La collana musicale di Yard Press

La storia di Yard Press, casa editrice romana che ha trovato nella musica il fil rouge di tutti i suoi progetti.

Yard Press, casa editrice di Roma che si occupa di cultura visiva e movimenti underground, fondata quattro anni fa da Giandomenico Carpentieri e Achille Filipponi, ha sempre trovato nella musica il collante per portare avanti i suoi progetti editoriali. Così, è stato naturale il processo che ha portato alla nascita di una collana dedicata a una serie di produzioni discografiche.
Non abbiamo scelto di chiamarla Yard Press Records, come non abbiamo scelto di chiamarla Yard Press Publishing perché Yard è uno spazio libero”, ci spiega il suo curatore Giandomenico Carpentieri, che di professione fa il graphic designer e l’art director, ma in passato ha anche suonato il basso e tanti strumenti elettronici in diverse band. “Un luogo aperto a innumerevoli stili artistici, dove tantissime cose diverse possono essere fatte con la stessa energia e nello stesso modo”. Il tutto senza le scadenze, le limitazioni, le esigenze tipiche di un’etichetta discografica, con le sue logiche e dinamiche legate al marketing, ma in un’ottica di scambio di idee e proposte fra artista ed editore. “Come nei libri la fotografia, o meglio l’immagine, è un pretesto per una visione a 360° sulla realtà”, continua Carpentieri, “così, anche nei dischi, la musica è un mezzo per raccontare la società contemporanea”.

The Telescopes, Stone Tape (Yard Press). Insert

The Telescopes, Stone Tape (Yard Press). Insert

LA STORIA

A inaugurare il nuovo progetto artistico, nel novembre 2017, la leggendaria formazione britannica dei Telescopes con Stone Tape: un concept album, ispirato alla Stone Tape Theory teorizzata dall’archeologo Thomas Charles Lethbridge nel 1961 sullo scambio di energia tra esseri viventi e materiali inanimati, composto di sei canzoni scritte, prodotte, arrangiate e suonate da Stephen Lawrie, fondatore di questa band agli inizi shoegaze e ora legata al noise. Poi un secondo disco a luglio 2018, Sparkling Matter di Matteo Nasini, dove l’artista e contrabbassista romano ha tradotto in suono l’attività cerebrale presente durante il sonno. Il tutto sempre accompagnato da artwork impeccabili.
L’aspetto visivo dei dischi è importantissimo perché rispecchia tutta la linea editoriale a livello grafico di Yard”, conclude Carpentieri. Che annuncia l’uscita di quattro dischi nuovi entro la prossima estate e rilancia: “Abbiamo cominciato con i libri, ora c’è la musica, chissà cosa ci sarà in futuro…”.

Claudia Giraud

www.yardpress.it

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #45

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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