L’incanto del vedutismo. Il ‘700 a Venezia
36 capolavori, che costituiscono il meglio del vedutismo veneziano, in mostra, a ingresso libero, a Milano, per due settimane. Un unicum a livello internazionale, un’occasione straordinaria per ammirare una delle collezioni più ricche, complete e inedite del ‘secolo d’oro’ veneziano.
Comunicato stampa
Guardi, Canaletto, Carlevarijs, Bellotto, Jacopo e Michele Marieschi. E poi James, Fabris, Zanin, Carlo e Giovanni Grubacs, il Maestro di Langmatt, Richter… sono alcuni dei nomi che compongono con le loro opere una panoramica, davvero unica, del vedutismo veneziano più suggestivo e straordinario del Settecento, dei suoi scorci, dei suoi giochi di colore, delle sue atmosfere incantate ma quasi tangibili.
Si tratta di opere di eccezionale interesse, che in molti casi escono dal circuito chiuso dei ‘salotti buoni’ per la prima volta, per aprirsi al pubblico, dal 21 novembre al 4 dicembre.
Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto, Venezia, San Pietro di Castello
Ad aprire le porte, e i caveau, due cultori della materia, protagonisti dello scenario e del mercato artistico internazionale: Ernesto Trivoli, collezionista e nome di spicco nel mondo delle case d’asta internazionali - il cui studio Milanese ospita anche la mostra -, e Cesare Lampronti gallerista che, da anni, dal cuore di Londra, osserva, assimila e propone le tendenze del mondo dell’arte.
“A Milano si è aperta una stagione di grande valore artistico – commentano i curatori: Klee, Carrà, Picasso, Veronese, il Romanticismo, per citarne alcuni, fanno tappa in città.
Ci inseriamo in questo circuito di mostre, arricchendo il palinsesto Milanese con una proposta davvero irripetibile: 35 capolavori del vedutismo veneziano sono un unicum a livello internazionale. Il mito di Venezia è legato a Venezia: non esiste, in pittura, fenomeno più suggestivo ed evocativo della sua rappresentazione”.
La stagione trionfale del vedutismo vede nella scuola Veneziana l’espressione più alta e peculiare, soprattutto con i pittori di “seconda generazione” (Canaletto, Bellotto, Marieschi e Guardi), una perfetta fusione fra la particolarissima “forma urbis” e la realtà sociale di Venezia. E col Canaletto, assume la forma più geniale e l’interpretazione più completa e moderna. Venezia diviene straordinaria nelle rappresentazioni artistiche, i suoi palazzi, campielli, canali, festeggiamenti, le sue chiese, vengono inondati di luce nuova e la rendono abbagliante, briosa e ottimista, spalancando le porte al suo ‘secolo d’oro’.
Le Scuole di Venezia, il Canal Grande, Piazza San Marco, Palazzo Ducale, la Dogana, Cannaregio, Rialto, la Giudecca, Santa Maria della Salute, il Bucintoro vibrano di luminosità, e i cieli si aprono alla vastità dello spazio.
Carlo Grubacs, veduta di Venezia
Venezia diventa il mito del ‘grand tour’ europeo, e ne alimenta lo sviluppo, coinvolgendo i grandi maestri della pittura.
Le collezioni esposte rappresentano un nuovo modo di guardare il mondo, e ci restituiscono testimonianze uniche nella purezza dei ritratti vivi, palpitanti, esuberanti, nei particolari minuti, nel guizzo intuitivo e originale degli artisti, per un esito formale di altissimo livello.
La mostra è interessante perché non investe un solo pittore, ma fornisce una panoramica complessa che va dal Settecento all’Ottocento con un cospicuo numero di opere (tutte corredate di attestato di libera circolazione).
Capolavori che narrano la meraviglia e l’incanto infinito della città lagunare.
“Due anni fa – ricorda Trivoli –con la medesima formula – 2 settimane di esposizione e ingresso libero - abbiamo messo in mostra la più straordinaria selezione di fondi oro del Tre e Quattrocento italiano, compresa un’opera di Giotto. Il successo fu notevole. Siamo convinti che questa nuova proposta, di più facile lettura, possa ottenere un riscontro di pubblico e critica ancor più considerevole”.
immagine opera di Giovanni Antonio Canal detto Il Canaletto Venezia, 1697 – 1768 - San Pietro di Castello, olio su tela, 68 x 114 cm.