A Firenze torna Lo schermo dell’arte: 8 highlights dell’XI edizione

Dal 14 al 18 novembre Firenze ospita il festival diretto da Silvia Lucchesi: autorevole luogo d’incontro tra arte contemporanea e cinema, accoglierà quest’anno oltre 50 ospiti fra registi, produttori, artisti e addetti ai lavori

COSTANTIN BRANCUSI SECONDO PETER GREENAWAY

Peter Greenway © Filippo Ronchitelli

Peter Greenaway © Filippo Ronchitelli

Tra i protagonisti della Opening Night del festival – al Cinema La Compagnia; mercoledì 14 novembre, ore 19.00 – ci sarà il regista inglese. Noto per opere come I misteri del giardino di Compton House (1982), Il ventre dell’architetto (1987), Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989), Nightwatching(2007), a Firenze Peter Greenaway terrà la lecture dal titolo The Open Air. Al centro dell’incontro ci sarà il suo film Walking to Paris, dedicato a Costantin Brancusi. “Greenaway ha deciso di occuparsi di uno dei grandi maestri dell’arte del Novecento. A Firenze spiegherà le ragioni di questa scelta e l’associazione a un tema, così attuale, come quello del paesaggio”, ha anticipato Silvia Lucchesi. Il territorio in questione è quello che l’artista, all’età di ventisette anni, attraversò a piedi per raggiungere Parigi dalla Romania, sua terra natale. “Nel corso di questo biennio, tra il 1903 e il 1904, Brancusi eseguì anche delle opere. Questo ci offre lo spunto per avvicinarci al tema della Land Art degli anni Settanta. Sarà dunque una lezione in cui cinema e arte contemporanea saranno strettamente unite”, ha sottolineato Lucchesi.

LE ANTEPRIME DI RÄ DI MARTINO E DEL COLLETTIVO ZAPRUDER

Zeus Machine del collettivo Zapruder

Zeus Machine del collettivo Zapruder

A seguire, sempre nel corso della Opening Night, Lo schermo dell’arte ospiterà le anteprime dei film 100 Piper. Breve storia del Piper di Torino (1966-1969) in 100 frammenti di Rä di Martino, artista alla quale la kermesse fiorentina riserva un focus, e Zeus Machine del collettivo Zapruder. In questo ultimo caso, si tratta della versione cinematografica di un progetto installativo nel quale è stata analizzata la figura di Ercole, a partire dalle sue dodici fatiche. La presenza di questi autori costituisce per Lucchesi “la dimostrazione di come anche la generazione italiana ha cominciato a lavorare con grandissima qualità sull’immagine in movimento. Sono artisti ai quali siamo molto legati; sono due prime assolute ed è anche la prima volta in cui apriamo con un bis di opere dall’Italia”.

ISLAND OF THE HUNDRY GHOSTS DI GABRIELLE BRADY

Island of the Hungry Ghosts

Island of the Hungry Ghosts

Per l’artista australiana sarà una sorta di “ritorno” a Lo schermo dell’arte. Nel 2015, infatti, aveva partecipato al programma di formazione del festival Feature Expanded, giunto quest’anno alla IV edizione. “In quell’occasione” – ha ricordato Lucchesi – “aveva vinto un premio rivelatosi utile per la realizzazione del film, che ha poi visto finalmente la luce nel 2018. E Brady sta vincendo in tutti i maggiori festival internazionali”. L’opera, infatti, si è fin qui già aggiudicata il Best Documentary Feature Award del Tribeca Film Festival 2018, il Feature Documentary Award dell’Adelaide Film Festival 2018 ed è nella shortlist per uno riconoscimenti conferiti dell’Australian Academy of Cinema and Television Art. “In un certo senso possiamo dire che è stata scoperta da Lo schermo dell’arte. Ha realizzato un lungometraggio straordinario sul tema della migrazione, affrontandolo in una maniera estremamente poetica”. Island of the Hungry Ghosts sarà proiettato sabato 17, al Cinema La Compagnia, subito dopo la premiazione di Feature Expanded.

I DOC SU YAYOI KUSAMA, CECIL BEATON E ALFREDO JAAR

Nel programma della kermesse fiorentina, inoltre, non mancano le anteprime italiane di film che delineano ritratti di grandi artisti della nostra epoca. È il caso di Kusama-Infinity(2018) di Heather Lenz, sull’amatissima artista giapponese Yayoi Kusama, che quasi ogni giorno lascia l’ospedale psichiatrico Seiwa, dove vive da circa quarant’anni per sua scelta, per raggiungere il suo studio di Shinjuku, a Tokyo. In Love, Cecil (2017) – scelto come opera di chiusura de Lo schermo dell’arte 2018 – Lisa Immordino Vreeland prende in esame il talento del designer e fotografo di moda Cecil Beaton, ritrattista ufficiale della Regina Elisabetta. Diretto dalla regista cilena Paula Rodriguez Sickert, Jaar, lament of the images analizza quattro decenni di attività di Alfredo Jaar. “Sono documentari che includono materiali inediti e propongono punti di vista nuovi su questi grandi nomi”, ha precisato Lucchesi.

DIEGO MARCON, DAL MAXXI BULGARI PRIZE 2018 A FIRENZE

Monelle by Diego Marcon – Courtesy Lo schermo dell’arte

Monelle by Diego Marcon – Courtesy Lo schermo dell’arte

Fresco di vittoria al MAXXI Bulgari Prize 2018, Diego Marcon approda a Lo schermo dell’arte con l’acclamato Monelle. Si tratta di uno dei tre corti in programmazione al festival, insieme a Who Was the Last To Have Seen the Horyzon? del giovane artista albanese Driant Zeneli, e di Blue, presentato in anteprima, del pluripremiato filmmaker e artista tailandese Apichatpong Weerasethakul. “Anche Zeneli– ha ricordato Lucchesi – ha avuto un passaggio al festival; ha infatti partecipato alla scorsa edizione del nostro progetto VISIO. Da poco è stato incaricato di rappresentare l’Albania alla prossima Biennale di Venezia. Sembra dunque che Lo schermo dell’arte funzioni quasi da talent scout, riuscendo a individuare le personalità più promettenti ancora prima che entrino nel circuito importante dell’arte”.

RIFLETTORI PUNTATI (ANCHE) SU DESIGN E ARCHITETTURA

Con i film Moryama-San (2017) del duo Ila Beka e Louise Lemoine, dedicato a Yasuo Moriyama, eremita urbano di Tokyo che vive nell’abitazione progettata dall’architetto Ryūe Nishizawa, e SuperDesign Italian Radical Design 1965-1975 (2017) di Francesca Molteni, Lo schermo dell’arte getta lo sguardo sull’architettura contemporanea e su un decennio di grande vigore del design italiano, ripercorso anche attraverso le opere di Gaetano Pesce.

ALLA MURATE LA MOSTRA EUROPEAN IDENTITIES

ALICE DOS REIS (1995 Portogallo/Olanda) Mood Keep, 2018, 13’ Courtesy l’artista

ALICE DOS REIS (1995 Portogallo/Olanda) Mood Keep, 2018, 13’ Courtesy l’artista

Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, istituzione fiorentina diretta da Valentina Gensini, è parte del circuito del festival. Ospiterà l’apertura ufficiale – martedì 13 novembre; ore 18.00 –, che coincide con l’inaugurazione della mostra European Identities. New Geographies in Artists’ Film and Video. Curata da Leonardo Bigazzi, la rassegna riunisce le opere di 12 giovani artisti che sono stati selezionati attraverso una call, alla quale quest’anno hanno risposto 90 autori da 32 diversi paesi. Sono voci in grado di porsi come “promotrici della nuova identità europea, che è multiculturale ed è fatta da influenze provenienti anche da altri continenti”, ha precisato Bigazzi. “In mostra sono presenti autori attivi in contesti raramente presentati sulla scena fiorentina, come artisti georgiani, polacchi, russi. Tra gli italiani sono stati scelti coloro che hanno operato anche oltre i confini nazionali”. Forte è la connessione con gli altri poli culturali del tessuto fiorentino: “a Palazzo Strozzi, mercoledì 15 novembre, proporremo una giornata di confronto, aperta al pubblico, nel corso della quale tutti gli artisti della mostra esporranno il loro lavoro, attraverso piccole lecture”, ha ricordato ancora Bigazzi.

I PROGETTI DI FORMAZIONE DELLO SCHERMO DELL’ARTE

TEKLA ASLANISHVILI (1988, Georgia/Germania) Algorithmic Island, 2018, 13’AVCHD Digital Film | Courtesy l’artista

TEKLA ASLANISHVILI (1988, Georgia/Germania) Algorithmic Island, 2018, 13’AVCHD Digital Film | Courtesy l’artista

Non solo festival. Lo schermo dell’arte 2018 è infatti associato anche alle due già citate iniziative di formazione: la IV edizione di Feature Expanded. Art Film Strategies, progetto di formazione diretto da Sarah Perks e Leonardo Bigazzi e sostenuto da Creative Europe/MEDIA; la VII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, curata da Leonardo Bigazzi, si rivolge alle giovani generazioni di artisti che lavorano con video e cinema. “Entrambi sono progetti europei e intendono insistere sull’identità europea. Noi ci crediamo molto. Credo sia un impegno anche politico, per chi si occupa di cultura oggi, in un contesto europeo popolato da fortissime spinte sovraniste, impegnarsi in questo senso”, ha osservato Bigazzi. Nell’ambito di Feature Expanded rientra la tavola rotonda Touching The Real. Documentary in Contemporary Art Practice – a Palazzo Medici Riccardi; 16 novembre, ore 15:45 – sul tema dell’utilizzo del cinema documentario da parte degli artisti contemporanei come mezzo privilegiato per indagare e raccontare il mondo che ci circonda; Gabrielle Brady, Phil Collinse Jumana Manna, artisti ospiti del programma, saranno presenti.

– Valentina Silvestrini

www.schermodellarte.org

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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