Isabel Banal Xifré – Locus amoenus

Informazioni Evento

l’Associazione artéco è lieta di invitare all’apertura del progetto di residenza Locus Amoenus di Isabel Banal Xifré, che si terrà presso lo Spazio Rad’Art.

Comunicato stampa

Domenica 18 novembre 2018, l’Associazione artéco è lieta di invitare all’apertura del progetto di residenza Locus Amoenus di Isabel Banal Xifré, che si terrà presso lo Spazio Rad’Art, a partire dalle ore 15:00 e fino alle ore 20:00.
L’artista catalana ha usufruito di un mese di permanenza in Italia, grazie alla convenzione annuale tra l’Associazione artéco ed il Comune di Girona, nell’ambito del programma di scambio di artisti in residenza che vede la collaborazione tra Bòlit, il Centro di Arte Contemporanea della città catalana e Rad’Art Project. Il programma di interscambio, giunto alla quarta edizione, si attiva tramite un bando pubblico emanato da entrambe le parti nei rispettivi paesi e al quale possono concorrere artisti catalani ed italiani senza limite di età. In palio una dotazione economica che consente agli artisti di recarsi all’estero per realizzare una esperienza di ricerca e di ampliare i propri orizzonti nel confrontarsi con una nuova realtà culturale ed artistica diversa dal contesto di origine.
Nelle parole di Silvia Bigi, l’artista italiana che ha appena concluso la sua esperienza nel centro Bòlit: “Non smetterò mai di dire quanto queste esperienze siano vitali per ogni artista, perché obbligano ad uscire dalla propria confort zone e, cosa più importante, obbligano a mettere in luce il proprio processo creativo, ad esporsi, a mettersi in dialogo con la comunità locale. È un vero e proprio atto di fiducia da entrambe le parti”.
Tornando alla residenza di Isabel Banal Xifré, l’artista ha focalizzato la sua ricerca sul rapporto e sui vincoli che stabiliamo con il paesaggio, in quanto foriero di esperienza nella formazione personale. Esperienza e rapporto che diventano un carico che trasportiamo sempre con noi.
La forma di questa riflessione assume un carattere simbolico e relazionale quando sceglie una serie di oggetti, forniti dagli abitanti di San Romano, adibiti al trasporto di cose o di un dato un carico e li riproduce in scala ridotta per metterli, successivamente, in relazione a degli elementi naturali del territorio. Ad esempio: il cesto per raccogliere; lo zaino per l’escursionismo; il secchio per la cenere; la borsa della spesa; la valigia per viaggiare...
L’installazione finale non è soltanto un compendio della molteplicità di corrispondenze tra forme-contenitore e forme-carico, ma un corollario del rapporto tra carico personale e rapporto con il paesaggio in una dimensione ridotta, seppur universale. Come quella del presepe.
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Isabel Banal Xifré (Castellfollit de la Roca, Catalogna, 1963)
Artista visiva e insegnante presso la Escola Massana di Barcellona.
Borsa di studio per l'Accademia di Spagna a Roma (2013-14).

Tra le sue mostre personali spiccano: Amb la suor del teu front. (ARBAR. Vall de la Santa Creu, 2017), Llunyanies. (Espai Dieu.Cadaqués, 2017), Natura morta amb passos (Fundació Miró, Barcelona 2016) Via Lactea (Arts Santa Mònica, Barcelona 2014), La maleta [blava] de W.B. (Portbou, 2011), Ascensioni (Galleria Enrico Fornello. Prato, 2007), feix petit pel camí creix (Centre de Lectura. Reus, 2004), Allez (Centre d’Art Contemporain. Saint-Cyprien, 2004), Rumiant (Espais. Girona, 2003), Sense revelar (Espai Zero1. Olot, 2002).
Ha preso parte a diverse mostre collettive: El relat d’una exposició. Can Palauet. Mataró, 2017), La Bianyal (Vall de Bianya, 2016), Luce Coatta: dischiudere (Artopia. Milano, 2014), La guerra che verrà non è la prima (MART; Rovereto 2014), Territori Lleida (Centre d’Art la Panera, 2010), Querformat (Kunstverein Tiergarten-Galerie Nord. Berlín, 2009), Frágil (Galeria Estrany-De la Mota. Barcelona, 2007).

www.isabelbanalx.com

Foto: Locus amoenus, Isabel Banal, 2018.