Apre a Milano l’Archivio Angelo Morbelli dedicato al maestro del divisionismo italiano
Una fitta raccolta di opere, documenti e corrispondenze: una ricerca durata trent’anni ancora work in progress. È l’archivio Angelo Morbelli, da poco aperto a Milano.
Sono oltre mille i disegni, i dipinti, le lettere e le fotografie che vanno a comporre l’Archivio Angelo Morbelli, aperto da poco a Milano. Una lunga ricerca che ha portato un pull di esperti a ricomporre la storia di uno dei maggiori caposcuola del Divisionismo Italiano, fino a un ambizioso obiettivo: la promozione di un catalogo ragionato.
L’ARCHIVIO
L ’Archivio Angelo Morbelli, nato in occasione dell’anniversario dei cento anni dalla scomparsa del pittore, segna un importante traguardo nell’attività di ricerca attorno alla sua figura, iniziata già trent’anni fa. Un lungo percorso che ha richiamato l’intervento dei maggiori esperti: nel comitato scientifico, oltre a Giovanni Anzani, tra le voci più autorevoli sul Divisionismo, hanno preso parte Elisabetta Chiodini, storica dell’arte specializzata in pittura italiana dell’800, Angelo Enrico e Francesco Luigi Maspes, galleristi milanesi che da anni promuovono l’arte ottocentesca tramite la propria attività. Un team coeso con un obiettivo ambizioso: quello di promuovere la pubblicazione del Catalogo ragionato. Come si legge infatti sul comunicato promulgato dall’archivio: “con oltre mille immagini tra disegni e dipinti, lettere e fotografie, l’Archivio Angelo Morbelli intende promuovere la pubblicazione del Catalogo ragionato dell’opera di uno dei massimi protagonisti della pittura europea del XIX secolo, ponendosi come primo obiettivo quello di organizzare e aggiornare tutto il materiale raccolto in oltre trent’anni di ricerche”. Ma le attività di raccolta e ricerca non si fermano: il comitato invita infatti i collezionisti delle opere dell’artista a fornire informazioni e immagini dei dipinti di loro proprietà, per aggiornare e incrementare il materiale fin qui raccolto e procedere alla pubblicazione del Catalogo ragionato.
CHI È ANGELO MORBELLI?
Angelo Morbelli (Alessandria, 1853 – Milano, 1919) è considerato il caposcuola del Divisionismo Italiano. Frequenta l’Accademia di Brera a Milano, unendosi agli artisti più interessanti del suo tempo, come Gaetano Previati, Giovanni Segantini, Cesare Tallone ed Emilio Longoni. Particolarmente colpito dalle letture di Giovanni Verga, si dedica ai soggetti rurali e alla vita di campagna (tra le prime opere troviamo Lo spaccalegna, 1881-1884 e Ritorno alla stalla, 1882), elemento ricorrente della pittura divisionista. Ma ben presto quella per la condizione sociale si rivela una preoccupazione che va al di là della semplice questione di stile: oltre a un approfondito studio della luce, Morbelli diviene presto noto per la sua vicinanza alle iniquità sociali, che non raramente denuncia tramite le sue opere. La vecchiaia, la malattia, la prostituzione e la povertà ritornano costantemente nei suoi quadri, pervasi da un intimo pessimismo, da un sentimento di partecipazione all’umanità sofferente, resa con maestria da particolari tagli di luce. Tra le sue opere più premiate, Giorni…ultimi! (Milano, Civica Galleria d’Arte Moderna) insignito del premio Fumagalli e, nel 1889, della medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi.
IL DIVISIONISMO
L’applicazione alla tecnica divisionista assorbe il pittore con un rigore quasi maniacale: risale agli ultimi anni dell’Ottocento lo studio di trattati di ottica, fisica e chimica, affiancato a puntuali osservazioni dal vero. Nello stesso periodo inoltre, avviene l’incontro con Giuseppe Pellizza da Volpedo, (Volpedo, 1868 – Volpedo, 1907), la cui amicizia è testimoniata da una fitta corrispondenza con continui scambi su ricerche pittoriche e culturali. La loro comunione di intenti li conduce a fondare un movimento divisionista italiano, provando a coinvolgere artisti quali Nomellini, Longoni e Segantini, un tentativo poi naufragato. Un insuccesso che porta il pittore a continuare, amareggiato, le proprie ricerche individuali. Un esempio significativo di sperimentazione divisionista e denuncia sociale è visibile nella tela Per 80 centesimi! (Vercelli, Civico Museo Borgogna), ispirato al lavoro delle mondine in risaia, con un soggetto preso da fotografie rielaborate in atelier. La traduzione della luce sul supporto pittorico lo spinge anche ad affrontare la pittura en plein air, dedicandosi negli ultimi anni del suo lavoro a paesaggi montani, lagunari e marini. Altri riconoscimenti prestigiosi giungono all’inizio del Novecento, nel periodo della maturità, quando riceve la medaglia d’oro e della Legion d’Onore per il dipinto Giorno di festa, poi acquistato dal Municipio della città per il Musée du Luxembourg (Parigi, Musée d’Orsay). Nel 1903 partecipa invece alla V Biennale di Venezia con Il Natale dei rimasti (Venezia, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) e altre opere appartenenti al ciclo Il poema della vecchiaia, che raffigura un ventaglio variegato di sentimenti umani colti all’interno di un ospizio. Angelo Morbelli si spegne a Milano nel 1909, lasciando un’eredità di opere, documenti e ricerche che vengono oggi rimesse in vita grazie all’archivio a lui dedicato.
– Giulia Ronchi
Archivio Angelo Morbelli
via Baracchini, 2 – 20123 Milano
[email protected]
www.archivioangelomorbelli.com
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