Aleksey Blagovestnov – Lo sguardo nutre l’anima
Trenta opere in mostra che raccontano il vitale e sorprendente percorso di un grande artista internazionale. L’evento si svolge con il patrocinio del Consolato della Federazione Russa a Milano.
Comunicato stampa
Mercoledì 30 gennaio 2019 alle ore 19.00 si inaugura all’Associazione Italia Russia la prima mostra a Milano di Aleksej Blagovestnov. Trenta opere in mostra che raccontano il vitale e sorprendente percorso di un grande artista internazionale. L'evento si svolge con il patrocinio del Consolato della Federazione Russa a Milano.
Per la loro fantasia, l’associazione di idee, la ricchezza dei dettagli e i riferimenti che contengono, le sculture di Blagovestnov provocano una forte emozione. Ad un primo colpo d’occhio si ha la sensazione che le statue, le croci, le mani e le teste che – in questa mostra - affollano gli spazi dell’Associazione Italia Russia ci siano da sempre. Uno spazio contemporaneo che accoglie statue in gesso la cui presenza silenziosa e maestosa al contempo si fonde, senza segni di interferenza e rottura, con lo spazio circostante, con le ampie e gremite scaffalature della Biblioteca e dell’archivio.
Libri e statue dialogano e alimentano un senso di compiutezza, nutrono lo sguardo, la mente e lo spirito. Ed è solo osservando da vicino le opere che la ricchezza e la precisione dei dettagli – cifra stilistica imprescindibile nei lavori di Blagovestnov - si svelano all’occhio del visitatore come le parole, guardate da vicino, sulle pagine di un libro. La mostra invita il visitatore a muoversi liberamente tra le opere distribuite in tutti gli spazi dell’Associazione senza un percorso predefinito e permette di iniziare la visita da qualsiasi punto.
Sono il cinema e la pittura le maggiori fonti a cui Blagovestnov si rivolge costantemente; ad essere tradotti e trasferiti nel linguaggio e nei volumi solidi della scultura, sono i disegni di Dürer e Leonardo, le forme convesse-concave del celebre cavaliere di Kuzma Petrov-Vodkin e i ritratti dei maestri del cinema Tarkovsky, Shukshin e Shpalikov,il risultato può essere più o meno realistico-convenzionale, ma si riconoscerà sempre un’impronta stilistica del tutto personale.