Junji Ito – La spirale della mente l’inferno della carne

Informazioni Evento

Luogo
WOW - SPAZIO FUMETTO
Viale Campania 12, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì, ore 15:00-19:00; sabato e domenica, ore 15:00-20:00. Lunedì chiuso
Chiusure straordinarie: 25-26-27 gennaio.

Vernissage
12/01/2019

ore 16,30

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Junji Ito
Generi
personale, disegno e grafica

La mostra presenta una selezione di tavole originali commentate direttamente dall’artista: oltre 70 tavole originali delle sue opere più famose in cui è possibile apprezzare il tratto ricercato e il crudo realismo, che rendono il suo body horror ancora più inquietante.

Comunicato stampa

Dopo il successo delle mostre Tuoneide e Lords for the Ring, WOW Spazio Fumetto e Lucca Comics & Games – in collaborazione con Edizioni Star Comics – portano a Milano la mostra dedicata dal festival lucchese a uno dei maggiori fumettisti contemporanei: Junji Ito.
La mostra presenta una selezione di tavole originali commentate direttamente dall’artista: oltre 70 tavole originali delle sue opere più famose in cui è possibile apprezzare il tratto ricercato e il crudo realismo, che rendono il suo body horror ancora più inquietante.
L’esposizione gode del Patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.

Junji Ito nasce nella prefettura di Gifu nel 1963. Inizia a lavorare come odontotecnico, ma abbandona presto quel campo per dedicarsi completamente al fumetto. Il suo debutto, avvenuto nel 1986 fra le pagine della rivista Monthly Halloween dell’editore Asahi Sonorama, gli vale la menzione d’onore alla prima edizione del Premio Umezz. Tra le sue opere più conosciute troviamo “Tomie”, “Uzumaki”, “Gyo”, “Jigokuboshi Remina”, “Black Paradox”, “Kubitsuri kikyu”, “Nagai yume”, “Amigara dansou no kai”, “Shibito no koiwazurai”, “Ito Junji no neko nikki – Yon & Mu”. Da gennaio 2018 è stata trasmessa in Giappone la serie animata Junji Ito Collection. La sua opera più recente è “Lo squalificato”, basata sull’omonimo romanzo di Osamu Dazai.

Se l’ispirazione di Ito per l’horror viene dai maestri giapponesi che l’hanno preceduto, fin da subito rivela una cifra stilistica originale e fortemente caratterizzante. Al tratto scarno e caricaturale dei suoi predecessori contrappone un minuzioso, elegante ed efferato realismo grafico, reso efficace dalle sue approfondite conoscenze medico-anatomiche. Parimenti, le sue opere beneficiano di una rara capacità di comprensione ed espressione tanto delle profondità più recondite e contorte dell’animo umano, quanto di forme, deformità e mostruosità della società consumistica contemporanea.
Così, se da un lato il suo body horror colpisce e intriga anche il pubblico mainstream, dall’altro Ito dissemina i suoi lavori di sottotesti – dall’introspezione psicopatologica alla critica sociale – riuscendo nella difficile impresa di essere pop e intellettuale allo stesso tempo. Sue tematiche principali sono i disturbi di percezione, le somatizzazioni ossessivo-compulsive, le paure ataviche, la fascinazione per l’autodistruzione, l’alienazione.
Nello sviluppo del suo discorso artistico Ito pesca a piene mani da altre forme espressive come il cinema (Sam Raimi, la fantascienza classica, i b-movie), la letteratura (H.P. Lovecraft, Osamu Dazai), la pittura (Gustave Dorè, Maurits Cornelis Escher), il design (Hans Ruedi Giger).
Svariate sue opere sono state trasposte in animazione e live-action, annoverando non di rado lo stesso Ito alla sceneggiatura.

La mostra “La spirale della mente, l’inferno della carne” presenta oltre 70 tavole originali delle sue opere più famose, da “Uzumaki” a “Gyo – Odore di morte”, da “Remina l’astro infernale” a “Black Paradox”, nonché una selezione di riproduzioni autenticate tratte da “Lo squalificato”, la sua ultima fatica, in cui il maestro per la prima volta ha lavorato interamente in digitale.