Shepard Fairey aka Obey – Make art not war

Informazioni Evento

Luogo
ROSSO 20 SETTE ARTE CONTEMPORANEA
Via del Sudario 39 (Largo Argentina), Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica 11.00 - 19.30 - lunedì chiuso

Vernissage
24/11/2018

ore 18

Artisti
Shepard Obey the Giant Fairey
Curatori
Tiziana Cino
Generi
personale, urban art

Rosso20sette arte contemporanea presenta Shepard Fairey aka OBEY, considerato uno dei più noti e influenti street artist contemporanei, con la mostra Make art not war che prende il titolo da una sua famosa opera.

Comunicato stampa

Il giorno 24 novembre 2018 alle ore 18.00, Rosso20sette arte contemporanea presenta Shepard Fairey aka OBEY, considerato uno dei più noti e influenti street artist contemporanei, con la mostra Make art not war che prende il titolo da una sua famosa opera. La fama di OBEY raggiunge l’apice nel 2008, quando realizza il poster HOPE con il volto di Barack Obama per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti (poi acquistato dalla U.S. National Portrait Gallery).

La mostra sarà composta da 55 opere serigrafiche numerate e firmate dall'artista, in vendita, provenienti da una collezione privata che che va dal 1998 ad oggi, un percorso di 20 anni dove saranno presenti in mostra opere storiche come Mail man, Giant Air Worldwide, Big Brother, Obey Air, Love unites, Angela Rought la famosa opera che da il titolo alla mostra Peace girl.

I lavori di Fairey sono conservati in molti importanti musei contemporanei: il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art San Diego, il Los Angeles County Museum of Art, e il Victoria and Albert Museum in London.

Frank Shepard Fairey (Charleston, 15 febbraio 1970) è un artista statunitense. Figlio di un medico e di un agente immobiliare, Fairey cresce nella Carolina del Sud, compie studi artistici e nel 1988 si diploma presso l'Accademia d'arte. Nel 1989 idea e realizza l'iniziativa Andre the Giant Has a Posse; dissemina i muri della città con degli adesivi (stickers) che riproducono il volto del lottatore di lotta libera André the Giant; gli stessi sono stati poi replicati da altri artisti in altre città. Lo stesso Fairey ha poi spiegato che non vi era nessun significato particolare nella scelta del soggetto, il senso della campagna era quello di produrre un fenomeno mediatico e di far riflettere i cittadini sul proprio rapporto con l'ambiente urbano. Ma l'iniziativa che ha dato visibilità internazionale a Fairey è stato il manifesto Hope che riproduce il volto stilizzato di Barack Obama in quadricromia, diventato l'icona della campagna elettorale che ha poi portato il rappresentante democratico alla Casa Bianca. Il critico d'arte Peter Schjeldahl ha definito il poster "la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam". Il manifesto apparve, sempre durante la campagna elettorale del 2008, con altre due scritte: "Change" e "Vote". Il comitato elettorale di Obama non ufficializzò mai la collaborazione con Fairey, probabilmente perché i manifesti venivano affissi illegalmente, come nella tradizione della street-art, ma il presidente, una volta eletto, inviò una lettera all'artista, resa poi pubblica, in cui ringraziava Fairey per l'apporto creativo alla sua campagna. La lettera si chiuse con queste parole: "Ho il privilegio di essere parte della tua opera d'arte e sono orgoglioso di avere il tuo sostegno".