimana grazie alla sua struttura d’acciaio. Formalmente, nonostante l’apparente complessità, il padiglione si basa sulla ripetizione e variazione di una serie di archi, alcuni dei quali si deformano per fare entrare la luce naturale dall’alto. Una scocca bianca e lucida, realizzata con una speciale fibra plastica rinforzata, da cui si stacca un’ala per formare la corte esterna. All’interno, un paesaggio artificiale, quasi extraterrestre, visionario e fantascientifico ospiterà, nei suoi 700 metri quadri, i diversi allestimenti.
Oltre che la capitale francese la “navicella” ha già toccato altre capitali del mondo come Hong Kong, Tokyo, New York, Mosca e Londra, per mostrare i lavori di decine di artisti contemporanei. Un progetto che, senza dubbio, concretizza la felice intuizione di Mademoiselle Chanel “I want to be part of what’s happening”…
– Zaira Magliozzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati