Daniel Graves – Continuum

Informazioni Evento

Luogo
SALA DELLE ESPOSIZIONI - ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO
Via Ricasoli, 68 - 50122, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra sarà visitabile dal 2 al 28 febbraio 2019 con i seguenti orari:
Da martedì a sabato: ore 10.00-13.00 e 17.00-19.00
Domenica: ore 10.00-13.00
Lunedì chiuso

Vernissage
02/02/2019

ore 17,30

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Daniel Graves
Generi
arte contemporanea, personale

L’Accademia delle Arti del Disegno, in collaborazione con The Florence Academy of Art (FAA), organizza una mostra monografica retrospettiva dedicata al pittore americano Daniel Graves, dal titolo “Continuum. The Art of Daniel Graves”, visitabile con ingresso gratuito nella Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, in Via Ricasoli n.68, a Firenze.

Comunicato stampa

Dal 2 al 28 febbraio 2019, l’Accademia delle Arti del Disegno, in collaborazione con The Florence Academy of Art (FAA), organizza una mostra monografica retrospettiva dedicata al pittore americano Daniel Graves, dal titolo “Continuum. The Art of Daniel Graves”, visitabile con ingresso gratuito nella Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, in Via Ricasoli n.68, a Firenze.

Daniel Graves, fondatore e direttore di The Florence Academy of Art a Firenze, disegna e dipinge dal vivo ponendo al centro della sua attività artistica lo studio della figura, con il proposito irrinunciabile di approfondire la tradizione “figurativa” e “umanistica”, sia per quanto riguarda le proprie opere sia nella formazione dei giovani artisti suoi allievi.

In mostra sono esposte 40 opere, quadri a olio e disegni, tra i quali spiccano disegni di grandi dimensioni, paesaggi e ritratti caratterizzati dalla prorompente fisicità dei soggetti rappresentati e dal loro stato d’animo. L’esposizione intende ripercorrere la carriera artistica di Graves dopo quarant’anni di attività a Firenze, a partire dagli anni ’80, quando i primi lavori avevano come soggetto prediletto gli artigiani conosciuti nelle botteghe dell’Oltrarno fiorentino, fino agli anni più recenti, ai disegni e studi preparatori realizzati per la sua opera monumentale più rappresentativa, “Prodigy”, nella quale l’artista illustra il tema a lui carissimo, in quanto educatore, del passaggio delle arti tra maestro e allievo.
Il suo lavoro trae ispirazione da Rembrandt, Tiziano, Velasquez e i pittori accademici francesi. Quando arriva a Firenze, negli anni ’70, Daniel Graves si dedica alla ricerca e allo studio delle tecniche pittoriche dei grandi maestri del passato. Frequenta Villa Schifanoia a San Domenica, studia con Nerina Simi nello studio di Piazza Piave e conosce Pietro Annigoni. A Firenze sviluppa il suo stile personale nel quale fonde la ricchezza della pittura di Simi, Annigoni e dei pittori italiani del XIX secolo con il disegno accademico.
Decide così di stabilirsi a Firenze e nel 1991 inaugura la sua scuola, The Florence Academy of Art, per contribuire a mantenere viva la tradizione figurativa della pittura e della scultura. Oggi la scuola ha tre sedi, a Firenze, Goteborg e New York. I suoi lavori fanno parte di collezioni pubbliche e private in tutto il mondo.

Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, sottolinea quanto sia “sorprendente, oltre che interessante, verificare come l’arte del passato che s’incontra a Firenze possa essere in questi nostri tempi un faro che illumina il cammino del futuro, per definizione oscuro e incerto, specialmente per un artista che ha scelto di operare e di evolversi nella pittura figurativa, praticando il disegno, il chiaroscuro, il colore secondo i codici tradizionali, che gran parte degli artisti del Novecento ha abbandonato e talora ripudiato”.

Daniel Graves afferma che “la mostra all’Accademia delle Arti del Disegno riflette la storia della mia vita e del mio profondo legame con la città di Firenze nella quale ho scelto di vivere tanti anni fa e dalle cui antiche tradizioni artistiche ho tratto profonda ispirazione e autentico insegnamento”.

A corredo della mostra è stato realizzato un catalogo edito da Polistampa con i testi di Cristina Acidini, Gregory Hedberg e Daniel Graves.