Creed | Griffa | Miyajima
Con il loro lavoro, Martin CREED, Giorgio GRIFFA e Tatsuo MIYAJIMA esplorano le idee di casualità e ordine, nello sforzo di dare un senso al caos che ci circonda.
Investigando tempo, spazio e infinito, i lavori in mostra ricercano ordine, accettando allo stesso tempo l’accidentalità e il destino come componenti della nostra vita.
Comunicato stampa
Con il loro lavoro, Martin CREED, Giorgio GRIFFA e Tatsuo MIYAJIMA esplorano le idee di casualità e ordine, nello sforzo di dare un senso al caos che ci circonda.
Investigando tempo, spazio e infinito, i lavori in mostra ricercano ordine, accettando allo stesso tempo l'accidentalità e il destino come componenti della nostra vita.
Profondamente influenzato dalle dottrine buddiste, il giapponese Tatsuo Miyajima (1957) impiega luci LED colorate e display collegati a contatori numerici a diverse velocità,
realizzando istallazioni che esprimono la connessione con il Tutto.
Per il pittore italiano Giorgio Griffa (1936) il ritmi dell'universo - che include la musica, la poesia e la matematica - è un elemento fondamentale della propria attività artistica.
Ascoltando questo ritmo, Griffa accetta l'ispirazione del momento, la mescolanza dei colori, il movimento del pennello, le pieghe casuali di una tela - avvenimenti minimi che l'artista legge come metafore del suo rapporto con la realtà.
Un grande musicista (e appassionato d'algebra) Martin Creed (1968) realizza opere imponendosi regole compositive, nel tentativo di creare ordine nel caso che lo circonda.
Il ritmo e la ripetizione giocano un ruolo chiave nella sua attività di artista e performer.
Le sue tele e sculture impiegano principi basilari di organizzazione, raggruppando oggetti per tipologia, colore, forma o dimensione.