Tommaso Franchi – La consolazione
Il progetto nasce dall’idea del gallerista e antiquario Diego Costantini di portare l’arte negli spazi aperti della città di Todi, con un’azione che arricchisca i luoghi di significati unici e inattesi.
Comunicato stampa
Il progetto nasce dall'idea del gallerista e antiquario Diego Costantini di portare l'arte negli spazi aperti della città di Todi,
con un'azione che arricchisca i luoghi di significati unici e inattesi.
L'incontro tra Diego Costantini e l'artista Tommaso Franchi ha permesso il concretizzarsi di tale visione con la mostra "La Consolazione"
che si inaugurerà venerdì 8 febbraio 2019 alle ore 15.00 nel cortile antistante al Tempio di Santa Maria della Consolazione a Todi
e proseguirà negli spazi della Tower Gallery, per concludersi lunedì 11 febbraio 2019 in occasione della XXVII Giornata Mondiale del Malato.
Il progetto si aprirà con l'installazione dei primi sei letti realizzati dall'artista, simboli della cura e della fragilità della nostra condizione umana e naturale, di fronte al Tempio di Santa Maria della Consolazione e contemporaneamente saranno riportate le tracce dei futuri ulteriori trentaquattro letti che saranno installati nel 2020,
esattamente un anno dopo, formando due lunghe corsie di letti, per un totale di quaranta giacigli.
Sullo sfondo dell'installazione la solennità del Tempio, con la sua maestosa presenza, ricorderà a tutti quella disposizione alla "Consolazione" reciproca
che costantemente abbiamo la necessità di rinnovare. Un'esortazione collegata anche alla memoria storica del luogo
e a quell'Ospizio dei pellegrini e degli infermi sorto nel sito sotto la direzione degli stessi monaci che curavano la custodia del Tempio.
Scrive Enrico Mascelloni "La visione di un capolavoro di armonia e misura sovrana
come la bramantesca Consolazione di Todi potrebbe esser curativa ben più di tante medicine.
Però la malattia è terribile, il dolore annienta ogni contemplazione e in sua presenza la visione diventa allucinazione, disgregando lo spazio e dilatando il tempo fino a odiarlo.
Tommaso Franchi lo sa e il rapporto tra la sua teoria di letti, dunque luoghi del dolore e della malattia che lo provoca,
e l'assoluto estetico in cui vengono collocati, dunque la bellezza nel suo luogo di massimo equilibrio, è all'insegna di un'organizzata e potente drammaturgia.
I letti contengono a volte corpi, tanto più drammatizzati quanto impersonali, perché individuati dal semplice rigonfiamento delle coperte;
altre volte i letti sono vuoti e forse è questa la più terrea ma anche la più sublimata visualizzazione del dolore e della malattia".
Nelle stesse giornate, presso la Tower Gallery, all'interno della Torre Caetani, antica porta d'ingresso medievale alla città di Todi,
un'altra installazione, con opere di dimensioni minime, i "Lettini", animerà una realtà immaginaria in cui la cura, il riposo, l'immobilità e la vita sono osservati come da lontano,
con la prospettiva di un naturalista che studi dei minuscoli esseri guidati dai nostri stessi desideri e inquietudini.
In uno spazio limitrofo saranno esposti i disegni di progetto e le fotografie che documentano la realizzazione dell'opera.