Le imprese del cavaliere Theuerdank. In un libro illustrato del Rinascimento

In un'accurata riedizione critica delle epiche avventure dell'“ultimo cavaliere”, rivive il volume che nel 1517 fu progettato e scritto da un Sacro Romano Imperatore e illustrato da rinomati artisti del Rinascimento tedesco.

Theuerdank (ovvero “di nobile pensiero”) è il nome del cavaliere protagonista di un lungo poema cortese allegorico, dove ogni attore fittizio sta per un personaggio reale. La storia inizia con Romreich (Carlo di Borgogna), che in punto di morte suggerisce alla figlia Erenreich (Maria di Borgogna) di sposare il famoso cavaliere Theuerdank, ma non prima di averlo messo attentamente alla prova. È così che il nostro eroe, sempre accompagnato dal fedele attendente Erenhold, parte per una lunga peregrinazione attraverso gli aspri paesaggi montuosi dell’Europa centrale, subdolamente e continuamente ostacolato da tre potenti vassalli di Erenreich, che pretendono a loro volta la mano della principessa nonché il suo regno. Il racconto cavalleresco snocciola numerosi tranelli e incidenti di caccia (tra camosci, cervi, cinghiali, orsi), tutti orditi con accanimento dai tre che si presentano a Theuerdank come finti amici, ma essendo in realtà inveterati traditori. Naturalmente, dando continua prova di fortitudo et sapientia, le virtù fondamentali del governante, il protagonista supererà ogni ostacolo fino a svergognare il trio dei malvagi, che saranno giustiziati, e infine si guadagnerà l’ambita mano della principessa, ma non prima di dar mostra una volta di più del suo valore affrontando i Turchi in crociata.
La finzione del poema traduce e idealizza le imprese reali dell’Arciduca d’Austria e Re di Germania Massimiliano I (1459-1519) nei suoi viaggi giovanili, molti anni prima di diventare nel 1493 Imperatore del Sacro Romano Impero. Massimiliano fu uno dei maggiori patroni della cultura nel Cinquecento, tanto che la sua era fu celebrata dai contemporanei come “l’inizio di una nuova epoca”, un periodo aureo in cui nell’Impero poterono sbocciare le arti e le scienze. In particolare, fu il primo governante dell’era moderna a impiegare consapevolmente e risolutamente le nuove possibilità del libro a stampa, in aggiunta ai “vecchi” mezzi comunicativi (trasmissione orale, arte visiva, musica, eccetera), col fine di mantenere il proprio potere e aumentare il prestigio della casata Asburgo; ma, conscio che la sua fama sarebbe “svanita all’ultimo rintocco di campana”, come ebbe a scrivere con bella sintesi nella sua opera in prosa Weisskunig, era anche deciso ad assicurare a sé stesso una imperitura memoria futura. Perciò non si limitò a commissionare il racconto delle sue gesta a cantori altri, come già in uso da secoli, e preferì invece scrivere le proprie laudi personalmente, prendendo come illustre esempio Giulio Cesare.

Stephan Füssel – Theuerdank (Taschen, Colonia 2018). Pieter Paul Rubens, Ritratto ideale di Massimiliano I, 1618 ca.

Stephan Füssel – Theuerdank (Taschen, Colonia 2018). Pieter Paul Rubens, Ritratto ideale di Massimiliano I, 1618 ca.

MASSIMILIANO I E LE ARTI

Istruito fin da bambino in tutte le arti, Massimiliano usava dare istruzioni precise agli artisti che chiamava a lavorare per sé; e poi supervisionava attentamente tutte le fasi del loro lavoro. Ma per il poema cavalleresco Theuerdank, così come per altre opere letterarie precedenti, non esitò a mettersi in gioco in prima persona. Considerandosi “l’ultimo cavaliere” e avendo per modello il leggendario Re Artù, progettò di persona il poema nel dettaglio, come memoria autocelebrativa. Per tradizione ne risulta l’autore diretto, ma oggi sappiamo che a lavorare intensivamente il testo fu il cappellano imperiale Melchior Pfintzing, che seguì in modo accurato le sue istruzioni. In realtà l’opera non è rimarchevole dal punto di vista del testo, che risulta in fin dei conti rigido e ripetitivo; viceversa è la programmatica combinazione di scritti e immagini a rendere il volume una delle opere più magnifiche dell’infanzia del libro stampato. La prima edizione del 1517 – quaranta copie su pregiata pergamena di vitello e trecento su carta, con una preziosità di confezione che lo apparenta più al manoscritto che al libro a stampa – fu distribuita a principi e dignitari tedeschi. Una seconda edizione seguì nel 1519, fino ad arrivare a un totale di nove successive, l’ultima datata 1693. Considerando che il libro fu prodotto a soli sessant’anni dall’introduzione della stampa a caratteri mobili, la sua raffinatezza di esecuzione, dovuta allo stampatore Hans Schönsperger il Vecchio, risulta ancora più notevole.

OCCHI PUNTATI SULL’INCISIONE

La caratteristica più evidente e più vincente del libro è il corpus di immagini xilografate che lo illustrano. Si tratta di 118 incisioni, una per ogni capitolo della storia, nate sotto l’influenza della rivoluzionaria arte di Albrecht Dürer, che aveva appena portato a nuove vette l’arte incisoria. Il gruppo di artisti messo al lavoro da Massimiliano comprendeva Leonhard Beck, il pupillo di Dürer Hans Schaüfelein e lo stimato artista di Augusta Hans Burgkmair, più alcuni altri minori anonimi. Lo xilografo messo al lavoro accurato sui loro disegni fu il rinomatissimo Jost de Negker, di Anversa, con un contratto che gli assicurava ben quattro fiorini per ogni matrice di legno realizzata, contro il più micragnoso compenso di due fiorini che fu pagato agli autori per ogni forfait di tre disegni. Si riconosce a questo fatto una storica inedita promozione del lavoro dell’incisore da quel momento in poi. A ogni modo, malgrado le visioni prospetticamente imperfette e altre ingenuità di rappresentazione, il libro risultò una spettacolare concatenazione di avventure, il cui grande successo può essere paragonato in qualche modo a quello dei più stordenti kolossal cinematografici nostri contemporanei.

Stephan Füssel – Theuerdank (Taschen, Colonia 2018). Hans Schaüfelein & Leonhard Beck. Theuerdank, ed. 1517

Stephan Füssel – Theuerdank (Taschen, Colonia 2018). Hans Schaüfelein & Leonhard Beck. Theuerdank, ed. 1517

LA RISTAMPA

L’edizione ripresa in questa pregevole ristampa Taschen riproduce le 118 xilografie colorate a mano e rifinite in oro di un raro originale custodito alla Bayerische Staatsbibliothek di Monaco. Include inoltre un articolato saggio sull’ambiente storico e culturale in cui nacque l’opera, una selezione di pagine dal facsimile e la versione condensata in prosa moderna del racconto, originariamente in versi epici (il curatore Stephan Füssel è titolare della cattedra Gutenberg e dirige l’Institut für Buchwissenschaft presso la Johannes Gutenberg Universität di Magonza). Infine non si può fare a meno di aggiungere che l’originale volume Theuerdank diede anche il nome a un carattere di stampa specialissimo, che era stato progettato per l’occasione da Vinzenz Rockner per la stamperia di Schönsperger: basato sullo stile gotico di scrittura in uso alla Cancelleria Imperiale, ma qui abbellito da fantastici svolazzi “a proboscide”, in una sua versione di poco successiva divenne noto universalmente con lo storico nome di Fraktur.

Ferruccio Giromini

Stephan Füssel – Theuerdank. The Epic of the Last Knight
Taschen, Colonia 2018
Pagg. 400, € 30
ISBN 9783836566209
www.taschen.com

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Ferruccio Giromini

Ferruccio Giromini

Ferruccio Giromini (Genova 1954) è giornalista dal 1978. Critico e storico dell'immagine, ha esercitato attività di fotografo, illustratore, sceneggiatore, regista televisivo. Ha esposto sue opere in varie mostre e nel 1980 per la Biennale di Venezia. Consulente editoriale, ha diretto…

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