Franco Cecchini – L’oggetto vivente

Informazioni Evento

Luogo
CIAC - CENTRO ITALIANO ARTE CONTEMPORANEA
Via Del Campanile 13, Foligno, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Venerdì 15.30- 18.30
Sabato e domenica 10.30 -12.30 /15.30 – 18.30

Vernissage
17/11/2018

ore 18

Biglietti

BIGLIETTO DI INGRESSO euro 6 > - Polo CIAC - Centro Italiano Arte Contemporanea- Via del Campanile; > - Polo CIAC -ex Chiesa della SS. Trinità Annunziata – Via Garibaldi; BIGLIETTO WEEK-END euro 8 > - Polo CIAC - Centro Italiano Arte Contemporanea- Via del Campanile; > - Polo CIAC -ex Chiesa della SS. Trinità Annunziata – Via Garibaldi; > - Complesso Museale di Palazzo Trinci; > - Museo della Stampa: Sono previste riduzioni.

Patrocini

PROMOSSA DA
Centro per la cultura e lo sviluppo economico srl

Artisti
Franco Cecchini
Curatori
Italo Tomassoni
Generi
fotografia, personale

Il CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno ospita la mostra fotografica “L’oggetto vivente” con fotografie di Franco Cecchini.

Comunicato stampa

Il CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno ospita dal 17novembre prossimo sino al 6 gennaio 2019 la mostra fotografica “L’oggetto vivente” con fotografie di Franco Cecchini.

Curata da Italo Tomassoni, la mostra raccoglie negli spazi del CIAC più di 40 fotografie in grande formato, realizzate da Franco Cecchini che interpretano l’opera CALAMITA COSMICA, considerata una delle più importanti testimonianze della scultura italiana del XX secolo, è uno dei capolavori dell’artista Gino De Dominicis, protagonista dell'arte italiana del secondo dopoguerra, oggi di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.
La mostra dal titolo “L’oggetto vivente”, si compone di due sequenze di foto, una in interior con scatti attorno alla CALAMITA COSMICA nella sua sede stabile del polo CIAC dell’ex Chiesa della SS.Trinità in Annunziata, la seconda in exterior con scatti dell’opera esposta presso il Forte Belvedere di Firenze.
Dall’analisi critica di Italo Tomassoni, si evince che “Le fotografie realizzate da Franco Cecchini sul corpo di Calamita Cosmica illustrano, nella loro sequenza, una strategia di avvicinamento. Esse aprono più finestre sui punti di vista, tentano di penetrare il mistero, la terribilità, il silenzio di un fossile antidiluviano che precede la storia e i suoi movimenti.
Franco Cecchini dal 1979 ha lavorato nel Comune di Jesi: prima dando vita al Centro Culturale Polivalente, poi passando alla direzione del Teatro Pergolesi e creando nel 2005 il Centro Studi e Attività Teatrali Valeria Moriconi. Ha conseguito all’Università di Urbino la laurea in sociologia con indirizzo in discipline delle arti e dello spettacolo. Ha sempre coltivato la passione per le arti visive, l’esercizio dell’occhio e il piacere dello sguardo, della visione. Ha curato mostre e cataloghi. Conclusa l’attività professionale nel 2011, ha intrapreso una sua personale ricerca espressiva attraverso il linguaggio della fotografia, sfociata in mostre concepite come “messinscene” per immagini.

Il primo contatto dell’artista con il grande scheletro avviene nel 2005 ad Ancona presso la Corte interna della Mole Vanvitelliana. L'incontro si rinnova a Roma nel 2010 all'ingresso del MAXXI, che proprio in quell'anno inaugura un'importante mostra dedicata proprio a De Dominicis. Da allora quello scheletro bianco è diventato per Franco Cecchini una Calamita per gli occhi, il cervello e l'anima. Italo Tomassoni scrive “E ’difficile sfuggire al fascino che si sprigiona dall’opera di Gino de Dominicis “Calamita Cosmica”, rarissima prova di sapienza scultorea che attrae irresistibilmente l’immaginario. Mobilitando l’emotività e la coscienza non meno che l’occhio. Inevitabile che, davanti ad essa, la memoria chiami in aiuto la macchina fotografica”
L’artista Franco Cecchini si è concesso la libertà di interpretare l’opera, appropriandosi di essa con lo scatto, di compiere un percorso attorno, dentro, attraverso e oltre la scultura, cercando di farne un racconto cha ha un inizio, uno sviluppo e una fine.